
Originariamente Scritto da
aed1248
intanto segnalo una bella intervista di Zeman...
Zdenek Zeman, che derby è stato?
«Il solito derby. Una partita tesa in cui nessun giocatore riesce a dare quello che può. Una partita in cui i colleghi sono visti come nemici invece che come avversari. Non riu*scirò mai a capire perché».
La Roma ha vinto lo scudetto?
«Calma. Serve buon senso adesso. Mancano quattro partite e bisogna giocarle. Sicura*mente, sarei molto contento se la Roma lo vin*cesse. Sarebbe positivo per la città. E sareb*be bello assistere alle feste dei romanisti».
La Roma ha meritato di battere la Lazio?
«La Roma ha vinto perché aveva più moti*vazioni rispetto alla Lazio. Per il resto, se avessero scambiato le maglie nessuno si sa*rebbe accorto che si affrontavano la prima in classifica e una squadra vicina alla zona re*trocessione ».
Sembra scontento della qualità del prodot*to calcio.
«E’ un problema che non riguarda solo La*zio e Roma, ma il calcio italiano in generale. Da noi si pensa solo a non far giocare gli al- tri. C’è stato un livellamento verso il basso della qualità. Guardate la Juve: ha grandi cal*ciatori eppure ha fatto una stagione negati*va ».
Ranieri è stato la sorpresa del campionato. In passato vi siete punzecchiati. Le piace il suo modo di giocare?
«In un calcio del genere, Ranieri sta facen*do un ottimo lavoro».
Il 4-3-3 del primo tempo è stato però da lui stesso bocciato.
«Il 4-3-3 è il sistema di gioco che permette di occupare meglio gli spazi in campo, man*tenendo le giuste distanze tra reparti. Il pro*blema è che il 4-3-3 di domenica era diverso dal mio: Totti e Toni sono due attaccanti cen*trali. Servono gli esterni, altrimenti è dura».
E la Lazio? L’ha delusa in questa stagione?
« Mi aspettavo di più, è ovvio. Ma da anni ormai la Lazio non riesce a fare il salto. Evi*dentemente c’è un problema di organizzazio*ne societaria: come si fa a lavorare con una rosa di oltre 30 giocatori? Ma la squadra si salverà: è più forte delle altre in lotta per evi*tare la serie B».
Parlando di società, si riferisce a Lotito. Lavorerebbe mai con un presidente come lui?
«Perché no? Lotito fa il presidente, io l’alle*natore. Nella mia carriera non ho mai trova*to un presidente che non rispettasse i ruoli».
Ma c’è una squadra italiana che le piace?
«A tratti il Milan. Che però dipende molto dall’estro di Ronaldinho».
Non nomina l’Inter.
«L’Inter ha la rosa migliore del campiona*to. Avrebbe dovuto vincerlo facilmente. Ma poi ha rallentato molto. E quando vai piano diventa tutto più difficile».
Come giudica il lavoro di Mourinho?
«Quando è arrivato mi piaceva. Mi sono det*to: ecco un 4-3-3 fatto bene. Ma è durato 20 giorni. Poi è passato allo schema Ibra pensa*ci tu. Nel complesso comunque Mourinho è un personaggio che si sa vendere bene. E co*me dicevo prima, nel nostro calcio i risultati dettano legge. Lui li ha ottenuti».
Oggi c’è Inter- Barcellona. Fosse Mourin*ho, come la giocherebbe?
(silenzio di qualche secondo) «Mi ritirerei».
Prego?
( sorriso storto) «Ma sì, perché il Barcellona mi fa impazzire. Ecco, quella è la squadra perfetta. Al di là degli interpreti, che sono straordinari, ha una mentalità diversa da tut*te le altre d’Europa».
Zeman come si comporterebbe in questo contesto?
«Come al solito. Cercando di insegnare, or*ganizzare, proporre qualcosa. Oggi nessun al*lenatore lo fa. Del resto è difficile: ci vuole molto lavoro, fatica in campo. E non in pale*stra come succede in tutte le squadre. Io in palestra non ho mai lavorato. E ho curato la preparazione da solo, senza preparatori atle*tici. Ho sempre chiesto ai miei giocatori e ai miei presidenti: conoscete concetti più validi dei miei? Non ho avuto mai risposte».
Però non allena dal 2008 (Stella Rossa). E in Italia dal 2006.
«Nel nostro mondo si ragiona in maniera di*versa. Io vedo il calcio come gioco, diverti*mento. E credo che ci si diverta di più con una mentalità propositiva. Non parlo di spet*tacolo fine a se stesso, parlo di risultati. Se giochi bene, hai più possibilità di vincere. Io non ho mai giocato per perdere, anzi ho inse*gnato ai miei calciatori di sfidare alla pari qualsiasi avversario».
Anche a spese della fase difensiva...
«Questa è una leggenda. Io curavo la fase difensiva. Con la Lazio arrivai secondo pren*dendo 34 gol, più o meno come la Juve (32, campionato 1994/ 95, ndr) che vinse lo scu*detto. Il fatto è che spesso i gol si prendono per disattenzioni individuali, o perché i guar*dalinee non sbandierano i fuorigioco... E co*munque ho sempre avuto il miglior attacco ma mai la peggiore difesa: il saldo era positi*vo » .
Le rimproverano: non ha vinto mai niente.
«Beh, quando allenavo Lazio e Roma vince*vano le squadre che dovevano vincere...».
E adesso come interpreta le nuove inter*cettazioni? C’è davvero una Calciopoli bis?
« Non credo. La Juve di Moggi e Giraudo aveva un’influenza dominante sul sistema. Queste sono telefonate che tutte le società fa*cevano ».
In conclusione, la rivedremo presto in pan*china?
«Lo spero. In questi anni ho dovuto cambia*re erba, passando al golf. Ma preferisco anco*ra i campi di calcio».