Juliano: "Partita strana, non si danno calci senza motivo. Forse una promessa di pari"
Lo storico capitano azzurro, Antonio Juliano, ospite negli studi di Canale 34 per Number Two ha rilasciato alcune dichiarazioni. "La mia esperienza di giocatore mi dice che certi giocatori non perdono la testa e prendono a calci gli avversari improvvisamente. Mi viene da pensare che qualcuno non ha mantenuto le promesse. La partita forse doveva terminare con un risultato di parità. Anche l'errore clamoroso di Iezzo nel finale è molto strano. Nei finali di campionato, soprattutto nel calcio che ho giocato io, succedono queste cose con squadre che non hanno niente da chiedere al campionato. Uefa? Sognare non costa nulla, ogni giocatore ci crederà fino alla fine. Le partite del Napoli non sono facili, soprattutto la trasferta di Torino e il Milan se sarà ancora in lotta per la Champions".
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Iezzo querela Juliano: «Basta diffamazioni, domenica a Parma è stata partita vera»
Il portiere azzurro si sfoga in una conferenza stampa. «Quando mi hanno riferito le sue parole per me è stata una mazzata»
CASTELVOLTURNO — Ha il viso tirato, come di chi volesse spaccare il mondo per la rabbia. Nello sguardo il dispiacere forte di un professionista, per giunta napoletano e tifoso del Napoli da bambino, che per la seconda volta in un mese è costretto a smentire un pettegolezzo ignobile sul suo conto. Gennaro Iezzo riordina le idee, prova a rilassarsi e a concordare con la società Calcio Napoli il modo migliore per replicare ad allusioni spiacevoli sulla partita Parma- Napoli di domenica scorsa. Iezzo fa nomi e cognomi. Annuncia subito di aver dato mandato ai suoi legali di querelare Antonio Juliano, ex bandiera del Napoli, che nel corso di una trasmissione sportiva, gli aveva attribuito la volontà — durante la partita, col Napoli in vantaggio di un gol — di far pareggiare il Parma.
LA «PAPERA» - In gergo calcistico si chiama combine, Juliano si era limitato ad analizzare la «papera» di Gennaro Iezzo che aveva portato gli avversari al pareggio, gol poi annullato per (giusto) fuorigioco dall'arbitro Ayroldi. «Un professionista bravo come lui — aveva sentenziato Iuliano — non può fare un errore del genere. Nel calcio queste cose si sono sempre viste nel finale di stagione ». Accusa pesante nei confronti del portiere titolare del Napoli che ieri ha sentito il dovere più che di smentire, di sfogarsi. Di riaffermare ancora una volta anni di onorata carriera e, soprattutto, il grandissimo attaccamento alla sua maglia. Ci deve aver pensato e ripensato, Iezzo, prima di decidere se replicare o meno. Tant'è che la conferenza stampa è stata indetta al termine dell'allenamento pomeridiano a Castelvolturno e dopo una lunga consultazione col dg Marino. Alla fine ha prevalso la dignità e l'orgoglio di un calciatore peraltro già attaccato in modo più o meno simile un mese fa. Nella saletta del centro sportivo arrivano in due, Iezzo e Marino. Il portiere sorride, prova a sdrammatizzare scherzando su altri argomenti. Poi quando si accendono i microfoni e i taccuini sono pronti, il suo disagio diventa palpabile. Rompe il ghiaccio il dg. «Questa è una conferenza di Gennaro Iezzo — dice — diffamato durante una trasmissione sportiva con allusioni che ledono la sua dignità e la sua professionalità». Gli dà la parola.
«OFFESO» - Iezzo ha un foglietto tra le mani, qualche appunto lo aveva scritto, abbassa lo sguardo come per leggere, ma si affida poi alle parole dell'anima, a quella verità che avrebbe voglia di gridare, ma che riesce a spiegare con toni compassati, ma tremendamente autentici. «Il signor Antonio Iuliano — dice — ha offeso la mia onestà e la mia professionalità, insinuando che domenica scorsa mia sarei fatto sfuggire la palla dalle mani per consentire all'attaccante del Parma di far gol e di pareggiare la partita». Fa un lungo respiro, Iezzo. È anche emozionato. «Non devo dimostrare a nessuno che sono una persona seria, credo sia la mia carriera a dirlo. Ma ho sentito il dovere di affidare la vicenda al mio legale. Iuliano risponderà nelle sedi opportune. Le sue sono state affermazioni pericolosissime, soprattutto per la tifoseria. Erano in cinquemila a Parma, ci avevano chiesto di fare una gran partita, di provare a vincere anche in trasferta. Lo abbiamo fatto e speriamo di continuare a farlo». Marino gli prende la parola. «Gennaro è un uomo e come tale ha il sangue che corre nelle vene, non mi sento di biasimare il suo sfogo, la querela inoltrata verso chi lo ha diffamato. Sono attacchi ingiustificati al calciatore e indirettamente alla società. Da direttore generale devo tutelare il mio patrimonio, non posso rischiare che poi i calciatori si esasperino e chiedano di andar via. La partita a Parma è stata autentica, sudata e meritatamente vinta. Il Parma doveva salvarsi, noi avevamo altri obiettivi. Quei tre punti ci hanno regalato la possibilità di cullare il sogno Uefa, ci hanno avvicinato all'Intertoto. Sono orgoglioso di come la squadra si è comportata».
«È STATA UNA MAZZATA» - Riprende Iezzo, sempre più amareggiato: «Che quelle assurdità siano state dette da una persona che è stata una bandiera del Napoli, fa ancora più male. Durante la trasmissione ero a teatro per una manifestazione di beneficenza per gli ammalati del Pausilipon, mi hanno avvisato, è stata una mazzata». Iezzo conclude con una speranza, il sogno di tutti i tifosi del Napoli. «Ci sono dodici punti in pali, proviamo a vincerle tutte».
(corriere.it)