Cookie Consent by Free Privacy Policy website Crisi in Medioriente - Pagina 9
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Risultati da 161 a 180 di 188

Discussione: Crisi in Medioriente

  1. #161
    Magnifico L'avatar di Nabarez
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    Citazione Originariamente Scritto da Dampyr
    In questo tripudio di antisemitismo mi permetto una voce fuori dal coro...

    http://ideazione.blogspot.com/2006/0...ersgate11.html
    http://ideazione.blogspot.com/2006/0...ollywood5.html

    Non conto che ci crediate in quanto fonte di destra, ma non mi importa molto..

    credo proprio che il problema non sia se un fotografo cerca di fare sensazione con una foto in piú in meno..la pratica di cercare lo scabroso per destare l\'opinione pubblica o solamente per fare piú soldi con una foto decisamente forte, sia praticato da tutti..israeliani compresi...per cui non vedo perché posti questi due blog..

    io piuttosto andrei a vedere quello che succede a Gaza in questi giorni in cui l\'attenzione pubblica é chiaramente puntata sul Libano..l\'orrore é all\'ordine del giorno e in questi giorni si stanno commettendo crimini ancora piú efferati proprio perché lontano dall\'attenzione mediatica...


    Ancora:

    L\'offensiva di Israele contro il Libano, sostenuta dagli Stati Uniti, ha reso il Paese inebetito, in fiamme e in collera. Il massacro di Cana e le perdite umane non sono solo «sproporzionate». Per il diritto internazionale tutt\'ora in vigore, esse sono dei crimini di guerra.

    La distruzione deliberata e sistematica delle infrastrutture civili da parte dell\'aviazione israeliana è un crimine di guerra che mira anche a ridurre il Paese allo status di protettorato di Israele e degli Stati Uniti.

    Questo progetto, che il mondo intero osserva con costernazione, si è ritorto contro i suoi stessi promotori. Nello stesso Libano l\'87% della popolazione ora sostiene la resistenza degli Hezbollah - compreso l\'80% dei cristiani e dei drusi e l\'89% dei musulmani sunniti - mentre solo l\'8% crede che gli Stati Uniti sostengono il Libano.

    Ma queste azioni non saranno giudicate da alcun tribunale messo in atto dalla «comunitÃ* internazionale» perché gli Stati Uniti e i loro alleati, colpevoli o complici di questi crimini rivoltanti, non lo permetteranno.

    E\' ormai chiaro che l\'assalto al Libano per liquidare gli Hezbollah era preparato da molto tempo. I crimini di Israele hanno ricevuto il via libera degli Stati Uniti e del suo eternamente fedele alleato britannico, nonostante la schiacciante opposizione che Blair incontra nel suo stesso Paese.

    La breve pace che il Libano ha conosciuto è finita: un Paese paralizzato costretto a ricordare un passato che aveva sperato di poter dimenticare. Il terrorismo di Stato inflitto al Libano si ripete nel ghetto di Gaza, mentre la «comunitÃ* internazionale» prende le distanze e osserva in silenzio. Nel frattempo il resto della Palestina viene annessa e distrutta con la partecipazione diretta degli Stati Uniti e l\'accordo tacito dei suoi alleati.

    Primi firmatari

    Tariq Ali - John Berger - Noam Chomsky - Eduardo Galeano - Ken Loach - Arundhati Roy - Howard Zinn


    Per adesioni e informazioni:
    Tavola della Pace, via della viola 1 (06100) Perugia Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - e mail: segreteria@perlapace.it - www.tavoladellapace.it
    Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani,
    Perugia - tel. 075/5722479-fax 075/5721234 email: info@entilocalipace.it - www.entilocalipace.it

  2. #162
    Magnifico L'avatar di Nabarez
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    http://www.fisicamente.net/portale/m...m_rootid=1578&

    http://zmag.org/italy/oconnor-crisim...erturagaza.htm

    Crisi nei media nell'informazione su Gaza
    L'importanza dell'informazione libera nella formazione dell'opinione pubblica sul conflitto israelo-palestinese.

    Patrick O'Connor






    Senza una copertura più equilibrata dai media dell'establishment come New York Times, Washington Post e LA Times, è improbabile che la politica USA e l'opinione pubblica acquisiscano a loro volta un maggiore equilibrio verso il conflitto israelo-palestinese. La necessità del mediattivismo sul tema di Israele e Palestina è più vitale che mai.


    --------------------------------------------------------------------------------


    Un elemento che alimenta l'attuale crisi di Gaza è il continuo fallimento dei grandi media USA nel coprire adeguatamente il conflitto israelo-palestinese. La politica USA, l'opinione pubblica e la copertura da parte dei mainstream media sono tutti pericolosamente sbilanciati verso Israele. La copertura dei media riflette ed influenza la politica e la pubblica opinione. La copertura dei media degli eventi di Gaza illustra ancora in che modo i grandi media americani privilegino la versione israeliana, e frequentemente ignorino sia le esperienze dei Palestinesi che il diritto internazionale, fornendo al pubblico USA ed ai politici solo parte della storia.

    Domenica, il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha ammesso che era sua intenzione commettere crimini di guerra a Gaza, dicendo ai membri del suo gabinetto che lui voleva che "nessuno dormisse a Gaza stanotte". Olmert pertanto ha ufficialmente ammesso la politica israeliana di punire 1,4 milioni di Palestinesi, una violazione della Quarta Convenzione di Ginevra. Ma nessuno dei tre principali quotidiani USA -- il New York Times, il Washinton Post e il LA Times -- ha riferito l'affermazione di Olmert, anche se essa è stata ampiamente citata nel mondo.
    La scorsa settimana, questi tre principali quotidiani hanno anche pubblicato editoriali a deciso sostegno del diritto di "rappresaglia" d'Israele dopo la cattura di un soldato israeliano. I loro editoriali non hanno mai menzionato un solo elemento del brutale assedio di 10 mesi da parte d'Israele su Gaza. In un ammonimento in un editoriale a sostegno della guerra in Iraq, il Post assunse la posizione più belligerante, plaudendo la "moderazione" israeliana ed approvando il rovesciamento dell'Autorità Palestinese a guida Hamas. Sebbene i principali quotidiani hanno pubblicato alcuni buoni articoli sul punto di vista palestinese negli scorsi giorni, la loro fondamentale faziosità verso Israele è rimasta più che evidente.

    Il 2 Luglio Ehud Olmert ha detto ai suoi colleghi di governo "io voglio che nessuno dorma stanotte, voglio che capiscano cosa significa" questo nei centri abitati vicino Gaza che sono state colpite dai razzi palestinesi Qassam. La sua affermazione si riferiva direttamente alla pratica israeliana di svegliare i Palestinesi nel cuore della notte con ripetuto voli di jet per rompere il muro del suono, e i bombardamenti notturni di Gaza. Inoltre, Israele di notte tiene svegli gli abitanti di Gaza col timore della povertà, l'assedio, gli attacchi imminenti, e la mancanza di elettricità, acqua, combustibile e cibo. L'affermazione di Olmert è stata ampiamente riportata sui media israeliani, della dall'Associated Press, da The Chicago Tribune, da The International Herald Tribune, e dal britannico Guardian, tra gli altri. Una ricerca su Google su questa citazione evidenzia 279 articoli, per lo più da siti web di giornali degli Stati Uniti. Alcuni di questi giornali hanno senza dubbio stampato questa storia.

