Zlatan Ibrahimovic ha il mal di pancia. Forse dovrebbe avere un po' di rispetto per Moratti che lo paga (e non sono bruscolini, dieci generazioni vivrebbero di rendita) e anziché mandargli messaggi tramite i giornali sarebbe giusto metterci la faccia (e nonsolo...) per comunicargli l'eventuale decisione di lasciare l'Inter. Non accade, è molto grave. Moratti è un presidente che ti coccola (troppo), che rispetta gli impegni, che allarga i cordoni della borsa, che aumenta gli ingaggi e che -proprio per questi motivi – meriterebbe RISPETTO. Quella che ho appena citato è una parola che non esiste. Il rispetto non ce l'ha lo stesso Marcello Lippi: tanto di cappello dinanzi ai risultati conseguiti in carriera, ma quando dice che non parla di Cassano perché non intende citare gli assenti dimentica il suo ruolo istituzionale: Cassano è tra i "top five" del campionato per quanto riguarda il rendimento. Non gioca e basta, piuttosto inventa. Non smazza gli assist, piuttosto illumina. Lippi ha (giustamente) convocato Pazzini, rispettando la meritocrazia espressa dal campionato. Dicono che non convochi Cassano per altri motivi, comportamentali. Ma se uno ha sbagliato due anni fa e negli ultimi otto mesi si è presentato puntuale agli allenamenti, specialmente a quelli mattutini (frequentissimi) della Sampdoria, per quale motivo dovrebbe pagare a vita errori di gioventù? Sbaglia Lippi e sbagliano coloro che lo coprono, anche sui giornali, non prendendo posizione. E' come se uno studente all'università prendesse 18 al primo esame, per scarsa preparazione o pagando aspetti emotivi: può capitare. Ma se poi, al secondo esame, merita 30 e gli danno 22 per colpa di quel 18 iniziale, la colpa è soltanto dei professori prevenuti. Il discorso vale per Cassano che avrà sbagliato qualche tempo fa e che adesso paga dazio. Pazzesco. Lippi non può mettere gli aspetti personali prima degli aspetti tecnici: se c'è un problema si chiarisce; se c'è un problema se ne parla e non si dice " io quell'argomento non lo voglio trattare". Credo che se la Juventus prendesse Cassano, una storia anticipata in tempi non sospetti, farebbe un grande colpo. Avrebbe dovuto farlo il Napoli, quando l'ha trascurato come ha ignorato anche Milito e Pazzini. Cassano allungherebbe la carriera a Del Piero, che già se l'allunga da solo con una grande vitalità e una classe sopraffina. La condizione è che non parta Giovinco, perché Giovinco ha la Juve dentro, perché Giovinco è il grimaldello che apre tutti i forzieri, perché Giovinco sta dimostrando di essere degno di quella maglia e il solo pensiero di parcheggiarlo in prestito sarebbe una follia purissima. Trovi Ranieri le soluzioni, si inventi qualsiasi cosa, un allenatore è pagato profumatamente anche per risolvere gli inghippi tattici, ma per accontentare la Sampdoria si possono scegliere varie soluzioni tecniche: da Paolucci, eccellente talento, passando per tutti gli altri giovani promettenti che la Signora ha in giro per l'Italia.
Sono perfettamente d'accordo con Pietro Leonardi, attento direttore generale dell'Udinese, quando chiede che Ayroldi non venga più designato per le prossime partite del club che rappresenta. Non c'è partita senza un marchio di Ayroldi: errori gravi, meno gravi, più gravi, in ogni caso errori. Ayroldi ha una media-voto bassa, eppure è uno dei più impiegati da Collina (tra i primi tre). Collina meriterebbe quattro soltanto per questo, eppure fa finta di nulla: premia chi sbaglia in B, manda chi commette errori clamorosi a dirigere le partite più importanti di serie A. Il problema arbitrale è troppo serio. Ho visto Dondarini in Salernitana-Brescia: un disastro, l'ennesimo disastro. Dondarini è come Brighi, difficile che trascorrano due partite senza un voto basso in pagella. La Salernitana ha giocato così bene da strameritare la vittoria, ma se la gara fosse stata in bilico i danni di Dondarini avrebbero avuto un'incidenza enorme. Nell'ultimo periodo hanno sbagliato tanto, troppo, anche gli assistenti. Ma chi sbaglia più degli altri è Collina che da designatore sta bucando quais tutti gli interventi, andrebbe fermato prima che commetta altri errori. Collina deve fare una cortesia agli sportivi che amano il calcio e che credono nelle regole: un arbitro che sbaglia, anche in serie B, va fermato per due o tre settimane. NON VA PREMIATO. Se Collina si comporta al contrario non è giusto, anzi è più giusto che intervenga Abete in persona, fresco di conferma sulla poltrona più ambita. Lo dico con la massima serenità, ammettendo che chi opera sbaglia, ma non ammettendo che chi continua a sbagliare debba essere addirittura premiato.
