Sicuramente non è stato professionale, ma bisogna poi vedere quanto questo sia stato causato dallo stesso zaccheroni.
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Ecco... hai capito con chi abbiamo a che fare? Restano solo come pidocchi a succhiare il sangue mica per fare il loro dovere. E secondo me non è uno solo che ha fatto così. E la soluzione che ci viene proposta è...rescissione unilaterale del contratto (in pratica dargli tutto il sangue che devono succhiare in un'unica soluzione invece che poco per volta).
Anche se Zaccheroni fosse il diavolo in persona TU HAI IL DOVERE DI GIOCARE PER IL MEGLIO CHE TI E' POSSIBILE PERCHE' SEI PAGATO (e profumatamente porcaccia miseria) PER FARLO. Altro che "IO HO DATO IL MIO".
Il fallimento della stagione scorsa è buona parte responsabilità loro. Su questo non ci piove.
Devono sparire... il + velocemente possibile, facendogli succhiare meno sangue possibile (che sarà purtroppo comunque tanto). Trezeguet, Poulsen, Camoranesi, Legrottaglie, Zebina, Grosso.... ariaaaaaa. Pedalare. All'ospedale e se proprio non si può almeno in tribuna per tutto l'anno. Sparireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
Ti sei dimenticato Del Piero... non mi pare che il suo contributo dell'anno scorso sia stato determinante... :D
Non piu' dei tuoi... se vuoi crocifiggere giocatori infortunati, allora partiamo in ordine di stipendio da Del Piero.
Io non voglio crocifiggere i giocatori infortunati. Ho detto che i giocatori che non fanno il loro dovere li preferirei infortunati perchè cosi il loro stipendio sarebbe pagato dall'assicurazione.
Del Piero il suo dovere ed anche di +, a differenza loro, l'ha sempre fatto. Ha giocato anche da terzino quando era necessario, dando sempre il cxxo contro chiunque. Dove non arrivava è perchè non ce la faceva e basta.
"Mister non conti su di me", ho un mondiale a cui pensare :esd:
Effettuato il sorteggio, noi becchiamo bari, samp, udinese, palermo, cagliari, inter come prime.
Il milan inizia con lecce, cesena e catania.
Uguale proprio :esd:
beh a me il calendario della juve pare proprio buono se ha qualche ambizione: con la preparazione così anticipata a inizio stagione dovrebbe essere in vantaggio sulle altre, tanto vale affrontare partite spinose e approfittarne no?.... per il milan il calendario credo sia irrilevante...
bel calendario: subito 3 punti ai viola poi pari in casa col bari salvo perdere la terza a genova sponda samp
tanta roba
bella la finta (cit.) :rotfl:
è vero è Lotito :rotfl:
ha fatto bene Larrivey.Chi mena per primo,mena due volte :asd:
JUVENTUS-Napoli-CAGLIARI-Inter-BRESCIA-Genova-LAZIO-Fiorentina
(in maiuscolo le partite in casa)
Bel calendario per i Bari.Prevedo 6 punti in queste 8 partite :suspi:
Per il Napoli saranno belle le ultime 2 giornate Napoli Inter e Juventus Napoli...
1° GIORNATA (29 agosto): Roma-Cesena
2° GIORNATA (12 settembre): Cagliari-Roma
3° GIORNATA (19 settembre): Roma-Bologna
4° GIORNATA (22 settembre): Brescia-Roma
5° GIORNATA (26 settembre): Roma-Inter
6° GIORNATA (3 ottobre): Napoli-Roma
7° GIORNATA (17 ottobre): Roma-Genoa
8° GIORNATA (24 ottobre): Parma-Roma
sembra tranquillo :sisi:
il derby alla 10° poi 11°-12° fiore juve :sbrat:
http://tv.repubblica.it/sport/la-dop...eo=&pagefrom=1
che pirla :rotfl:
ma :rotfl:
Trezeguet a casa per risentimento (probabilmente inventato) ad una caviglia.
Grosso, Salh (excalibur), Camoranesi...RESTANO A CASA PER SCELTA TECNICA.
Ed anche quelli partiti (Legrottaglie, Grygera e Poulsen) credo che se restassero sul pullman sarebbe lo stesso.