    Tuttavia non c'è nessun indizio delle parole di Olmert sul LA Times e sul Washington Post. La copertura del New York Times è più interessante. I corrispondenti del New York Times Steven Erlanger e Ian Fisher hanno riportato la citazione in un articolo on line che è stato pubblicato anche dall'International Herald Tribune. Comunque, la citazione non è mai apparsa sulla versione cartacea del giornale. I redattori del Times sembrano aver deciso che le parole di Olmert non erano "adatte per la stampa", e le hanno cancellare dall'articolo del loro giornalista. La cospicua assenza di una citazione così ampiamente riportata ed emblematica solleva la possibilità che i principali giornali USA attivamente evitano di stampare ciò che fa apparire Israele troppo scopertamente cattiva.

    Ciò che è certo e che i principali giornali USA generalmente omettono il contesto dei diritti umani e del diritto internazionale, così come il correlato concetto di punizione collettiva, e proporzionalità, tutte cose continuamente violate da Israele. Il 2 Luglio, l'organizzazione dei diritti umani B'Tselem ha specificamente criticato l'affermazione di Olmert, dicendo che, "L'uso dei boom sonici è una flagrante violazione di molte disposizioni del diritto internazionale. La più significativa disposizione è la proibizione alla punizione collettiva, L'articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra... afferma categoricamente che le 'pene collettive ed ugualmente tutte le misure di intimidazione terroristica sono proibite'". Oltre a criticare i boom sonici, Human Rights Watch ha osservato il 29 Giugno che "Le leggi di guerra proibiscono attacchi su 'oggetti indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile'". L'attacco d'Israele alla sola centrale elettrica di Gaza è in violazione dei suoi obblighi a salvaguardare questi oggetti dagli attacchi'".

    La dura punizione collettiva dei Palestinesi è stata storicamente la pietra di volta della politica israeliana, e caratterizza l'assedio israeliano di Gaza, i tre principali giornali USA hanno usato la frase "punizione collettiva" appena quattro volte dall'inizio della recrudescenza della crisi i 25 Giugno. Ogni giornale ha citato l'affermazione del leader palestinese Mahmaoud Abbas una volta, e il New York Times ha anche citato il proprietario di una drogheria palestinese. Questi stessi giornali hanno stampato la frase "punizione collettiva" per un totale di sole altre sei volte quest'anno nei loro servizi sul conflitto Israelo-palestinese. Dal Giugno 25 questi giornali hanno usato le parole "terrorista" o "terrorismo" 28 volte per descrivere i Palestinesi, mentre hanno detto "occupazione" solo sei volte per descrivere le azioni israeliane. Le citazioni dell'illegalità degli insediamenti israeliani, il Muro, la demolizione di case, la detenzione di Palestinesi, e molte altre misure sono ugualmente rare. Mentre questi quotidiani documentano le crisi umanitarie sofferte dai Palestinesi, essi generalmente evitano di suggerire che i Palestinesi hanno gli stessi diritti degli Israeliani, o che c'è un accettato sistema legale che dovrebbe essere applicato non solo agli attacchi palestinesi, ma anche alle azioni israeliane.
    Allo stesso modo, nel prendere posizione nell'attuale crisi, queste redazioni di giornali cancellano completamente le più recenti violazioni dei diritti umani da parte di Israele. Tutti e tre i giornali hanno biasimato solo Hamas. L'editoriale del New York Times del 29 Giugno ha sottolineato le "irresponsabili provocazioni di Hamas", e l'editoriale del 1 Luglio del Washington Post dal titolo "La guerra di Hamas" ha evidenziato gli atti di terrorismo e guerra" di Hamas. Scrivendo come se la storia iniziasse il 25 Luglio con la cattura del soldato Israeliano e l'attacco palestinese si fosse materializzato dal nulla, nessuno dei loro editoriali fa cenno alla violenza sproporzionata di Israele -- i 39 anni di occupazione militare; i 176 palestinesi uccisi nel 2006, molti dei quali civili e bambini, a paragone dei 16 Israeliani uccisi; 8300 granate d'artiglieria lanciate dentro Gaza quest'anno a paragone degli 840 razzi palestinesi lanciati verso Israele; i continui sequestri di terra da parte di Israele; o il soffocante assedio di Gaza. Solo il New York Times ha fatto menzione del fatto che Hamas sta ora rompendo la tregua unilaterale durata 16 mesi. Gli editoriali dei giornali israeliani hanno più sfumature e maggior equilibrio che questi editoriali USA.

    Nessuno degli editoriali ha rilevato che il Palestinesi uccisero e catturarono soldati israeliani impegnati nell'assedio di Gaza. Nessuno ha rilevato l'ironia del fatto che i Palestinesi stavano tenendo prigioniero un solo soldato israeliano, mentre Israele sta detenendo 9.000 prigionieri, molti civili che non hanno avuto un processo, ed alcuni sottoposti a tortura. In una frase che avrebbe potuto essere scritta da una agenzia di pubbliche relazioni del governo israeliano, i giornalisti del Post hanno scritto che "i militanti chiedono a Israele il rilascio di prigionieri palestinesi legalmente arrestati i cambio di un soldato che è stato attaccato mentre sorvegliava il territorio israeliano".

    Dopo la razionalizzazione dell'arresto da parte di Israele di 60 leader di Hamas, molti dei quali ministri dell'Autorità Palestinese, i giornalisti del Post hanno sminuito la distruzione di una centrale elettrica che fornisce a Gaza metà della sua energia. In una espressione finale di oltraggio che combina sia la cecità verso la violenza di Israele che la completa indifferenza verso il diritto internazionale, l'editoriale del Post del 1 Luglio raccomandava che gli Stati Arabi e le Nazioni Unite smettessero di "protestare rumorosamente contro presunti crimini di guerra israeliani".

    Una volta ancora, la propaganda del governo israeliano travolge la versione palestinese, e i diritti umani e il diritto internazionale sono messi da parte. Questi esempi illustrano come i grandi media americani stanno dando attivamente forma all'informazione destinata al pubblico USA a vantaggio di Israele, e stanno promuovendo l'idea che Hamas e il terrorismo palestinese sono i soli problemi del conflitto in atto. Senza una copertura più equilibrata dai media dell'establishment come New York Times, Washington Post e LA Times, è improbabile che la politica USA e l'opinione pubblica acquisiscano a loro volta un maggiore equilibrio verso il conflitto israelo-palestinese. La necessità del mediattivismo sul tema di Israele e Palestina è più vitale che mai.

