c'entra poco, forse sarebbe meglio nel 3d delle boiate, ma visto che di calco si parla....
http://store.inter.it/dettagli.asp?c...9&ric=&sposta=
l'inter ogni tanto ci regala ancora motivi (pochi, purtroppo) per sorridere...
non vedo l'ora di vederlo sopra il caminetto in casa di Pap o Ferlons![]()
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ma come si fa a vietare anche la trasferta per Siena?!?
http://www.laroma24.it/?show=article&artid=7612
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vi ammorbo con un altro articolo bello e vecchio:
MARONI E LA TESSERA CONTRO I TIFOSI. PER BENE
Repubblica — 23 agosto 2009 pagina 43 sezione: SPORT
OCCUPARSI di sport, di calcio in particolare, ha i suoi lati positivi. Per esempio, potrei rivolgermi al ministro Maroni a proposito della sua direttiva sulle trasferte dei tifosi ignorando altre e più drammatiche trasferte sul Canale di Sicilia. Potrei ma non posso. Solo due considerazioni. E' ben strano l' atteggiamento di molti leghisti. Si propongono come i più accaniti difensori dei valori dell' Occidente cristiano e appena qualche vescovo o qualche prete dice qualcosa che non gli torna lo mandano brutalmente a scopare il mare (è un modo dire milanese, va inteso come ramazzare l' oceano e, in greco, farebbe parte degli adùnata). Poi (prima regola: negare comunque, o almeno mettere in dubbio) è piuttosto atroce il loro far di conto. I 5 vivi dicono che erano in 73, morti recuperati 14 (vadoa memoria).E fanno 19, dove sono gli altri 54? Come se il mare fosse un bancomat, una cassetta di sicurezza, ancora un po' e gli si chiede la ricevuta. Ma si sa che i conti devono tornare (a casa loro anche loro, così imparano). Ma qui si parla di calcio, di altre trasferte. Mi ha stupito il favore con cui le decisioni di Maroni sono state accolte, a parte il mondo degli ultrà (già avvelenato dalla sentenza-Spaccarotella) e Zamparini, che al solito è andato giù piatto parlando di fascismo e Maroni ovviamente ha avuto buon gioco nel rispondergli di leggere qualche libro. Secondo me anche a Maroni non farebbe male leggere qualche libro, non fosse che poi bisognerebbe trovare chi gli spiega quello che ha letto (vedi ' 94, decreto Biondi) e si farebbe tardi. In parole povere, per andare allo stadio in trasferta dall' inizio del 2010 sarà indispensabile la "carta del tifoso". Indispensabile in Italia, perché all' estero non sanno cosa sia e già questo potrebbe far sorgere qualche dubbio. Non ci aveva pensato nemmeno la Thatcher, tanto per dire. Il ministro, e gli si può credere, ha sbandierato dati interessanti sulla violenza in calo: meno feriti tra i tifosi, tra le forze dell' ordine, meno incidenti. Ma è normale, visti i limiti che già ci sono alle trasferte. Vietandole del tutto, le cifre calerebbero ancora, ma questo paradosso evoca Tacito ("hanno fatto un deserto e l' hanno chiamato pace") e non va bene. Ancora, al ministro (e a chi l' ha preceduto) va riconosciuta l' attenuante di società calcistiche piuttosto inerti (poche le eccezioni) davanti al problema del tifo violento, oppure poco collaborative, spesso propense a scaricare tutto sulle spalle dello Stato. A volte mi succede di sognare un messaggio congiunt o a l l a N a z i o n e (Maroni-Galliani) il cui succo è: statevene a casa, abbonatevi alla pay-tv che vi pare e amen. Starsene a casa può essere una scelta o un obbligo. Qualche caso spicciolo. A: sono un turista cinese ( o messicano) in visita a Roma. Posso acquistare un biglietto per il derby? No. B: sono un sardo residente a Milano. Posso acquistare un biglietto per Juve-Cagliari? No, molto spesso la vendita è riservata a chi vive nella provincia in cui si gioca. C: sono un onesto padre di famiglia, parlo il milanese meglio di Bossi e di suo figlio, io di figli ne ho due, posso portarli al derby? No, perché spesso non si può acquistare più di un biglietto a persona. E poi continuano a dire che bisogna riportare le famiglie allo stadio. Ecco, nei tre casi mi sembra di vedere una limitazione alla libertà individuale. Detto in altri termini, e per puro comodo, immaginiamo di dividere i tifosi in bravi e cattivi. I cattivi identificati, in teoria, sono già soggetti a Daspo, quindi schedati e