E spero che quest'andazzo si ripeta all'infinito nell'annata in corso.
Sarete pagati ma dovrete soffrire le pene dell'inferno.
Secondo me Trezeguet t'ha fregato la tipa.
a me legrottaglie come terzo difensore pare utile, la difesa con chiellini-bonucci-legrottaglie è ben più forte della scorsa stagione :sisi:
io l'unico che spero se ne vada davvero di quell'elenco è camoranesi... ormai si capisce che non ha più voglia ed è solo dannoso =/
gli altri possono essere utili :sisi:
poulsen non gioca perchè ha iniziato dopo ad allenarsi, credo... sennò non c'è verso di rinunciare al xabi alonso di danimarca :p
ROMA - In fuga dagli stadi. Dopo aver abdicato nel modo peggiore al Mondiale, l'Italia registra un crollo del numero degli abbonamenti. Se si eccettua l'Inter, campione d'Europa e d'Italia, e il Bari, tutte le altre squadre sono alle prese con un'emorragia di tifosi: ne mancano, rispetto ad un anno fa di questi tempi, almeno 40 mila all'appello. Uno su cinque, in media, non ha rinnovato la tessera. Il caso più eclatante riguarda la Lazio: appena 1.600 abbonati (l'80% in meno rispetto al 30 luglio 2009), cifra misera anche per un club di serie C. La Juventus segna una riduzione del 22,5%. Se il disamore si può capire, dopo la stagione scorsa dei bianconeri, nel caso della Roma, protagonista invece di un campionato comunque esaltante, il deficit del 30% è più eclatante. La Fiorentina piange un crollo addirittura del 45%, mentre il Milan, che la crisi l'aveva avvertita dodici mesi in anticipo con un dimezzamento dei fedelissimi nel 2009, conferma la tendenza negativa: 15.000 sottoscrizioni, il 14% in meno.
Il mondiale in Sudafrica ha contribuito a deprimere gli appassionati, ma sono altri elementi ad influire maggiormente: la crisi economica, naturalmente, ma anche un calciomercato che certo non accende entusiasmi in nessuna tifoseria. Anzi. Le magre campagne acquisti di questi mesi non invogliano al sacrificio economico: se risparmia il presidente, figuriamoci il tifoso. Maltrattato per tutto l'anno e di nuovo blandito e corteggiato quando si tratta di metter mano al portafoglio, chiedendo un atto di fede cieca. Le leggi
anti-violenza sono un altro deterrente, sia per il pubblico "normale" che per quello militante. Sempre più i disagi. Alle code domenicali ai tornelli, alle gradinate inospitali e ai servizi scadenti, si aggiunge ora anche la tessera del tifoso. Meglio vedere la partita in tv, che oltre tutto si può acquistare a prezzi sempre inferiori: i pacchetti alle pay tv sono più convenienti, rispetto al passato.
La tessera del tifoso, obbligatoria per sottoscrivere abbonamenti e acquistare biglietti di settore ospiti, ha incontrato la dura opposizione di gran parte del mondo ultras. Sono 13 le curve di serie A che hanno scelto per protesta di non abbonarsi, ritenendo la tessera una forma di schedatura, una limitazione alla libertà. A Roma rimarrà deserta mezza Curva Sud, cuore del tifo giallorosso, se il trend verrà confermato. A Napoli - dove gli abbonamenti non sono ancora in vendita - il dissenso dovrebbe spopolare entrambe le curve del San Paolo. Gruppi divisi a Firenze e Palermo, contrari ma tesserati a Verona. La tifoseria dell'Inter è l'unica ad aderire per convinzione, anche se il record di sottoscrizioni è del Milan: oltre 210.000 in un anno.