  3. #163
    Splendido L'avatar di Menhir_ds
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    Citazione Originariamente Scritto da Dampyr
    In questo tripudio di antisemitismo mi permetto una voce fuori dal coro...

    http://ideazione.blogspot.com/2006/0...ersgate11.html
    http://ideazione.blogspot.com/2006/0...ollywood5.html

    Non conto che ci crediate in quanto fonte di destra, ma non mi importa molto..
    Antisemitismo perchè?

    L'uso improprio di questa parola è utile solo a tagliare qualsiasi spazio alla discussione.

    Stesso discorso con antiamericanismo.

    Essere contrari alle azioni criminali di un ristretto numero di personaggi che governano una nazione non vuol dire necessariamente odiare tutta la popolazione che ne fa parte.

    Anche loro in grande numero sono in disaccordo con i loro governi e manifestano il loro dissenso tanto quanto lo facciamo noi.
    Ultima modifica di Menhir_ds; 14-08-2006 alle 13:23

    Menhir Carmiano - Serie VIII.1308
    http://digilander.libero.it/muego/dati/soccerix%20verde%20oro.jpg
    Megalith Carmiano - 4 Scudetti Campionato Primavera Htita Serie A (Stagioni 1-7-8-12)

  4. #164
    Magnifico L'avatar di Nabarez
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    opss.. ho notato adesso che Francamdar aveva giá postato lo stesso articolo..

    é che sei una macchina sforna articoli e me ne ero perso uno..
    omunque grazie per i preziosi link.. li sto raccogliendo tutti...li aggiungo ai miei..ottimo..

  5. #165

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    Citazione Originariamente Scritto da Dampyr
    In questo tripudio di antisemitismo mi permetto una voce fuori dal coro...

    http://ideazione.blogspot.com/2006/0...ersgate11.html
    http://ideazione.blogspot.com/2006/0...ollywood5.html

    Non conto che ci crediate in quanto fonte di destra, ma non mi importa molto..

    Citazione Originariamente Scritto da O.W.Nabarez
    credo proprio che il problema non sia se un fotografo cerca di fare sensazione con una foto in piú in meno..la pratica di cercare lo scabroso per destare l\'opinione pubblica o solamente per fare piú soldi con una foto decisamente forte, sia praticato da tutti..israeliani compresi...per cui non vedo perché posti questi due blog..
    è esattamente così.

    infatti, piangina, non è che non ci crediamo, è che è cosi per praticamente tutta l'informazione, da quando cioè è diventata niente di più che un prodotto vendibile al miglior offerente.

    Stagione 26: 3° in IX.890
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  6. #166

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    Citazione Originariamente Scritto da Menhir_ds
    Antisemitismo perchè?

    L'uso improprio di questa parola è utile solo a tagliare qualsiasi spazio alla discussione.

    Stesso discorso con antiamericanismo.

    Essere contrari alle azioni criminali di un ristretto numero di personaggi che governano una nazione non vuol dire necessariamente odiare tutta la popolazione che ne fa parte.

    Anche loro in grande numero sono in disaccordo con i loro governi e manifestano il loro dissenso tanto quanto lo facciamo noi.
    e ci sparo pure uno straquoto sotto!!

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  7. #167
    Sovrannaturale L'avatar di francamdar
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    cancellato.

    il post voleva essere costruttivo
    e non essere offensivo verso nessuno dei presenti
    piuttosto verso una certa stampa che specula in modo vergognoso su quanto sta accadendo.

    mi rendo conto che é impossibile tenere il discorso nei binari del confronto,
    in quanto per i miei limiti evidenti, tende inevitabilmente a scivolare nello scontro.
    cosa che mi dispiace.
    quindi cancello.



    foto del massacro di bambini a Jabaliya

    altre foto del massacro di cana

    foto di bambini palestinesi
    da palestinemonitor



    Gaza Community Mental Health Programme (GCMHP) [EN]

    L’intifada e la salute mentale dei bambini da palestina-balsam
    "Il dr Eyad El Sarraj, psichiatra, ha aperto durante la prima Intifada un centro di salute mentale a Gaza City e ha ripetutamente trattato dei problemi fin da allora gravanti sui Palestinesi e specialmente sui bambini e i giovani."

    Le condizioni sanitarie dei palestinesi durante i primi due mesi dell'intifada (al aqsa-2000)
    da palestina-balsam
    estratto dalla sezione -Rapporti sulla situazione sanitaria e dei diritti umani (2000-2004)-

    L'infanzia palestinese sotto l'occupazione israeliana. di
    Walid Awath da Qudspress.



    Ultima modifica di francamdar; 15-08-2006 alle 12:01

  8. #168
    SokMod L'avatar di Dampyr
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    Citazione Originariamente Scritto da francamdar
    straodinario!
    leggevo in un sito di "dis-informazione" che, in libano, dei fotografi si aggiustavano le scenografie per creare maggior impatto emotivo.
    Tipo i filmati delle truppe irachene che entravano nell'ospedale di kuwait city, ricordate? Per poi scoprire essere stati girati negli USA.
    In questo caso si tocca il grottesco, lo schifo nauseabondo e la vergogna!
    In una città devastata, di sfollati, di macerie e di morte: si dice che uno stylist della propaganda antisemita metteva una bambola per amplificare l'impressione!?!!!
    Ma avete visto che sterminio?
    Capite o non vi è ancora chiaro che razza di avvoltoi che si nutrono di dolore ci sono in giro?
    Ci fanno distogliere lo sguardo dalle macerie di una città annichilita e distrutta, per farci fissare lo sguardo su una bambolina, che non si sa neanche da chi sia messa lì in posa!
    Oltretutto senza fare nomi, cognomi, menzionare le agenzie e le fonti???? (*)
    O volete dirmi che anche le macerie erano state messe lì apposta dal perfido antisemita?!
    Ben peggio chi dice che mettevano in posa chi stava piangendo i propri cari nei sudari di plastica: mi vergogno solo a commentare.(**)

    La summa della meschinità si raggiunge poi parlando di antisemitismo! Di destra e sinistra! Ma é proprio vero che c'é gente che non conosce ne vergogna ne dignità!! (esclusi i presenti, ovvio)

    Ma quale antisemitismo? Nel mio caso specifico amo la cultura semitica di cui sono figlio.
    Amo il popolo giudeo e il semitismo che nasce dalla torah!
    -non uccidere!
    -non dire falsa testimonianza!
    -non desiderare le cose di altri!
    "ama il prossimo tuo come te stesso"
    (la frase é stata solo ripresa da Gesù ed é il cuore dei sette comandamenti sociali - i primi tre sono sul primato da dare all'Altissimo e sono rinchiusi nello "Shemà Israel")
    O dite che questo amore dovrebbe farmi cieco all’ingiustizia, al sopruso e sordo alla voce della coscienza? Mi dispiace, non ce la faccio!