controllati. Ma che bisogno c' è di schedare quelli bravi? Questo è il punto. Mentre i bagarini continuano a fare buoni affari e se ne fanno un baffo del biglietto individuale, mentre i non cattivi, fino a prova contraria, ma un po' agitati si muovono comunque, poi si vedrà, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché un cittadino incensurato, senza precedenti specifici, non è libero di muoversi nel suo paese e di andare allo stadio pagando un biglietto e basta, come si fa nel resto del mondo. Se poi delinque, ci pensi la polizia. Trattare i bravi da cattivi, tanto sappiamo che sono bravi, non è fascismo, è piuttosto una gestione abbastanza ottusa del potere. Si seppellisce così, senza un fiore, la domenica della brava gente che i coltelli li usa solo in trattoria, prima o dopo la partita. Si colpiscono i diritti di una stragrande maggioranza per limitare gli eventuali danni di un' esigua minoranza. Se questo è normale, ditelo voi. A me non pare. Se la libertà di movimento passa per una schedatura (questo è, né più né meno), a me pare condizionamento di libertà. C' è per caso un costituzionalista che ha qualcosa da dire? - GIANNI MURA
Ma che ca**o è sto BVSG ???(cit.)
Accadde nel BVSG:
Originariamente Scritto da BVSG
Originariamente Scritto da Teppic
Beh, mi dispiace da morire per tutti i tifosi onesti e pacifici che magari con la scusa della trasferta ne approfittano per farsi un viaggietto, però visto quello che tutt'ora succede abbiamo dimostrato di non essere in grado di vivere situazioni del genere in maniera civile.
Così parlò HotPlug
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"Chiudo per manifesta gnubbitudine" (slaine)
Tanto la carta dei tifosi non si fara', per motivi economici.
In Inghilterra effettivamente c'e' una roba simile, semplicemente perche' per comprare i biglietti bisogna diventare "members" della squadra, altrimenti non si trovano (finiscono nelle prevendite). Per diventare abbonati ci sono anni e anni di lista d'attesa.
In Italia gia' la gente non va allo stadio... mettiamogli un altro paletto da scavalcare e allo stadio ci andranno solo i "tifosi veri", cioe' i teppisti.
IL MILAN? Non è più un "asset strategico". Nella galassia imprenditoriale di Silvio Berlusconi, è un pianeta che "si può perdere". Non rientra nei piani aziendali a lunga scadenza. Insomma, i rossoneri sono "vendibili". O meglio, la tentazione del Cavaliere è quella di metterli già "in vendita".
Silvio Berlusconi ha resistito fino all'ultimo. Ha cercato di trattenersi dinanzi ai "numeri" del bilancio e al pressing della "famiglia". Ma alla fine ha accettato di imboccare la strada indicata da tempo dai suoi due figli maggiori, Marina e Piersilvio. Di preparare un "piano" per uscire dal calcio. La svolta è maturata questa estate. Il mercato in difficoltà, i risultati sportivi non più in linea con quelli del passato, i litigi domestici sull'eredità. E soprattutto gli effetti del campionato sui sondaggi di popolarità e sulle elezioni. "La vicenda Kakà - ha ricordato lo stesso presidente del Consiglio - mi ha fatto perdere almeno 2 punti nell'ultima tornata europea". Tutti fattori che lo hanno convinto ad accettare il "sacrificio". Al punto di avviare personalmente le prime trattative per la cessione.
Un percorso che sicuramente non sarà breve. L'Ac Milan costa tanto. Secondo le prime valutazioni, il valore si attesta tra i 600 e gli 800 milioni di euro. Non sarà quindi facile individuare un acquirente. Tant'è che la "grana" se l'è assunta direttamente Berlusconi effettuando qualche sondaggio. Domenica scorsa, il giorno dopo la sonora sconfitta subita nel derby, il capo del governo è volato a Tripoli per incontrare il leader libico Gheddafi. Un vertice istituzionale, certo. Nel corso del quale, però, il capitolo "affari" è stato preponderante. Il business petrolifero, quello infrastrutturale, quello delle tlc sono ormai da tempo al centro dei contatti tra Italia e Libia. Il Cavaliere ha inserito anche il dossier Milan provando a saggiare la disponibilità di uno dei fondi sovrani libici: il Central Bank of Lybia, il Lybian Investiment Authority o il Lybian Foreign Bank. Da tempo, del resto, questi soggetti sono attratti dal nostro calcio.