La media spettatori sulle tribune italiani (25.192 nella scorsa stagione), nonostante una crescita del 17% negli ultimi 5 anni, sembra così destinata a rimanere al di sotto di quella dei grandi paesi calcistici europei: Germania (42.490) e Inghilterra (34.088) sono lontanissime, la Spagna (27.654) resta avanti e la vittoria mondiale la terrà al riparo da rimonte. Campionati che pure godono di una copertura televisiva simile alla nostra e di leggi ancor più repressive per le tifoserie. Quindi sarebbe forse il caso di interrogarsi una volta di più - anziché nascondersi dietro al paravento della tv - sulla qualità dello spettacolo che le società allestiscono e sulla vivibilità dei luoghi in cui, si fa per dire, goderselo. (31 luglio 2010)
repubblica.it
ROMA - In fuga dagli stadi. Dopo aver abdicato nel modo peggiore al Mondiale, l'Italia registra un crollo del numero degli abbonamenti. Se si eccettua l'Inter, campione d'Europa e d'Italia, e il Bari, tutte le altre squadre sono alle prese con un'emorragia di tifosi: ne mancano, rispetto ad un anno fa di questi tempi, almeno 40 mila all'appello. Uno su cinque, in media, non ha rinnovato la tessera. Il caso più eclatante riguarda la Lazio: appena 1.600 abbonati (l'80% in meno rispetto al 30 luglio 2009), cifra misera anche per un club di serie C. La Juventus segna una riduzione del 22,5%. Se il disamore si può capire, dopo la stagione scorsa dei bianconeri, nel caso della Roma, protagonista invece di un campionato comunque esaltante, il deficit del 30% è più eclatante. La Fiorentina piange un crollo addirittura del 45%, mentre il Milan, che la crisi l'aveva avvertita dodici mesi in anticipo con un dimezzamento dei fedelissimi nel 2009, conferma la tendenza negativa: 15.000 sottoscrizioni, il 14% in meno.
Il mondiale in Sudafrica ha contribuito a deprimere gli appassionati, ma sono altri elementi ad influire maggiormente: la crisi economica, naturalmente, ma anche un calciomercato che certo non accende entusiasmi in nessuna tifoseria. Anzi. Le magre campagne acquisti di questi mesi non invogliano al sacrificio economico: se risparmia il presidente, figuriamoci il tifoso. Maltrattato per tutto l'anno e di nuovo blandito e corteggiato quando si tratta di metter mano al portafoglio, chiedendo un atto di fede cieca. Le leggi
anti-violenza sono un altro deterrente, sia per il pubblico "normale" che per quello militante. Sempre più i disagi. Alle code domenicali ai tornelli, alle gradinate inospitali e ai servizi scadenti, si aggiunge ora anche la tessera del tifoso. Meglio vedere la partita in tv, che oltre tutto si può acquistare a prezzi sempre inferiori: i pacchetti alle pay tv sono più convenienti, rispetto al passato.
La tessera del tifoso, obbligatoria per sottoscrivere abbonamenti e acquistare biglietti di settore ospiti, ha incontrato la dura opposizione di gran parte del mondo ultras. Sono 13 le curve di serie A che hanno scelto per protesta di non abbonarsi, ritenendo la tessera una forma di schedatura, una limitazione alla libertà. A Roma rimarrà deserta mezza Curva Sud, cuore del tifo giallorosso, se il trend verrà confermato. A Napoli - dove gli abbonamenti non sono ancora in vendita - il dissenso dovrebbe spopolare entrambe le curve del San Paolo. Gruppi divisi a Firenze e Palermo, contrari ma tesserati a Verona. La tifoseria dell'Inter è l'unica ad aderire per convinzione, anche se il record di sottoscrizioni è del Milan: oltre 210.000 in un anno.
La media spettatori sulle tribune italiani (25.192 nella scorsa stagione), nonostante una crescita del 17% negli ultimi 5 anni, sembra così destinata a rimanere al di sotto di quella dei grandi paesi calcistici europei: Germania (42.490) e Inghilterra (34.088) sono lontanissime, la Spagna (27.654) resta avanti e la vittoria mondiale la terrà al riparo da rimonte. Campionati che pure godono di una copertura televisiva simile alla nostra e di leggi ancor più repressive per le tifoserie. Quindi sarebbe forse il caso di interrogarsi una volta di più - anziché nascondersi dietro al paravento della tv - sulla qualità dello spettacolo che le società allestiscono e sulla vivibilità dei luoghi in cui, si fa per dire, goderselo. (31 luglio 2010)
repubblica.it