    Chi é dunque in questo momento il vero antisemita? Il sionismo espansionista o i movimenti umanitari?
    Chi pratica l’abuso, la violenza, il sopruso e l’omicidio e non sopporta la contraddizione o chi trova la guerra inaccettabile?
    La risposta é chiara: i sionisti, il likud, i vari liebermann, i fautori del piano "clean break", i "rivoluzionari del PNAC", chi sta spingendo per l'interventismo siriano e iraniano nel conflitto, quella parte del mondo islamico che sta facendo profitti da capogiro sull'interminabile conflitto e trova la giustificazione alla propria esistenza solo nello scontro continuo. ecco chi sono i veri antisemiti!!!

    ma ci capiamo, o no?
    -resoconto onu sulla catastrofe umanitaria a gaza ignorato (Rapporto di Jean Ziegler – Relatore speciale dell’ONU per il diritto all’alimentazione nei Territori Occupati da Israele) e tacciato di politicizzazione
    -rapimento sistematico da parte sionista di civili libanesi e palestinesi (taciuto dal mainstream).
    -HRW (Human Right Watches) che stigmatizza l'uso di uranio impoverito, fosforo bianco e bombe a frammentazione sui civili
    -unicef che parla di crimini di guerra
    -caritas, varie ONG inascoltate
    -tutti che tacciono sul fatto che i palestinesi erano disposti a scambiare il soldato(01) per donne(400) e bambini(200) detenuti illegalmente
    -disastro ecologico in mediterraneo per il bombardamento alle scorte petrolifere della centrale elettrica di Beirut
    -colpite le colonne degli sfollati (che esponevano bandiera bianca)
    -colpiti in stragrande maggioranza obiettivi civili (ponti, strade, ospedali, abitazioni, etc) mentre poco più che nullo l’impatto contro gli obiettivi militari (armamento, controllo, gestione, supporto e logistica)
    -più di un milione di sfollati
    -più di mille morti di cui il 30% bambini
    e qualcuno (senza dignità - esclusi i presenti) ha il coraggio di parlare di destra, sinistra, antisemitismo, filoarabi, etc, etc
    che nausea!!

    Altrochè destra o sinistra! Non stiamo mica parlando di milan, inter e juventus! Stiamo parlando di innocenti che stanno pagando il desiderio di vivere a prezzo di sangue, di profanazione della vita umana! Di organizzazioni guerrafondaie che fanno i loro giochetti di morte sulle teste di civili innocenti.
    Cerchiamo di rispondere piuttosto chi ha contribuito all’ascesa di Hamas e Hizbollah.
    Cerchiamo di stigmatizzare i veri antisemiti: quelli che sognano l’egemonia sionista e che stanno spingendo Israele in un angolo (spero che si capisca il rischio), dei bulimici del petrolio che se ne fregano se l’unico risultato di questa guerra è di creare l’odio verso israele e i suoi figli, perseguendo il loro cinico progetto imperialista, parliamo piuttosto di quei signori della guerra (i produttori di armi) che stanno spingendo per una radicalizzazione del conflitto.

    Nossignori quì non si stanno facendo facili demagogie intrise di retorica e faziosità varie, tantomeno discorsi da bar! non siamo di quelli che sanno tutto loro e poi se ne tornano a pontificare da dietro il computer, al sicuro nelle loro casine opulente!
    Qui si sta parlando di diritto internazionale, di crimini contro l'umanità, di negazione all'autodeterminazione dei popoli, di svendita della giustizia al prezzo di trenta denari (acqua/litani, petrolio/oleodotto di Haifa, controllo del territorio/il grande medio oriente).

    Dal mio cantuccio amo Israele, la sua cultura e il suo popolo.
    Per me: la vita umana è sacra senza distinguo, l’infanzia non ha nazionalità perché ha nelle sue mani il futuro della specie e il sangue versato non ha nazione, sesso, età, religione di sorta. Qualunque etichetta comporti l’essere fatto così, allora ben felice d’esserlo!



    (*)edit: ad esempio Nasser Nasser dell'associated press, da cui si deve una grande mole di materiale, cita sempre il luogo, l'ora, lo scenario.
    la cosa é in uso nella stragrande maggioranza dei reporter perchè devono mandare il materiale in agenzia.
    che dei reporter poi facciano questo in presenza dei colleghi é più che improbabile se non impossibile.
    Ad esempio la foto di Eugene Smith sul soldato morto della quinta colonna spagnola venne identificata subito come falso.
    (**)Più probabile é che le richieste di rincarare la dose vengano dalla popolazione: "fate vedere che cosa hanno fatto!" "fate vedere al mondo a quale orrore siamo sottoposti": questo é un resoconto abbastanza normale da chi torna dagli scenari di guerra.
    Hai le idee un po' confuse a occhio... ma lascio il discorso a voi persone di cultura.
    @Mad: hai capito benissimo, non fare finta di niente. Ah, aspetto ancora una risposta sull'indulto.
    Quello che dice Crash

    4 - 4 - 4...

  9. #169
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    @submix: evita epipeti del genere, come si dice dalle nostre parti non c'hai mangiato la pappa insieme" con dampyr, quindi vedi di avere un po' più di rispetto, grazie.

    @dampyr: a ciò che si ritiene un insulto si risponde solo e soltanto con una segnalazione allo staff. che deciderà in merito. Spero che questa sarà la linea che seguirai in futuro.

    Ultimo tentativo di lasciare il thread aperto, spero sarete capaci di dimostrare maturità necessaria ad affrontare il proseguo della discussione.
    "Un uomo sulla luna non sarà mai interessante come una donna sotto il sole..."
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  10. #170
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    Citazione Originariamente Scritto da Dampyr
    Hai le idee un po' confuse a occhio... ma lascio il discorso a voi persone di cultura.
    @Mad: hai capito benissimo, non fare finta di niente. Ah, aspetto ancora una risposta sull'indulto.

    perché dici che ha le idee un pó confuse scusa?? da dove ti esce?
    forse perché dice di amare Israele, ma ne riconosce le atrocitá?? E' questa forse l'incongruenza che ti fa dire che ha le idee confuse??

    credo che la maggior parte degli israeliani non sia d'accordo con quanto si stia facendo in Israele e aggiungo che sincermente non vedo Francamdar confuso sulla questione...
    e poi dire semplicemente "lascio il discorso a voi persone di cultura" mi sembra solo una facile frase per non poter rispondere a quella che é una evidenza inconfutabile sopra Israele....non si inventa nulla...le cose parlano chiare e limpide..

    crimini di guerra autorizzati..

