Digne ha imparato in fretta la lezione di come tirare dalla sua parte i tifosi della Roma. Speriamo che non inizi a sputare se e quando dovesse ritornargli in faccia.
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Digne ha imparato in fretta la lezione di come tirare dalla sua parte i tifosi della Roma. Speriamo che non inizi a sputare se e quando dovesse ritornargli in faccia.
dipende se sei controvento o meno :esd:
tutti a fare il paragone Dzeko-Mandzukic...dico solo che secondo me è questione di gusti:
entrambi del 1986 (uno di marzo e uno di maggio)
con statistiche sovrapponibili Dzeko 434 partite e 185 goal Mandzukic 401 e 183
a bilancio costano sostanzialmente uguale
A livello economico è la stessa operazione, cambiano solo le caratteristiche tecniche. Secondo me Dzeko è più duttile ed ha piedi migliori se gli chiedi di dialogare con il resto della squadra, Mandzukic è più cattivo (anche a livello di falli) e più uomo d'area, inteso come quello che li lancia negli spazi e cerca la stoccata. Alla juve di allegri sulla carta serve di più il croato
lui partecipa meno alla manovra, anche se si difende piuttosto bene nelle palle alte, ma è più finalizzatore o meglio, è il classico centravanti boa.
intanto un articolo tratto da sportpeople
Citazione:
"Che non sarà una stagione facile lo sapevamo.
Il provvedimento (punitivo) di divisione a metà delle curve dello stadio Olimpico e le dichiarazioni da parte di Prefetto e Questore riguardo le nuove misure di ordine pubblico per le partite di Roma e Lazio, non facevano presagire nulla di buono. Le lunghe file, i disagi e le provocazioni durante l’Open Day di metà agosto sono stati i campanelli di allarme che un po’ tutti ci aspettavamo e poi il caso ha voluto che la prima in casa fosse una partita come Roma Juventus.
La paranoia da lunghe file e capillari controlli da parte delle FdO hanno mosso i tifosi già dal primissimo pomeriggio. Io che di solito entro negli ultimissimi minuti decido di recarmi al primo dei due filtraggi intorno alle 17:10, dove non c’era una fila particolare, non più del solito almeno. Superata questa barriera c’era da superarne una nuova: un nuovo prefiltraggio a una ventina di metri dai tornelli dove nuovamente gli steward ti controllano abbonamento/biglietto e documento. Superati i tornelli nuovo controllo incrociato e perquisizione piuttosto blanda da parte delle FdO, in controtendenza con le ultime giornate di campionato ma anche con l’Open Day, dove eri obbligato a toglierti anche le scarpe.
Il piazzale della curva da quest’anno è diviso in due, così come la curva stessa. Qui però c’è un muro e non il cordone di steward come all’interno del settore. Fin qui nulla di particolare. La presenza di blindati e FdO all’interno non sorprende, visto che è una novità introdotta ad inizio 2015. Era tutto più o meno tranquillo, la curva colma come sempre ma in silenzio e senza le solite bandiere, per la protesta da parte degli ultras romanisti e la promessa di non tifare per tutti i 90', cosa che avverrà se si escludono i cori contro le FdO o pro Curva Sud.
Ma a inizio partita la tensione improvvisamente sale. Negli ultimi metri della divisione, all’interno della curva, si posiziona un cordone di dirigenti e celerini, stretti tra i tifosi, assolutamente senza senso. Del resto, la presenza fisica nel settore di Curva Sud non si vedeva da almeno un paio di decenni. Questo ha provocato una reazione da parte della tifoseria tutta che ha cominciato a intonare cori contro gli stessi, mentre la partita aveva inizio, scambiata per la stampa come “una protesta spalle al campo”. No, non c’entra niente. L’obiettivo era allontanare quell’inutile avamposto. E nonostante la tensione, piuttosto forte, non c’è stato nessun lancio di oggetti o altro.