Ma ci sono errori più importanti di quelli di Collina, peraltro gravissimi. Mi dispiace per i tifosi del Bologna che non meritano una situazione del genere: quando è arrivato Mihajlovic ho letto giudizi via internet, anche di autorevoli opinionisti che da un po' di tempo si occupano di calcio a tempo perso, come se fosse sbarcato il Messia. Mihajlovic è un grande allenatore, è un predestinato, è un vincente. Ma dove, ma quando? Non bastano gli ultimi numeri, non basta la gestione (opinabile) delle ultime otto-nove partite? Mihajlovic infatti rischia grosso, sarebbe già predestinato all'esonero se non gli fosse stata concessa un'altra opportunità, magari dopo la sosta a Roma: certo è che esonerando Arrigoni e prendendo Sinisa il Bologna ci ha rimesso, e ci hanno rimesso soprattutto i competenti tifosi, malgrado giudizi affrettati di presunti intenditori. Mi dispiace ancora di più per i tifosi del Torino: Cairo colleziona allenatori come io posso collezionare francobolli, della serie "va tutto bene, non ci sono problemi, tranquilli che ci riprendiamo". L'avvento di Foschi ha procurato ulteriori danni: Giancarlo Camolese è un grande uomo, un ottimo tecnico e un cuore Toro, ma se è vero che Papadopulo non è arrivato per presunte incomprensioni con Foschi ai tempi del Palermo, allora non ci siamo. Il Toro è più importante delle diatribe recenti di Foschi: se Cairo ha preso Camolese come seconda scelta ha sbagliato. Infatti, il Torino rischia la serie B. A proposito di serie B: ho ascoltati giudizi di chi sale sul carro dopo che i buoi sono scappati dalla stalla. Qualcuno ha detto: bene, da questo momento è possibile pronosticare che Bari e Parma sono le due favorite per la promozione diretta. Bella forza. E' come se io dicessi, oggi, che l'Inter ha battuto la Reggina 3-0 domenica scorsa: avrei dovuto pronosticarlo prima della partita, non dopo. Sono tre mesi che si capisce una cosa: il Bari è fortissimo, da gennaio è diventato devastante, con tanti saluti a chi ancora pensa che possa arrivare un crollo. Ma quale crollo,ma dove, ma quando? E sono convinto che il Bari, una volta arrivato in serie A, non farà la fine del Lecce che ha improvvisato, anche sul mercato, e oggi raccoglie le disastrose intuizioni (?) degli ultimi mesi. Con l'avvento di Guidolin si sapeva che il Parma sarebbe stato da promozione diretta: è il marchio di un allenatore che ho sempre considerato tra i primi cinque-sei d'Italia, che ha avuto difficoltà all'inizio, ma che adesso sta imponendo la legge. A quelli del pronostico facile, dopo che i buoi sono scappati dalla stalla, consiglio di dare adesso i nomi delle squadre che parteciperanno ai playoff: possibilmente non il 30 maggio quando saranno noti a tutti.
L'altra faccia della medaglia è di Piero Camilli: ha ingaggiato Ezio Rossi a Grosseto pensando di poter fare il salto di qualità. Il famoso salto di qualità lo aveva fatto con Gustinetti, leggete i numeri della gestione Ezio Rossi. Intanto, Camilli se la prende con i collaboratori tecnici, minaccia rivoluzioni e minaccia di lasciare. Non me la sento di dare un voto, potrei finire sotto zero... Preferisco il profilo di Fabrizio Lori, uno che ha dato tanto per il Mantova, non mangiando gli allenatori ma quasi mortificandosi quando li ha dovuti sollevare dall'incarico, che ha accettato le ingiustizie ai tempi di un playoff in serie B, che soffre in silenzio, ci mette la faccia quando deve e non cerca alibi chiedendo soltanto serenità e competenza. A proposito di presidenti: ho letto di uno sfogo di Corioni dopo la debacle di Salerno. Gino l'ambizioso ha accusato tutti, ha parlato di "non gioco" e di mancanza di personalità. Di chi è la colpa? Anche di Sonetti, non ci piove.. Ma in modo particolare di Corioni: a gennaio c'è stato chi ha promosso a pieni voti il mercato del Brescia, quando la sufficienza era a malapena stiracchiata. Corioni capisce come pochi di calcio, ma mentre il Bari prendeva Guberti, Lanzafame e Kutuzov, lui si rifugiava – con tutto il rispetto -in Tognozzi e Nassi. Se a Bari mangiano le orecchiette con gusto e a Brescia disertano lo stadio, un motivo ci sarà. Quale classifica pensava di avere Corioni, primo con dieci punti di distacco sulla terza? Ammetta gli errori, ne uscirebbe meglio.