In passato è accaduto con la Juve, di recente hanno chiesto informazioni sulla Roma. E adesso Berlusconi li ha consultati sulla sua squadra. Per non turbare gli assetti societari e familiari, il capo del governo immagina una vendita "a tappe", senza strappi improvvisi. Con un primo ingresso in quota minoritaria. In ogni caso l'iter non deve condizionare le prossime scadenze politiche. Dei contatti libici ancora non si conoscono gli esiti, dimostrano però la ricerca di una nuova frontiera per il Diavolo.
La questione, dunque, è ufficialmente sul tavolo di Berlusconi. Anche perché il "mondo-Milan" non rappresenta più solo un "giocattolo sportivo". Sempre più interseca gli interessi politici e soprattutto quelli imprenditoriali e "familiari" del gruppo Fininvest-Mediaset.
Argomenti che il premier ha sollevato pure nella cena piuttosto mesta con Adriano Galliani organizzata in un noto ristorante di Milano dopo la partita di sabato scorso. E lo stesso amministratore delegato del Milan da tempo ha messo nel conto la "necessità" di vendere. In diverse occasioni, infatti, - in colloqui informali con esponenti del mondo politico e imprenditoriale - proprio Galliani si è sbilanciato sulle prospettive della sua società sportiva: "Il Milan - è stato il ragionamento esposto nelle ultime settimane - lo teniamo solo se resta competitivo a livello europeo. Ma per questo bisogna investire tanto. Il punto, però, è che ormai non so se sia possibile colmare in tempi brevi il gap con squadre come Manchester United, Real Madrid o Barcellona". Il Cavaliere si è sempre appoggiato sull'immensa turbina milanista che macinava consenso e alimentava un'immagine vincente. Con le sconfitte, però, l'effetto diventa opposto. E secondo l'inquilino di Palazzo Grazioli, le prime conseguenze si sono avvertite a giugno scorso. Alle Europee e nei sondaggi di popolarità.
Non solo. Lo stesso "numero due" milanista si è dovuto scontrare con la fermezza dei primogeniti del Cavaliere, Marina e Piersilvio. Poco interessati al calcio e soprattutto non più disponibili a ripianare i passivi del Milan. "Abbiamo dato già troppo", è il loro leit motiv riferito pure alle consistenti esposizioni bancarie. Tant'è che negli ultimi anni, alcune scelte di mercato sono state dettate proprio da "ragioni" di bilancio. Gli acquisti di calciatori come Ronaldo, Ronaldinho, Beckham rispondevano più alle logiche del merchandising che a quelle del calcio. Incrementare il valore del brand rossonero per ravvivare le casse di Milanello ed evitare esborsi eccessivi da parte di Fininvest. Seguendo un po' il modello spagnolo dei "Galacticos" di qualche anno fa. Con una differenza: il Real Madrid può contare sullo stadio di proprietà.
Appunto lo stadio. A Via Turati fino a qualche mese stavano lavorando per il nuovo impianto. Prevedendo una spesa di oltre 300 milioni di euro. Un investimento considerato prioritario e per il quale erano già state attivate le reti di finanziamento. Ma da questa estate l'intera procedura è stata bloccata. Su preciso input dello stesso Galliani. Il quale ha fatto sapere - persino agli uomini del comune incaricati di seguire la pratica - che per il momento ogni passo può essere sospeso. Un'indicazione coerente solo con la scelta di "vendere". "Per fare certe cose - si è lamentato con molti - dovremmo essere in Premier League". Eppure, in Italia altre squadre sono impegnate nello stadio di proprietà: la Juventus in primo luogo, ma anche team meno blasonati come Parma e Como.
La vera spinta ad accettare l'idea della cessione, però, è venuta dalla famiglia. La "fermezza" della prole berlusconiana risponde non solo all'esigenza di razionalizzare il core business del gruppo. Ma anche al desiderio di fare chiarezza sull'eredità dell'"impero". Visto che oltre a Marina e Piersilvio, pure Luigi, Barbara e Eleonora non hanno mai manifestato una particolare predisposizione per i rossoneri. Nessuno, insomma, sembra poi tanto interessato alle gesta di Pato, Gattuso e Pirlo.
da: http://www.repubblica.it/2008/12/spo...oni-vende.html
asd
La tessera del tifoso veramente è già in essere, visto che con quella i tifosi della roma potrebbero andare a siena...