Nel frattempo sulle scale che conducono ai boccaporti di ingresso della Curva (anzi di quella metà della curva) si posizionava la celere, che saliva per dar manforte ai colleghi, e lo faceva con un atteggiamento provocatorio: battendo sugli scudi, pratica che di solito preannuncia una carica. Nonostante la tensione altissima, il nervosismo e il comportamento “poco intelligente” da parte di chi avrebbe dovuto garantire l’OP (ordine pubblico) anche in quel momento non si è registrato nessuno scontro o lancio di oggetti da parte della tifoseria. A separarli c’era soltanto l’ultima rampa di scale e una carica, o tentativo di carica, in quel momento avrebbe di sicuro fatto esplodere una situazione di per sé incandescente. Dopo alcuni motivi, urla, cori e slogan, qualcuno ha richiamato l’avamposto di poliziotti e sono usciti dalla curva riportando il tutto alla “normalità”. Perché di normale non c’è niente, meno di niente, visto che fino all’intervallo il piazzale antistante la curva era colmo di blindati ed oltre alla celere anche le squadre di pronto intervento di CC e finanza. A me la dietrologia non piace, quindi non starò a sostenere che le FdO speravano in una reazione da parte della tifoseria ultras, augurandosi quegli incidenti che in un settore videocontrollato avrebbero portato a qualche decina di arresti e daspo. Posso solo continuare a sostenere che la divisione della curva è un provvedimento che nulla ha a che fare con l’ordine pubblico. Che il comportamento di ieri è assolutamente irresponsabile per chi vuole “una curva tranquilla e pacificata”. Che quella di ieri è stata l’ennesima dimostrazione da parte delle FdO che in quello spazio comandano loro e solo loro, con la loro presenza invasiva e il loro comportamento “insolito”. Che Roma sta vivendo una situazione anomala, con un Prefetto a cui sono stati dati pieni poteri e ha sostituito la politica nella gestione – e non – di qualsiasi situazione di conflitto, sociale o di sport e aggregazione, come ieri. Un sindaco, dunque, che a tutti gli effetti è anche un poliziotto.
E dopo 10 anni di tessere del tifoso, biglietti nominali, videocontrollo e schedature varie, tutto questo è assolutamente paradossale.
Un tifoso non occasionale".
Intanto è passata completamente sotto silenzio la colossale bugia di Gabrielli che ha dichiarato che il 12 settembre verranno ultimate le barriere per dividere la curva, poichè il problema è che nel settore ci sono 12000 persone invece che 8000 a causa di gente che scavalca. Sono sempre più convinto che ci sia di mezzo un accordo per commissionare il lavoro di costruzione barriere e innalzamento vetri attuali, quello che stanno facendo non ha senso. Anche perchè in tutto il resto del mondo si sta andando in direzione esattamente opposta e la stessa uefa ha chiesto di non installare nuove barriere ma togliere quelle esistenti. Ma noi siamo in Italia, dove i politici esultano per un terremoto, figuriamoci se qualcuno pensa a chi va allo stadio
Perdere magari no, però senza un giocatore decente in quel ruolo che unisca centrocampo ed attacco, la Juve perde almeno il 30%. E' una cosa che si vede chiaramente anche guardando l'analisi grafica della partita con la Roma con particolare riferimento alle palle a centrocampo. C'è da sperare che con l'entrata in forma di Alex Sandro (a quanto si dice gran recuperatore di palloni) e del Principe qualcosa in questo senso cambi. Evra nel suo ruolo è stato davvero scarsissimo; a 34 anni non ce la fa + evidentemente.
Marchisio rientra la prossima partita ed anche Khedira non dovrebbe essere lontano (ma quest'ultimo non posso dire di vederlo bene).
Comunque ho visto le alteluci :asd: di Napoli Sampdoria... perché Albiol si lancia più volte in terra in una stessa partita sortendo sempre lo stesso effetto quello di farci prendere gol? :asd:
Cos'è un nuovo sport? Lanciati a terra e fai pietà all'avversario? :asd:
Secondo me gli farebbe bene un po di riposo visto che non si regge in piedi... forse non aveva mai fatto una preparazione decente in vita sua :asd:
Se per voi è tutto normale...
LA REPUBBLICA (L. MONACO) - Ecco le nuove vetrate di frazionamento nelle curve dell’Olimpico. Gli operai hanno iniziato a lavorare in Curva Nord e presto si sposteranno nella Sud. Il costo dell’intervento, disposto dal prefetto Franco Gabrielli «per ragioni di safety», è di 600mila euro, da dividere equamente tra Roma e Lazio.
Le transenne mobili debutteranno il 13 settembre con Lazio-Udinese e verranno impiegate solo per le gare di campionato, visto che l’Uefa è contraria. Saranno rimosse per Italia-Norvegia del 13 ottobre.
