
Originariamente Scritto da
Ale 9
È la notte di Barcellona-Inter
sfida stellare al Camp Nou
Stasera alle 20.45 il big-match di Champions League. Noi abbiamo fatto la "schedina": tredici voci per vedere chi parte in vantaggio (1 se è meglio il Barça, 2 per l’Inter, X se le due squadre si equivalgono).
BARCELLONA, 24 novembre 2009 - E’ il giorno della grande sfida: dopo lo 0-0 di San Siro, Barcellona e Inter si ritrovano. Questa la "schedina" del big match: tredici (come ai vecchi tempi, quando col Totocalcio si sognava) voci per vedere chi parte in vantaggio (1 se è meglio il Barça, 2 per l’Inter, X se le due squadre si equivalgono).
portieri: 2 — Julio Cesar non è soddisfatto della sua stagione, Victor Valdes in Catalogna è indiscutibile. Ma il confronto resta sbilanciato: per talento, presenza in area e affidabilità meglio l’interista.
difesa: 2 — Pesano gli infortuni/influenze blaugrana, che promuoveranno titolare un "scarto" nerazzurro come Maxwell e riporteranno al centro Puyol, capitano, simbolo, ma talvolta un po’ sotto la sua fama. Piqué e Dani Alves sono sicurezze, ma Maicon, se non parla inglese coi guardalinee, resta il primo nel ruolo, e la coppia centrale Samuel-Lucio è difficilmente superabile. Chivu? Qualche leggerezza e poche sortite, ma batte il diretto concorrente.
centrocampo: 1 — Se puoi schierare nello stesso reparto Xavi e Iniesta, cosa puoi chiedere di più? Anche senza Touré influenzato, Bousquets e Keita (uomo gol aggiunto) sono valide aggiunte in un sistema oliato. Ma la mediana dell’Inter cresce di mese in mese: Cambiasso è il perno; se Sneijder recupera, Motta si conferma ad alti livelli e Stankovic si inserisce ci avviciniamo alla X.
attacco: x — Sono in tre malconci contro due: Henry, Ibra e Messi contro Milito ed Eto’o. Difficile che il tridente delle meraviglie scenda in campo compatto, i due nerazzurri strappano il pari.
allenatori: x — Il vincente Mourinho torna dove quasi tutto è cominciato, prima da interprete e poi da assistente. Di fronte Guardiola, uno dei pochi che può guardarlo dall’alto in basso, grazie a un 100% di "tituli" vinti. Fin qui, ha vinto tutte le competizioni a cui ha preso parte da allenatore.
ex: x — Tre a due per l’Inter, ma vogliamo davvero contare Quaresma, un fallimento sia a Barcellona che a Milano? Maxwell e Ibra da una parte, Thiago Motta e il primo ritorno a "casa" di Eto’o dall’altra. Non vuole esultare, ma state certi che vuole segnare.
gioco: 1 — Erano marziani: il Barcellona di Guardiola l’anno scorso ha messo in mostra un gioco da applausi a scena aperta. Invece di alzarsi e battere le mani, Mourinho ha preso spunto. Due mesi fa non c’è stata partita, ora anche in nerazzurro si vedono triangoli, dialoghi nello stretto, belle giocate.
forza fisica: 2 — Punto di forza dell’Inter, soprattutto in Italia. Ma su palle alte e contrasti fisici anche in Europa gente come Lucio, Samuel, Thiago Motta, Balotelli sa farsi sentire.
salute: 2 — Meglio l’Inter, perché dipende dal solo Sneijder, e ha fuori solo Santon. Nel Barcellona Messi più no che sì, Ibra dentro per forza, in 3 con l’influenza suina (Touré sicuramente out).
stato di forma: 2 — Messi e co. hanno perso il 1° posto nella Liga, infilano pareggi come capitava raramente l’anno scorso e soffrono più del solito. L’Inter vista a Bologna invece ha pochi problemi.
esperienza in champions: 1 — La bilancia pende naturalmente verso i campioni in carica. La squadra di Moratti riprova quest’anno a spezzare la maledizione europea. Una vittoria qui, dopo la rimonta di Kiev, può essere un buon viatico.
motivazioni: x — L’Inter può permettersi di perdere, ma al Camp Nou discute la sua tesi di laurea europea: serve un 110. Il Barça non può perdere: con 0 punti e una vittoria del Rubin, la difesa del titolo è già finita. Più motivazioni uguale più pressione: pari e patta.
condizioni ambientali: 1 — José Mourinho ha detto: "Sono stato più volte al Camp Nou. E’ uno stadio che ti fa subito sentire l’importanza della partita che stai giocando". Cinquemila tifosi nerazzurri, il resto blugrana. Guardiola ha chiesto al pubblico di rendere lo stadio un "fattore importante". Rischia di esserlo.
dal nostro inviato
Valerio Clari
http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA...84136661.shtml