W la ghettizzazione... ma poi perchè un tifoso di calcio deve essere schedato e una qualsiasi altra categoria no? E' una misura che non è in vigore in nessun altro paese del mondo... e poi la grossa incongruenza... se ho la tessera posso andare nel settore ospiti, altrimenti non posso andare in trasferta? Ok, mi prendo un biglietto di un altro settore...
Milan e Inter sono avanti alle altre, alcune si stanno adeguando...
Ma chi è che rilascia la tessera del tifoso? Le banche... che prendono soldi ad ogni transazione e che grazie al ministro dell'interno (mi astengo da commenti) avranno altro margine...
Io non la farò mai...
un po' di approfondimenti sono reperibili qui
In questo mondo devi essere matto, sennò impazzisci...
a me personalmente fa ridere la motivazione...
siena-roma e palermo-bari per le responsabilità attribuibili ad entrambe le tifoserie (nel caso specifico il palermo è gemellato con il lecce...sono curioso di capire se sarà vietato anche al ritorno)
05/05/15 3 sul campo04/07/2011 L'onestà prescritta...e siccome ogni promessa è debito...l'Atletico Vecchie Spugne porta bene...decisamente bene!!!
a me fa ridere che ci hanno già vietato 2 trasferte su 2...
scommetto un'impepata di cozze che juve-roma sarà vietata ai romanisti...
Anche Genoa-Napoli è stata vietata...
Per la cronaca, domani a Tor di Quinto a Roma, ci sarà una manifestazione degli ultras di tutta Italia per protestare contro la tessera del tifoso
In questo mondo devi essere matto, sennò impazzisci...
però non è stata vietata bologna-fiorentina...mentre l'anno scorso a memoria furono vietate sia l'andata che il ritorno.
genoa e napoli ho idea che dopo i casini dell'anno scorso e quello prima abbiano sciolto il gemellaggio (magari non ufficialmente)
Cmq...ti vieteranno anche la trasferta a Bari...stai tranquillo![]()
05/05/15 3 sul campo04/07/2011 L'onestà prescritta...e siccome ogni promessa è debito...l'Atletico Vecchie Spugne porta bene...decisamente bene!!!
Ti sbagli
io lavoro in una banca che fornisce biglietti al milan. La tessera del tifoso è totalmente gratuita se sottoscritta contestualmente ad un abbonamento o ad un biglietto dello stadio.
Alle banche non entra in tasca 1 euro ed anzi, ti garantisco che i ns cassieri quando devono farle fanno partire maledizioni a raffica.
Io non ci vedo nulla di male nel farla. E' frutto solo della nostra mancanza di rispetto verso strutture e persone. Che poi siano i facinorosi ecc ecc sono d'accordo. Ma è lo stesso discorso fatto per l'alcool alla guida. Si ubriacano sempre i dementi, ma il limite c'e' per tutti!
Stagione 37: 2° in VI.88Stelicã Tãnãsoiu capocannoniere con 16 reti
Stagione 36: 5° in VI.88Stagione 35: 2° in VII.517Bjarne Steimer capocannoniere con 12 reti
Stagione 34: 1° in VIII.417Tracy Ryan capocannoniere con 15 reti
Stagione 33: 2° in IX.460Stagione 32: 1° in X.2405Stagione 31: 8° in X.2405 (2 partite giocate)
Genoa Napoli non è stata vietata, ma ci sono state solo delle restrizioni:
e il gemellaggio non è stato assolutamente sciolto, ne ufficialmente ne ufficiosamente...Il Casms ha deciso di applicare alcune restrizioni per quanto riguarda la partita Genoa-Napoli in programma domenica 13 alle 20.45 allo stadio Ferraris di Genova. Il L'organo di controllo sulle manifestazioni sportive ha deciso che ciascun tifoso del Napoli potrà acquistare un solo biglietto a testa con l'incedibilità dello stesso. napolipress.
crash a quali casini ti riferisci?![]()
Ci sono 2 cose di cui non posso fare a meno: il sesso e il NAPOLI!!!