La misura è contestatissima dai tifosi giallorossi, che le troveranno contro il Sassuolo il 20 settembre. Gli ultrà ricordano le parole dell’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni («Sogno stadi senza barriere tra tre anni», disse presentando la tessera del tifoso nel 2010) e sottolineano come «perfino l’Atalanta ora ha una curva senza barriere, mentre a Roma ci impediscono di abbracciarci dopo un gol».
quel 'perfino l'atalanta' sa di razzista :esd:
forse si... :asd:
Però credo sia stata presa ad esempio l'atalanta perchè è una curva dove sono accaduti disordini anche dentro, ricordo l'episodio degli contri con la polizia e la distruzione delle vetrate con dei tombini. Come al solito a Roma speriementiamo sentenze nuove e provvedimenti assurdi.
Guarda caso la ditta che fornirà le barriere è la stessa interpellata per le "teche amovibili" che il prefetto ha paventato di installare durante le partite di coppa. Spenderemmo milioni per comprare inutili plexiglass quando basterebbe mettere dirigenti capaci che abbiano l'umiltà di collaborare con la polizia degli altri paesi e convogliare i tifosi che arrivano e si radunano in massa (diventando a volte pericololi) in aree sicure in attesa della partita. Fornendo loro un minimo di assistenza, bus e pochi agenti a tenerli sotto controllo. Non ci vuole un genio a fare una cosa del genere, senza andare a rompere le scatole ai turisti, ai cittadini e alle casse del comune, già abbondantemente disastrate.
Protestavano perchè non avendo un secondo anello non riuscivano a buttare giù un motorino dagli spalti :asd:
Non é che a Milano siano messi meglio... gli stadi sembrano sempre più un luogo di isteria collettiva dove sfogare tutte le frustrazioni personali.
Fantaultrà ha l'abbonamento per questo... non guarda la partita picchia la gente random :asd:
Gran bell'articolo sulla divisione delle curve, pulito, lucido e obiettivo
Divisione curve stadio Olimpico: le 4000 visioni del Prefetto Gabrielli
Posted on set 3 2015 - 8:18am by Simone Meloni
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Tante volte, di fronte a un’eresia o a una larga stortura della realtà, ci si chiede se la bassezza e l’impavida menzogna del genere umano abbiano limiti. Concetti triti, forse, ma mai tanto vecchi da esser cestinati. Soprattutto se si ripetono con una certa ciclicità, per dare sempre nuova linfa agli esecutori di ordini chiari e precisi, o anche soltanto ai propri interessi personali, valore aggiunto, in Italia, a qualsiasi attività svolgano personaggi di un certo rango e una certa fascia di appartenenza. Che Roma sia ormai diventata la Capitale del pattume, ahinoi non solo quello materiale, che al limite ci potremmo limitare a pulire, è cosa acclarata ed indiscutibile. Dall’alto dei sette colli, negli ultimi tempi, sono uscite tra le più inquietanti e sporche pagine della storia repubblicana degli ultimi anni. E’ altresì innegabile che l’Urbe Immortale funga da trampolino di lancio per molte Vie Lattee istituzionali e non. In questo quadro si inserisce alla perfezione la figura di Franco Gabrielli, nominato, dal Primo Ministro Matteo Renzi, Prefetto di Roma e affiancato, sempre dal medesimo, al sindaco Marino in vista del Giubileo. Non fossero bastati i suoi tanti punti oscuri legati alla gestione della prefettura di L’Aquila durante il terremoto, quando, non va dimenticato, fioccarono denunce e repressione nei confronti di cittadini aquilani impegnati nella lotta sociale verso le istituzioni che non mancarono di palesare il proprio immobilismo, rendendosi altresì protagoniste di torbide vicende legate agli appalti per la ricostruzione (Mafia Capitale docet), di cui ci si chiede come sia possibile che il prefetto del capoluogo abruzzese non sapesse nulla. Come spesso è accaduto in questi casi, dal Belice alle Marche, passando per l’Irpinia.
