Perinetti a conclusione del 2009 parla del Bari a 360° ed ammira il modello Udinese ed apre una finestra sul mercato
Forse è stato l’artefice principale dello straordinario 2009 del Bari.
Già, perché chissà dove sarebbero ora i biancorossi senza la competenza e le intuizioni di Giorgio Perinetti. L’opera del direttore sportivo, infatti, si riflette in ogni impresa dei galletti.
E’ stato lui, infatti, a caldeggiare l’ingaggio prima di Conte (condottiero nella promozione in A e poi di Ventura (artefice del sorprendente avvio dell’attuale campionato).
Non solo. La sua meticolosità ha fattto anche rifiorire l’entusiasmo del presidente Matarrese che ha deciso di non vendere più la società.
Tra pochi giorni il mercato riaprirà: Perinetti è in caccia di un paio di tasselli (un esterno ed un attaccante) per irrobustire il suo Bari. Gli obiettivi sono dichiarati: il romanista Cerci ed il palermitano Succi. Ma nelle ultime ore ha preso vigore la pista Calaiò, nell’ambito di uno scambio che porterebbe il centravanti del Siena in Puglia e l’esterno Langella in Toscana. In attesa che le trattative entrino nella fase calda, il ds biancorosso ha anche aperto un sito personale (
www.giorgioperinetti.com) in cui racconta non solo il suo lato professionale, ma anche quello personale.
Direttore Perinetti, qual è il segreto dello stupendo 2009 del Bari? "E’ il frutto di tante cose".
La più importante è senza dubbio la fiducia del presidente Matarrese che mi ha sempre permesso di lavorare serenamente. Fondamentale è stato anche l’apporto degli allenatori, prima Conte e adesso Ventura. Ma questo entusiasmante cammino non sarebbe stato tale senza il nostro pubblico che ci ha sommerso di affetto. Dai 100mila in piazza per la festa della promozione, ai 10mila a Roma, fino ai 50mila con la Juventus: i tifosi del Bari sono stati superlativi». Sul piano personale, quale ritiene sia stata la sua mossa più azzeccata? «Fortunatamente ha funzionato quasi tutto. Ma in particolare mi gratificano i successi di Ventura. Ha rilevato un gruppo che aveva poca esperienza in A, ma, fin dalla prima giornata, i ragazzi se la sono giocata alla pari con tutti. Segno di un lavoro eccellente ». A tal proposito, sta pensando di blindarlo anche per il futuro? «Con il tecnico c’è totale sintonia. Ventura è felice di essere a Bari ed ha avviato un progetto su cui si può costruire qualcosa di importante. L’intenzione è di proseguire insieme, ma la formalizzeremo nei tempi opportuni».
Dove dovrà crescere il Bari nel 2010? «Ogni società è migliorabile. La mia intenzione è essere più vicino al settore giovanile. Ma anche lo staff degli osservatori va ampliato. Senza dimenticare il supporto alla prima squadra. E non mi riferisco solo ai giocatori, ma anche a figure come preparatori, fisioterapisti: professionisti, insomma, in grado di far rendere al meglio il materiale di cui disponiamo». A suo avviso ci sono le possibilità perché il Bari possa attrezzarsi per pensare in grande? «Abbiamo intrapreso la strada giusta. L’obiettivo imprescindibile è il consolidamento in serie A. Continuo ad identificare nell’Udinese un modello da seguire. I friulani sono ormai una realtà della massima categoria: spesso hanno centrato la qualificazione ad una coppa europea, talvolta si sono salvati con qualche sofferenza. Ma in pochi possono vantare la loro organizzazione. Noi siamo solo all’inizio del percorso. E non possiamo guardare troppo oltre, perché innanzitutto occorre conquistare la permanenza. E vi assicuro che ci sarà ancora da lottare».
Magari il compito sarà più facile con un paio di mosse nel prossimo mercato. «I risultati ottenuti finora danno serenità, ma, dato il lungo stop di Kutuzov, un attaccante è indispensabile. L’esterno, invece, arriverà soltanto se garantirà un reale miglioramento. Non è un mistero: Cerci risponde ai requisiti che cerchiamo». Bisognerà anche sfoltire la rosa. «Siamo in tanti e tutti vorrebbero restare. Ma qualcuno dovrebbe capire che è suo interesse andare a giocare con continuità altrove». E’ possibile imbastire qualche operazione anche per la prossima stagione? «Mi piacerebbe strappare la conferma di Almiron per l’importanza che riveste nel nostro sistema di gioco. Lui, peraltro, resterebbe volentieri. Ci piacerebbe anche trattenere Barreto, ma il discorso con l’Udinese andrà affrontato più avanti. A breve, invece, discuteremo il rinnovo dei contratti di Gazzi e Gillet. Loro, come Rivas e Donati, fanno gola a tanti. Ma vorremmo che fossero l’ossatura ddel Bari del futuro»
fonte: Corriere della Sera