  11. #171

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    Citazione Originariamente Scritto da O.W.Nabarez
    perché dici che ha le idee un pó confuse scusa?? da dove ti esce?
    forse perché dice di amare Israele, ma ne riconosce le atrocitá?? E' questa forse l'incongruenza che ti fa dire che ha le idee confuse??

    credo che la maggior parte degli israeliani non sia d'accordo con quanto si stia facendo in Israele e aggiungo che sincermente non vedo Francamdar confuso sulla questione...
    e poi dire semplicemente "lascio il discorso a voi persone di cultura" mi sembra solo una facile frase per non poter rispondere a quella che é una evidenza inconfutabile sopra Israele....non si inventa nulla...le cose parlano chiare e limpide..

    crimini di guerra autorizzati..

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  12. #172

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    Predefinito Antisemita a chi??

    volevo rispondere alle accuse di antisemitismo.
    lo fa Moni Ovadia su peacereporter
    faccio mie le sue parole, visto che siamo sulle stesse posizioni:



    Caro Marco, questa settimana scelgo di dedicare la mia rubrica settimanale sull’Unità alla mail che hai spedito sul sito del quotidiano PeaceReporter, rivolta a me.
    Trattandosi di un ambito pubblico, ritengo di avere il diritto di riferire le tue precise parole:

    ''Zio, quando è troppo è troppo. Ma vaffanculo, va bene che per mangiare devi essere antisemita, ma stai esagerando. Comunque ti voglio bene anche se sei un coglione!''.

    Il tono schietto della tua missiva mi ha messo allegria, mi è familiare. Come sai, la mia compagnia teatrale è composta per gran parte da musicisti avvezzi al linguaggio da caserma. Accetto con buona disposizione d’animo il vaffanculo e anche il coglione, non è certo la prima volta e non sarà l’ultima. Ma visto i tempi che corrono, non me ne vorrai se abbandono le facezie e approfitto delle tue parole per affrontare un argomento doloroso con deliberata durezza. Mi rivolgi l’ignobile accusa di essere antisemita e, per sovramercato, aggravi l’addebito con l’attribuzione “per vivere” che rende l’insulto ripugnante. Ritieni di potere ripetere la tua gravissima accusa davanti ad un tribunale rabbinico? Ti sentiresti di misurarti con le tue parole calunniose anche davanti ad un tribunale penale? Io credo di no.

    L’antisemitismo è un comportamento criminale preciso e, dopo lo sterminio nazista, è stato accolto nelle legislazioni dei paesi civili come reato passibile di carcerazione. Tu davvero condividi quella sottocultura isterica di quegli ebrei che criminalizzano con il marchio infamante dell’antisemitismo chiunque non la pensi come loro sulle questioni che riguardano la politica del governo di Israele? Che ravvedono in ogni critica al suo operato la preparazione di un nuovo sterminio di ebrei e per questa ragione fanno di ogni persona, ebreo o no, che esprime il suo libero pensiero, un criminale nazista? Se è così, caro Marco tu hai nel tuo cuore e nella tua mente il virus pestilenziale della mentalità totalitaria che ha generato la bestia del nazionalismo, del nazifascismo e dello stalinismo. Sono queste le ideologie che hanno assassinato avversari, critici e dissidenti. Scegli tu in quale di queste elette schiere che hanno provocato inenarrabili sofferenze ad ebrei ed ad altri esseri umani ti vuoi collocare. Chi dà a te e a tutti gli starnazzatori che cercano di zittirmi vomitandomi addosso da anni violenze verbali fasciste - della cui cultura ti sei, o ti hanno nutrito -, il diritto di giudicare me e i miei sentimenti? In base a quale arbitrio pensate che io non partecipi alle sofferenze degli israeliani colpiti dal terrorismo, sotto le bombe degli Hezbollah, e non viva con angoscia e dolore le morti che subiscono? Da quando siete i padroni della verità assoluta?

    La differenza fra me e voi, sta nel fatto che io, di fronte all’aggressione di Hezbollah, ritengo non lungimirante la scelta militare, soprattutto per la vera sicurezza di Israele. Ma c’è un’altra grande differenza fra me e voi ed è questa: io vedo e partecipo anche alle sofferenze dei civili libanesi, difendo i diritti dei palestinesi e mi oppongo all’occupazione e alla colonizzazione delle loro legittime terre, mentre voi avete vedete solo la vostra parte, avete gettato alle ortiche i valori universali della Torah per un ebraismo tribale che si riassume in questo slogan: “Questo è bene o è male per Israele?”. E per voi il bene di Israele è la politica del governo in carica. Vi inebriate dello spirito di maggioranza e negate il diritto della minoranza, in particolare a quella non conformista, di esprimere il proprio libero pensiero. La vostra idea di democrazia non va oltre il vostro naso.

    Io sarei dunque antisemita e perché? Ho mai criminalizzato o anche solo calunniato gli ebrei in quanto tali? L’ho fatto con gli israeliani in quanto popolo, o nazione, o paese? Mi sono flagellato per essere ebreo io stesso? Ho negato la natura criminale del fanatismo islamista? Mai!
    Sono forse antisemita per avere dedicato gran parte della mia vita a cantare la cultura ebraica ed i suoi radiosi valori? O per avere esercitato fino in fondo il pensiero critico come ci insegna il Talmud che aborre l’idolatria della calunnia? Le mie critiche sono sempre state di natura politica o ideale, caro Marco, mentre la tua lettera mi dimostra che tu, in questo momento, ascolti solo il gorgoglio delle tue viscere e questo mi riempie di profonda tristezza. Io ti voglio bene per tutto questo, non malgrado.

    tuo Moni
    Ultima modifica di francamdar; 15-08-2006 alle 12:07

  14. #174
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    DAL LIBANO UN MESSAGGIO DI RAMSEY CLARK
    "Possiamo avere dubbi sul fatto che il Presidente Bush attaccherà ancora un altro paese, se Noi, il Popolo, non riusciamo a fare il nostro dovere? Egli è forse in grado d’imparare che ci si fa più amici aiutando ad alimentare i bambini piuttosto che uccidendoli?
    Dobbiamo agire per l’impeachment di George W. Bush e delle sue schiere criminali ora."


    L'Apocalisse è vicina
    "Il Professor Noam Chomsky, intervistato da Merav Yudilovitch per un giornale israeliano, spiega perché ha firmato la lettera contro i crimini di guerra di Israele ed illustra la sua analisi della incandescente situazione in Medio Oriente"


    Libano, tra passato e futuro - Intervista a Hassan Nasrallah, leader di Hizbollah(20/01/06)
    parte I e parte II

    Il movimento Hizbollah secondo il Sisde di Andrea Margelletti da "Per Aspera ad Veritatem" - Rivista di intelligence e di cultura professionale © Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica

    Hizbullah - statuto[EN]

    Resta solo il dolore
    "Quella che vi raccontiamo è la storia di Alì, un ragazzo libanese che ha scelto di vivere i suoi 25 anni nelle file di Hizbollah. Ha perso la vita oggi nei bombardamenti dell’esercito israeliano e riceviamo il ricordo di una persona che gli è stata molto vicina, anche se forse non sapeva tutto di lui. Qui non si tratta, in ogni caso, di giudicare le sue idee o il suo operato (che critichiamo ogni giorno, anche nel titolo della nostra testata), ma di porre all’attenzione il dramma della famiglia che, all’oscuro delle scelte di Alì, testimonia l’assurdità della guerra: scegliendo di risolvere i problemi con le armi, si ottiene sempre e comunque, da qualunque lato della barricata, dolore e morte. Il dolore della madre e delle sorelle di Ali che, al cospetto della politica internazionale, hanno solo da presentare il loro pianto disperato. Come quello di tutte le madri, di qualunque paese, che hanno un figlio con un fucile in mano."