Ma il Prefetto Gabrielli, nell’ultimo mese, è saltato agli onori delle cronache anche per un’altra decisione: quella di dividere in due distinti settori le curve dello stadio Olimpico. Già, viene persino da ridere rileggendo le precedenti righe e pensando al ruolo che in teoria dovrebbe ricoprire. Sì, procura un pochino di ghigno, effettivamente, credere che una figura del genere nell’attuale contesto della città più grande ed importante del Paese, vada a mettere le mani, come prima cosa, in uno stadio frequentato al massimo da sessantamila spettatori. A fronte di una cittadinanza che ormai ne conta ben oltre cinque milioni. Dividi et impera, dicevano coloro i quali Roma l’hanno resa celebre in tutto il mondo. Dividi et impera, ma soprattutto fatti conoscere distruggendo e reprimendo i tifosi di calcio, potremmo rinnovarlo noi.
Dopo le pietose scene di Roma-Siviglia, Lazio-Bayer Leverkusen (non dimentichiamoci che la Questura di Roma, non del paesello rurale a 1.800 metri d’altezza, aveva emanato una nota di preoccupazione per l’arrivo dei tifosi teutonici, rivelatisi in realtà poche centinaia e con intenzioni tutt’altro che bellicose. Ma del resto bastava fare una semplice ricerca su Google, non v’era bisogno di aver militato nel Sisde) e Lazio-Bologna, un’altra pagina tragicomica si è scritta a Roma-Juventus. Partita anticipata alle 18 per motivi di ordine pubblico, altro comunicato della questura per invitare, addirittura, i tifosi a non indossare sciarpe e muoversi, di fatto, come fossero in missione segreta, soliti controlli capillari neanche ci fosse l’amichevole Turchia-Siria sul neutro di Beirut e un massiccio spiegamento di forze dell’ordine all’esterno ed all’interno dello stadio. Un giorno qualcuno ci dovrà spiegare il motivo di tutto ciò, con uno spreco di denaro gravissimo in tempi in cui, a detta di molti commissariati, spesso manca la benzina per le auto e il personale per controllare le zone più critiche. Qualcuno ci spiegherà anche chi paga quel manipolo di ragazzotti disposti sulla scala gialla della Sud, assoldati da un’agenzia privata che solitamente offre sicurezza in noti locali del litorale capitolino. Ovvio, ce lo spiegheranno se qualcuno glielo chiederà. Non verranno a dircelo perché amanti della stampa libera e indipendente.
Franco Gabrielli, sempre lui, all’indomani del big match dell’Olimpico, dove proprio grazie all’utilizzo spropositato e provocatorio (oltre che del tutto inutile) della polizia si sono registrati attimi di tensione, con i tifosi a dir poco irritati dalla pressante presenza degli agenti, ha dichiarato che dal 12 settembre verranno istallate le vere e proprie barriere all’interno delle curve. Se questo fino ad oggi è stato giustificato con quella che ormai è diventata la frase parafulmine per qualsiasi scelta, vale a dire “è indispensabile per l’ordine pubblico”, oggi vede una nuova chicca spuntare tra le spiegazioni più originali mai date da un Prefetto. “La curva ospita sempre più tifosi per via degli scavalcamenti; circa 12mila persone invece che 8mila”, ha asserito con certezzaGabrielli.
Un’affermazione che ha del ridicolo ma che, se fosse verità, sarebbe anche una grave ammissione di incompetenza. Chi ogni domenica frequenta lo stadio Olimpico sa benissimo che se veramente ad ogni match quattromila persone scavalcassero le recinzioni per entrare in curva senza biglietto, la cosa non passerebbe certo inosservata. Del resto negli ultimi anni ci hanno martellato con biglietti nominativi, tornelli, tessere del tifoso, telecamere a circuito chiuso, daspo a pioggia. Insomma, lo stadio è diventato più controllato di qualsiasi carcere di massima sicurezza e il Prefetto di Roma vorrebbe farci credere il contrario, andando anche contro la propria credibilità. Infatti, se in un luogo così piccolo e ristretto, ci fossero tutti questi comportamenti delittuosi, vorrebbe dire che i suoi uomini hanno più di qualche lacuna nella gestione degli eventi. Perché nessuno glielo fa notare?
“La divisione non ha esigenza di sicurezza, ma di safety”, ha detto ancora Gabrielli. Posto che “sicurezza” e “safety” sono sinonimi, qualcuno glielo spieghi, questa è una frase che smentisce le sue dichiarazioni precedenti. Evidentemente non potendo più sostenere la storiella della sicurezza, che non regge visto che in Curva Sud non avvengono incidenti da almeno un ventennio, c’è bisogno di lavorare con la fantasia. Si farebbe meglio ad esser chiari e sinceri: la prefettura agisce sicuramente non da sola, con l’intento di distruggere e far chiudere i battenti a uno dei pochi luoghi d’aggregazione rimasto in una città che quotidianamente diventa sempre più grigia e priva di fantasia e ilarità. La cosa più grave è che tutto avviene in un clima di accondiscendenza, senza nessuno che si opponga o che quanto meno faccia notare l’eresia di certe scelte. Si va avanti in maniera pseudo dittatoriale, con il placet delle due società capitoline, le quali finora non hanno proferito verbo sulla situazione.
