Conte: “Quello che ho fatto per Giovinco lo farei per Peluso, lo farei per Tevez, lo faccio per tutti i miei calciatori: guai a chi tocca i miei calciatori. Guai”
Callegari: “Questo vale anche per Capello, insomma che… eh…”
Conte: “Per tutti vale”
Callegari: “Ma le cose che ha detto lui… mi sembrava un assist quasi, alla Juventus. Quando ha detto che è il livello del campionato che non le permette di essere poi totalmente competitiva in Europa”
Conte: “Eh ma quando parlano i guri noi dobbiamo stare zitti e ascoltare… e ossequiare, ecco.”
Callegari: “Non le sono piaciute insomma queste parole?”
Conte: “Ma no, ma ognuno è libero di esprimersi come vuole. Stranamente, spesso e volentieri Capello viene tra virgolette a mettere il becco in casa di altri. Io gli direi: guarda a casa tua, ecco.”
Callegari: “Vabbè, è stato anche alla Juventus, lui. Quindi magari è affezionato pure, no?”
Conte: “Si, ha vinto due Scudetti, ma nessuno si ricorda di cose così… emblematiche… Mi ricordo la Juventus di Lippi, mi ricordo la Juventus di Trapattoni, non mi ricordo la Juventus di Capello… non mi ha impressionato in quei due anni, ecco. Aveva la Juventus più forte però a livello di gioco non mi ha impressionato. E pure in quei due anni Capello è riuscito ad uscire con quell’armata nei quarti di finale, ecco. Quindi… Io mi guarderei bene prima di dire delle fesserie, ecco”.
Callegari: “Uh. Sisi poi i suoi due Scudetti sono stati anche cancellati dalla storia, quindi…”
Conte: “No quella è una grande stronz... Quella è una grande fesseria, scusate. Perché era una squadra che ha stravinto sul campo e ha meritato di vincere sul campo e ha stravinto, quindi…”