    TERRORISMO MEDIATICO di Yamin Zakaria - International Institute of Peace
    "Se ci limitiamo alle affermazioni dei media occidentali, il conflitto tra Hezbollah e Israele si presenta più o meno in questi termini:
    Hezbollah, un'organizzazione terroristica armata da Iran e Siria, ha lanciato un attacco proditorio contro un posto di frontiera dell'esercito israeliano che si è concluso con il rapimento di due soldati e la morte di alcuni altri. Israele non aveva nessuna alternativa per ottenere il rilascio dei due soldati se non rispondere bombardando città, strade e ponti alla ricerca dei terroristi. E poiché questi si nascondevano tra i civili, ha inevitabilmente inflitto qualche danno collaterale.
    Adesso, cerchiamo invece di arrivare alla verità attenendoci ai fatti. Ecco un breve riassunto del conflitto:[...]"


    INVESTIRE SOTTO I BOMBARDAMENTI
    di Rothem Shtarkman - Ha'aretz
    (Traduzione [dall'ebraico all'inglese] e introduzione di Gilad Atzmon)
    "Anche se ciò che segue è la traduzione di un articolo apparso su Haaretz in ebraico, non lo troverete in inglese. La versione inglese di Haaretz non è tanto una fonte informativa, quanto piuttosto un canale di propaganda israeliana, la voce inglese dello stato ebraico.
    Ad ogni modo, ciò che segue è un breve riassunto dei fatti accaduti il 12 luglio. Ieri il popolo israeliano ha appreso che Dan Halutz, il Capo di Stato Maggiore israeliano, è corso a vendersi il suo personale portfolio di investimenti non appena ha saputo che Israele stava per entrare in guerra. Sembra che, mentre i suoi soldati stavano combattendo per difendere le loro vite, il più alto comandante dell'esercito israeliano abbia trovato il tempo di cedere le proprie azioni in borsa."




    edit 23/08

    Intervista a Nasrallah, segretario generale di Hezbollah. (12/08/06)
    "[...]Avete potuto constatare personalmente come mentono! Stanno martirizzando i civili innocenti; stanno martirizzando donne e bambini. Ma ovunque li abbiamo affrontati, sono stati sconfitti. Contrariamente al nemico sionista, noi agiamo con cautela e discernimento. Non spariamo sui civili. Essi mentono quando affermano che facciamo questo. Lanciamo missili su obiettivi militari che avevamo localizzato precedentemente. Bisogna però sapere che i sionisti stanno spingendo deliberatamente gli arabo-israeliani verso la frontiera. Li utilizzano come bersagli. Noi rifiutiamo di cadere nella provocazione e nella discordia (con gli arabi israeliani, n.d.t.). I nostri bersagli non sono i civili ma le forze militari sioniste. Sul campo di battaglia i nostri combattenti stanno respingendo da ogni lato le forze sioniste, e devono sapere che non abbiamo ancora utilizzato il nostro arsenale più importante.[...]"

    La moschea di Al-Azhar in Egitto ha emesso una fatwa in cui si proibisce l'uccisione di ebrei. - Cairo, 23/08/2006

    da infopal:
    "Dalla cattura del soldato israeliano per mano della resistenza palestinese, il 25 giugno scorso, gli israeliani hanno rapito oltre 35 membri del parlamento palestinese e 10 ministri.
    L'esercito israeliano ha anche rapito il vice-premier e ministro dell'educazione Nasser Iddin El-Sha`ir dalla sua abitazione a Ramallah, sabato 19 agosto.
    "

    Israele, il Libano e la Palestina
    Intervista di Kaveh Afrasiabi a Noam Chomsky
    "I passi necessari sono facilmente comprensibili: cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri; ritiro delle forze occupanti; proseguimento del "dialogo nazionale" all'interno del Libano; e accettazione dell'ampio consenso a livello internazionale per una soluzione che preveda due stati (Israele-Palestina), soluzione questa che è stata letteralmente bloccata dagli Usa e da Israele per 30 anni. Ci sarebbe, come sempre, altro da dire ma queste sono le questioni fondamentali."


    La guerra comincia ora
    di Robert Fisk
    Il cessate il fuoco non potrà reggere.
    "Perché se gli Israeliani e Hezbollah si fanno la guerra al confine nelle prossime settimane, quale paese oserebbe inviare le proprie truppe nella giungla che il Libano meridionale sarà diventato?"


    Precisione straordinaria
    di Ramzy Baroud(*)
    La logica della guerra israeliana contro i civili
    "Un giornalista di Sky News intervistando il ministro della difesa Margaret Beckett domenica 30 Luglio gli ha domandato: se, come è dimostrato, Israele era perfettamente a conoscenza del fatto che attivisti Hezbollah erano presenti nel villaggio di Qana come era possibile che non fosse stata a conoscenza del fatto che tale area era altresì affollata anche da civili? La risposta di Beckett è stata pronta: gli attacchi israeliani che portavano alla morte di un numero imprecisato di civili -come successo a Qana- facevano inorridire ma non erano altro che errori tattici e non erano mai deliberati."
    (*)Ramzy Baroud è un giornalista e scrittore statunitense. Attualmente risiede a Londra. Il suo ultimo libro "The Second Palestinian Intifada: A Chronicle of a People's Struggle" (Pluto Press, London) è disponibile su Amazon.com E' anche editore capo del Palestine Chronicle.



    edit:25/8

    testimonianze da Israele da sharong.blog.lastampa.it

    Gli attacchi di Israele contro le infrastrutture civili in Libano
    da Amnesty International
    "Amnesty International ha reso pubbliche le conclusioni delle proprie ricerche, secondo le quali, nel corso del recente conflitto, Israele ha portato avanti una politica di deliberata distruzione delle infrastrutture civili libanesi, comprendente anche crimini di guerra. Il rapporto evidenzia un modello ricorrente di attacchi indiscriminati e sproporzionati, che ha causato lo sfollamento del 25 per cento della popolazione civile libanese. Amnesty chiede l'istituzione, da parte delle Nazioni Unite, di un'inchiesta esaustiva, indipendente e imparziale sulle violazioni del diritto umanitario commesse da entrambe le parti in conflitto."
    Le foto del Libano dal satellite, prima e dopo gli attacchi
    Leggi il rapporto “Deliberata distruzione o ‘danni collaterali’? Gli attacchi di Israele contro le infrastrutture civili” in lingua inglese