Intanto le prime partite sono state un vero e proprio flop a livello di pubblico e di ambiente. Gli ultras romanisti e laziali hanno optato per il silenzio o la diserzione, dando la piena immagine di uno stadio silenzioso e vuoto a chi lo ha militarizzato ed a chi ha sottaciuto a tutto ciò. “Riportare le famiglie allo stadio”, sarebbe ora che chi si spesso si mette in bocca questa frase si facesse un giro all’Olimpico e ci spiegasse, realmente, il perché le famiglie dovrebbero andare allo stadio. Ho la fortuna di girare diversi campi, anche e soprattutto di categorie inferiori. Vi assicuro che i bambini li ho visti sempre più felici ed entusiasti di fronte a una bandiera che sventola, un coro che parte e un fumogeno che si accende rispetto a uno schieramento di agenti anti sommossa senza motivo. Dividere è un atto vile, oltre che contrario al concetto di unione e abbattimento delle barriere che prende sempre più piede nei luoghi europei dove si svolgono manifestazioni sportive.
Negli ultimi anni stampa, rappresentanti federali e Ministri dell’Interno si sono prodigati nel raccontarci i valori olimpici dello sport, quelli di fratellanza e vicinanza tra tutti i popoli. Peccato che poi nei fatti non siano tanto bravi come nelle chiacchiere. Distruggere, smembrare e disgregare sembra essere il compito primo. E finché questa macchietta andrà avanti l’Italia si merita degli stadi silenziosi e vuoti, oltre che il rifiuto di qualsiasi manifestazione internazionale da ospitare sul nostro territorio. Qualcuno si prenda le proprie responsabilità e cominci a non abusare del ruolo che ricopre per fare carriera. Sarebbe un piccolo passo avanti verso la normalità.
Siamo passati da una classe dirigente corrotta e capace degli anni ottanta ad una classe dirigente corrotta ed incapace dal 92 in poi. Non immagino il prossimo passo verso cosa sarà :asd:
Tra l'altro il protagonismo tra i prefetti sta prendendo una piega inquietante. A Frosinone per sabato è stato disposta la vendita per soli 2000 biglietti invece che 3000, il settore ospiti è completamente isolato dal resto dello stadio. Fin qui, uno potrebbe pensare che la scelta sia giusta (in totale controtendenza col motto "riportiamo la gente negli stadi"), ma perchè vietare la vendita ai tifosi romanisti non residenti in provincia di Roma? Che senso ha? Poi è stato annunciato il daspo per chi si avvicinerà alla zona dello stadio senza biglietto, ma che vuol dire? Abbiamo le frontiere aperte per gli accordi di Schengen e poi non si può camminare a 300 metri da uno stadio?
A me tutte queste iniziative sanno sempre di disperazione e di impreparazione cioè le loro soluzioni ai problemi sono pressapoco quelle che darebbero dei bambini di terza elementare... e comunque meno efficaci :asd:
Serie B
Da sabato, infatti, gli arbitri avranno nei loro taschini tre cartellini: rosso, giallo e verde. Un colore nuovo da utilizzare nel corso del match nei confronti dei calciatori che si sono contraddistinti con condotte sportive e leali. Come? Beh, semplice: con il cartellino verde. Un metodo, insomma, per incentivare la correttezza, il rispetto dell’avversario e il fair-play. Qualche esempio? Un calciatore interrompe un’azione da gol per soccorrere un avversario che è rimasto a terra. Oppure, l’arbitro fischia un fallo inesistente e il giocatore ammette di aver simulato. Nessun dubbio: cartellino verde! A fine stagione, poi, verrà stilata una lista dei calciatori più corretti, ai quali verranno assegnati dei premi.
fare qualcosa di serio per evitare che si stilino i calendari con X e Y no?
nerone sapeva come pulire :sisi:
Sarebbe stato più carino obbligare l'arbitro a fare una coreografia con due pompon gridando:
Datemi una C
Datemi una O
Datemi due R
Datemi una E
Datemi due T
Datemi una E
Datemi due Z
Datemi una A
CORRETTEZZA!
Con i guardialinee e i giudici di porta che lo alzano dalle caviglie.
Il problema sono fondamentalmente due:
a) la mancanza di senso dello Stato e quindi della cosa pubblica come di una cosa che appartiene anche a se' stessi; ognuno ruba alla collettività se può, anche per esempio posteggiando l'auto dove vuole, magari sulle rotaie del tram;
b) la sensazione diffusa di impunità.
Quella gente rappresenta delle persone che, se fosse al posto loro, farebbe esattamente le stesse cose che fanno loro. Salvo poi lamentarsi se vedono gli altri farlo.
E guardate che il tifo contro, derivante dalla mancanza complessiva di identità nazionale, è parte dello stesso problema. E non mi venite a dire che il calcio è una parte poco importante perchè l'atteggiamento si riflette in tutti gli aspetti della società.
Secondo me nasce tutto dal fatto che non puoi far unire un paese da criminali ed ex galeotti perché poi lo stile te lo porti nel tempo :asd:
Cavour neanche parlava italiano siamo un paese senza radici e senza identità nazionale viviamo nell'assenza totale di legalità non ne parliamo proprio di giustizia...
Abbiamo 3 associazioni criminali cosa nostra, camorra, 'ndrangheta senza considerare sacra corona unita e i basilischi che sono comunque derivazioni delle 3 principali e tutto questo solo in un terzo del paese... e sono le uniche realtà realmente globalizzate mah...
In un terzo del paese anno domini 2015 non esiste l'alta velocità che si ferma a Salerno... che poi tanto distante da Eboli neanche lo è... così come la Salerno Reggio Calabria che è finita solo in Campania mentre appena si arriva in Calabria sembra un gioco di abilità 3 corsie 2 corsie 1 corsia 2 corsie 1 corsia mezza corsia e così per chilometri... per arrivare in Siciliana più o meno ci vuole lo stesso tempo che arrivare in Argentina... facendo 2 scali :asd:
Cioè noi siamo un insieme di regioni messo così male e accozzato così dimmerda che per tenerci uniti almeno sulla carta si sono dovuti inventare la cacata delle regioni a statuto speciale... questo passi per la Sicilia che è stracolma di petrolio e gas naturale e serve pure... ma il TRENTINO ALTO ADIGE... ma chi se ne fotte del trentino alto adige a meno che le mele non siano una risorsa fondamentale dell'economia italiana...
Abbiamo la fortuna di avere delle bellezze naturali e monumentali che farebbero da sole la fortuna di qualsiasi popolo... e poi Pompei cade a pezzi la Reggia di Caserta ha i buchi nel tetto la valle dei templi è abbandonata Paestum perla del mediterraneo è ridotta a ricettacolo di mignotte e turismo straccione senza un minimo di programmazione... costiera amalfitana e sorrentina?! Quello che ci è rimasto e pure la programmazione 0...
Prodotti irreplicabili nel resto del mondo e che non conoscono delocalizzazione pomodorino del piennolo il territorio casertano sembrava un eden ci sono posti in Campania dove gli orti non c'è bisogno neanche di innaffiarli... e giustamente rifiuti speciali sotterrati in ogni dove...
Mare stupendo delle coste calabresi e giustamente la 'ndrangheta ci affonda le navi con i rifiuti radioattivi...
E in tutto questo nessuno sa niente nessuno consoce niente nessuno ha mai saputo... un po come il funerale di casamonica...
Onestamente questa sottoforma di paese ci sta cominciando un poco a rompere il cazzo...
E questi non sono capaci di controllare quattro idioti che vanno allo stadio per fare a cazzotti... mah...
Commissariamoci a qualche paese serio almeno facciamo bella figura...
commissariamoci al Trentino Alto Adige :sisi:
Questa gente è + ottusa di un comodino. Interrano i rifiuti e poi? L'aria non la respirano? E l'acqua non la bevono? La frutta non la mangiano?
A parte questo...ognuno nel suo piccolo dovrebbe fare la sua parte. Non posteggiando dove capita, non saltando la fila alla posta, ecc.; in altre parole, non facendo il furbo ogni volta che si può pensando che gli altri siano fessi.