    Un'analisi storica, lucida e sapiente, di Carlo Bertani sulla situazione mediorientale (lettera in risposta alle accuse di Magdi Allam sul corsera) - da leggere
    Ma tutto questo Magdi non lo sa…
    "[...]Il problema è che non si può porre fine al cosiddetto “Medio Evo islamico” a suon di bombe: se il tuo barista ha l’abitudine di non consegnarti lo scontrino fiscale, prova a pretenderlo riempiendolo di martellate. Prova, poi mi racconti com’è andata a finire.
    L’unica via è appoggiare i tentativi di sintesi fra la cultura islamica ed i modelli sociali che cercano di superare i vari Faraoni & Saladini, là dove se ne scorgono i segni.
    Gli “alleati” di Washington sono i sauditi che non hanno nemmeno un Parlamento ed i pakistani che hanno perso il conto dei golpe militari: all’opposto, i “nemici” sono il Libano (l’unica nazione a possedere delle strutture democratiche di stampo occidentale!), la Siria – che non è molto diversa dal tuo “democratico” Egitto – e l’Iran, ossia una nazione che tenta di conciliare Stato e Chiesa, ciò che in Occidente – nei secoli scorsi – ha fatto scorrere fiumi di sangue. Attenzione: non sto sostenendo che l’Iran sia un fulgore di democrazia ma che almeno – a loro modo – ci stanno provando, mentre a Ryad devono ancora aprire l’abbecedario.

    Dovremmo anche sostenere le nazioni multietniche – come l’Iraq ed il Libano – ed invece le sotterriamo con le bombe: ma che cosa ci possiamo ragionevolmente attendere in cambio?
    Da ultimo, il fulgore israeliano, la loro indiscussa superiorità sugli arabi.
    Facciamo notare che – ad una settimana dal termine delle ostilità – non ci sono stati lanci di razzi e nessuna violazione della tregua da parte di Hezbollah, mentre Israele ha continuato a sparare sui miliziani, fino a compiere un’azione di commando nella valle della Bekaa. Se lo avessero fatto gli Hezbollah, cos’avresti scritto? Perché, invece, nessuno condanna le violazioni israeliane?
    A Tel Aviv hanno un curioso concetto della guerra e della pace: noi possiamo intervenire in Libano quando vogliamo per “preservare” la democrazia libanese, ma se ci sparano addosso sono dei terroristi. La risoluzione 1701 deve provvedere a disarmare completamente Hezbollah, così la prossima volta torniamo a fracassare tutto (come nel 1982 e nel 2006) senza che nessuno ci graffi la vernice dei Merkawa. Ti ricordo che Hezbollah è un movimento politico che ha anche una milizia, che l’UE non considera una formazione terrorista, e mi sembra che tu – pur extracomunitario – viva in Europa. Se ti chiami fuori dalle scelte europee in politica estera fallo: io non ho remore a farlo quando lo ritengo necessario.

    Di questo passo, Israele mette veramente a repentaglio la vita dei suoi cittadini: perché non accetta una pace con gli arabi basata sulla risoluzione 242 – che Tel Aviv non ha mai rispettato – cede i territori ai palestinesi e si chiude la vicenda?
    L’Arabia Saudita – nel 2002 – fece la proposta a nome della Lega Araba: perché Israele non accettò?

    [...]."


    edit:26/8

    Per una pace duratura

    Il testo integrale dell'appello di Rabbi Michael Lerner (05/08/06)

    edit: 1/9

    In ricordo di Uri: noi abbiamo perso la guerra - di David Grossman
    Questo è il testo dell’orazione funebre pronunciata dalla scrittore israeliano David Grossman ai funerali del proprio figlio Uri, morto in Libano.

    APPELLO da www.ildialogo.org (pubblico da rete lilliput perchè meglio leggibile)
    Quali condizioni e garanzie irrinunciabili per una Forza d'Interposizione in Medio Oriente?APPELLO PROMOSSO DA: Padre Alex Zanotelli, Ennio Abate, Cristina Alziati, Angelo Baracca, Ernesto Burgio, Chiara Cavallaro, Paola Ciardella, Patrizia Creati, Mauro Cristaldi, Manlio Dinucci, Antonino Drago, Giuseppe Gozzini, Alberto L’Abate, Paola Manduca, Alfonso Navarra, Giorgio Parisi, Claudio Pozzi, Giovanni Sarubbi, Alberto Tarozzi, Andrea Trentini, Riccardo Troisi, Monica Zoppè, Edoarda Masi.

    Ecco che cosa ho visto
    di Ennio Remondino
    Vi racconto che cosa c'era tra le macerie
    Di ritorno dal Libano, il giornalista Rai, Ennio Remondino, spiega tutte le difficoltà di un cronista che vuole raccontare la verità. Viaggiando sempre con una spada di Damocle sulla testa: quella delle accuse di antisemitismo


    Perché D'Alema se l'è presa con la Siria di Paolo Jormi Bianchi

    SPIEGACI, MASSIMINO.. di Carlo Bertani

    Libano, Libano - di John Le Carré
    E allora vi prego di rispondere solo a questo. Se uccidete cento civili innocenti e un terrorista, state vincendo la guerra contro il terrorismo oppure la state perdendo? “Ah” mi si può replicare, “ma quell’unico terrorista potrebbe uccidere duecento persone, cento di più!”. Ecco pronta un’altra domanda: se, uccidendo cento persone innocenti, state creando cinque nuovi terroristi in avvenire e una base popolare che reclama a gran voce di prestar loro aiuto, avete ricavato un guadagno netto per le generazioni future dei vostri connazionali o creato il nemico che meritate?[...]
    Ultima modifica di francamdar; 01-09-2006 alle 20:32

  15. #175
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    “Non tutti hanno il coraggio di destarsi e di accettare che certi crimini vengano compiuti nel nome del giudaismo” “il sionismo ha il controllo dei mezzi di comunicazione nel mondo”, riuscendo in questo modo a formare le coscienze
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  16. #176
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  17. #177
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  18. #178
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  19. #179
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    Chiamiamo le cose con il loro nome (se Israele avesse, a suo tempo, rispettato le risoluzioni...)
    di Carlo Bertani - 18/06/2007

    Le tremende vicende che attanagliano, ancora un volta, la Terra Santa nascono – come molti sapranno – dall’inganno: se Israele avesse, a suo tempo, rispettato le risoluzioni 242 (1967) e 338 (1973), non ci troveremmo in queste tristi ambasce.
    E’ necessario ricordarne alcuni passaggi, perché la memoria di quegli eventi sta diventando terribilmente “corta”:
    Risoluzione n. 242 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU



    Sottolineando ulteriormente che tutti gli Stati Membri con la loro accettazione del Trattato hanno sottoscritto l’impegno ad agire in conformità all’articolo 2 del Trattato,

    I. Afferma che l’applicazione dei principi del Trattato, richiede un’immediata e duratura pace in Medio Oriente, che dovrebbe includere entrambi i seguenti principi:

    a. Ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati nel recente conflitto.

    b. Termine di tutte le rivendicazioni e stati di belligeranza, e rispetto per il riconoscimento di sovranità, integrità territoriale e sovranità politica per ogni Stato dell’area e il loro diritto a vivere in pace, con confini sicuri e riconosciuti e liberi da trattati e atti di forza.

    II. Afferma inoltre la necessità:

    a: Di garantire libertà di navigazioni attraverso le acque internazionali dell’area.

    b: Di una giusta soluzione del problema dei profughi.

    c: Di garantire l’inviolabilità territoriale e l’indipendenza politica di ogni Stato dell’area, attraverso misure, tra cui l’istituzione di zone demilitarizzate
    Il primo atto della vicenda nasce quindi dalla non applicazione delle risoluzioni dell’ONU, quelle stesse risoluzioni che vengono invece imposte ad altri a suon di bombe, sganciate o minacciate: Iraq, Serbia (anche se la Russia fu contraria!), Afghanistan, Corea del Nord e, domani, forse l’Iran. Gli “altri”, guarda a caso, sono sempre i nemici degli USA. Perché non ci fu una risoluzione ONU per l’atomica pakistana? Al Pentagono non sapevano nulla? Quante cose non sanno in Virginia!
    Il secondo atto della vicenda, invece, nasce tutto dal concetto di “esportazione della democrazia”, tanto caro ai neocon americani. In Palestina, riescono ad esportarla così bene che funziona: si svolgono normali elezioni, che tutti gli osservatori internazionali definiscono “regolari”. Mica come quelle irachene, dove consegnavano i certificati elettorali insieme alle tessere annonarie per l’acquisto del pane.

    I palestinesi votano così regolarmente che spediscono a casa la corrotta amministrazione di Fatah: quella che li lasciava alla fame mentre i dirigenti viaggiavano tutti in Mercedes, la stessa cricca che consegnò alla vedova di Arafat una liquidazione stratosferica. Manco fosse stata la regina d’Inghilterra.
    Hanno votato regolarmente, ma hanno “sbagliato”. Questo è il giudizio dell’Occidente: attenzione, Italia (di Berlusconi e di Prodi) compresa.
    Perché hanno “sbagliato”?
    Poiché hanno eletto dei terroristi.

    Hamas usa la forza, terrorista o no, nei confronti degli israeliani: verissimo. Israele, pensa invece di liquidare il capo storico di Hamas – Ahmid Yassin – con un missile. Mettetevi d’accordo, perché io non noto sostanziali differenze fra il crepare (uomini, donne e bambini, da entrambe le parti) spappolati da un attentatore suicida oppure dalla granata di un Merkawa israeliano. Anzi, mi sembra la domanda imbecille del giornalista scemo: «Dimmi, bimbo, soffriresti di più se ti ammazzassero la mamma oppure il papà?»
    Non tiriamo in ballo storie come quelle degli “errori”, del “fuoco amico” ed altre cazzate del genere, perché non è con il rincrescimento che si resuscitano i morti.

    Domandiamoci, allora, perché Hamas è giudicato così diverso da Fatah? Perché, sostanzialmente, non riconosce lo stato d’Israele, mentre Fatah s’aggrappa ai decrepiti accordi di Oslo, dei quali Israele ha mostrato più volte e con diversi governi di farsene un baffo. Attenzione: questo è quel che raccontano.
    Hamas, in realtà, chiede la cosa più semplice e chiara di questo mondo: non s’aggrappa ad accordi di 15 anni fa, e chiede semplicemente che il riconoscimento sia reciproco. Io riconosco Israele ed Israele riconosce la Palestina : fine della storia. Quando mai, in una trattativa diplomatica, uno degli attori si può permettere di non riconoscere l’altro? Quale accordo può nascere da simili premesse?

    Il bello della storia è che tutte le diplomazie occidentali piangono lacrime di coccodrillo – ora per l’uno, ora per l’altro – mentre avallano nei fatti la maledetta ingiustizia che trancia le basi di qualsiasi, serio negoziato.
    Hamas ha vinto? Bene. Non ci sono più aiuti economici per la Palestina. Hamas scaccia Fatah da Gaza? Cattivoni, vedrete quel che vi capiterà.
    Fatah scaccia Hamas dalla Cisgiordania? Bene, ora possiamo “sdoganare” finalmente gli aiuti economici. Così, i caporioni di Fatah potranno continuare a basare il loro potere sulla corruzione.

    E’ anche interessante notare il metodo seguito da Abu Mazen per risolvere la situazione: un governo “d’emergenza”. Guarda a caso, composto da personalità “neutrali”, ma tutte vicine a Fatah. Il nuovo governo dovrà ricevere l’assenso del parlamento (democraticamente eletto)? Benissimo: come tutti sanno, Israele non consente ai deputati di Hamas di recarsi a Ramallah (sede del parlamento), ed il gioco è fatto.
    Insomma, con la complicità di tutti i mezzi d’informazione, l’Occidente (Italia compresa) sta finanziando un vero e proprio colpo di stato. Altrimenti, ditemi voi come chiamereste la destituzione di un governo nato da un parlamento regolarmente eletto, mentre il nuovo “governo” nasce per volontà del re e senza uno straccio di maggioranza parlamentare.

    Illuminanti sono state le dichiarazioni del nuovo Ministro per i Prigionieri: «Io, laico, non voglio vivere, a Gaza, in uno stato confessionale musulmano.» Affermazione sacrosanta, ma auguri per i poveri prigionieri palestinesi, con un siffatto approccio.
    Peccato che il “via alle danze” – ossia il primo stato confessionale dell’area – sia stato proprio Israele: perché non è possibile raggruppare Israele ed i territori in un solo stato, bandire regolari elezioni e comportarsi come ci si comporta nelle vere democrazie?
    Poiché la demografia non è favorevole agli israeliani: più di 5 figli per donna fra i palestinesi, 2,4 fra gli israeliani. Col trascorrere del tempo, ci sarebbero più arabi che israeliani.

    Allora, Israele protegge la sua identità religiosa e nessuno ha niente da ridire. Se lo fa Hamas, è invece un crimine.
    “Le parole sono pietre”, e lo scriveva proprio un ebreo: purtroppo, troppo poco ascoltato, ossia Primo Levi. Iniziamo a dare alle cose il loro vero nome, e forse un barlume di verità ci aiuterà a venirne a capo.


    edit:
    sempre di Carlo Bertani sul dramma di gaza
    Il copione algerino
    Ultima modifica di francamdar; 20-06-2007 alle 02:02

  20. #180
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    SI... Ma adesso si stanno ammazzando tra loro... Non centra Israele... Per ora chiaramente...
    abbasta co'sto feisbuc
    adotta anche tu uno juventino
    disse la vecchia signora "30 sul campo 20 di bocca"


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