Mi hanno spedito una mail cn questo testo:
Zio Bergomi: "Nella squadra francese ci sono troppi neri"
Nella squadra francese ci sono troppi neri.
No, a dirlo non è Le Pen (leader della destra transalpina xenofoba).
È l'opinione tecnica espressa senza peli sulla lingua da Beppe Bergomi campione del mondo nel 1982, ai microfoni di RadioCapital, emittente radiofonica del gruppo l'Espresso, durante "Birra, calcio e mandolino", la trasmissione delle 13 sui Mondiali di Germania con Bonolis e il direttore della rete Zucconi.
Lo "Zio" è ospite fisso, in collegamento dalla Germania.
Prima si chiacchiera un po' del deludente Brasile. Poi della crisi del calcio africano.
Il direttore Zucconi parte lancia in resta: basta con questa menata del football africano emergente ma immaturo.
Il Brasile, sostiene la firma di Repubblica, è pieno di giocatori di sangue africano eppure ha vinto cinque campionati del mondo.
Pensate a Pelé, non è certo nato in Val di Fassa.
E la Francia, poi: sono tutti senegalesi naturalizzati, non è vero?, chiede conferma a Bergomi.
Ma la risposta dello Zio lo gela: «Per me nella Francia ci sono troppi giocatori di colore».
Prego? Bonolis cerca di fargli correggere il tiro: ma come, pensi che il DNA limiti le prestazioni di un calciatore?
«Sì», afferma candidamente l'ex calciatore, «ricordate la formazione dei galletti che ha vinto il mondiale nel 1998? C'erano Blanc, Petit, Deschamps». Gente tosta proprio nel vivo del gioco.
Nella squadra che ne diede 3 a un Brasile stremato c'erano 7 elementi bianchi, 3 neri e un marziano di Algeri (Djorkaeff).
La proporzione si inverte nella formazione mandata in campo contro la Svizzera dall'allenatore Domenech: 7 neri, 3 bianchi..... e il nonno di Zidane.
Vieira, Henry, Gallas... ma non sono tutti delle colonne nei loro club?.
Bergomi non si tira indietro: «Vieira ha giocato benissimo le prime otto-dieci partite con la Juve, muovendosi a tutto campo, con inserimenti in attacco e gol. Poi si è fermato.
È mesi che gioca male come contro la Svizzera». Lo Zio, a cui evidentemente non importa il bon ton di Radio Capital e dice le cose che pensa senza censure, rincara la dose: «Io ho avuto esperienza di giocatori di ogni tipo. E agli africani puoi insegnare tutto.
Ti sembrano dei giocatori perfetti ma poi, nei momenti più difficili, ecco che torna fuori la natura».
Che Bergomi riassume in una parola: indisciplina. Hanno grandissima forza fisica, chiarisce lo Zio, ma in campo ci vuole la testa.
A questo punto Zucconi, a dispetto del nome, capisce che si è andati troppo in là.
Non sta bene che si parli di certe cose su una delle radio più correttine d'Italia.
E tronca la discussione: «Ci stiamo inoltrando in un terreno che non mi piace», intima seccato; poi arriva la conduttrice a togliere le castagne dal fuoco e annunciare la pubblicità.
Non sia mai detto: che l'Africa, eletta a squadra da tifare dal Manifesto e dall'intellettualità di sinistra, esca con le ossa rotte proprio su una radio del gruppo l'Espresso.
ho cercato riscontri cn google e ho trovato lo stesso testo ripreso in diversi forum(logicamente ne hanno approfittato gli estremisti di destra) e inoltre ho visto la notizia inserita nella prima pagina del quotidiano "Libero"(...).
Avevate sentito parlare di questa dichiarazione?
Avete fonti piu affidabili?
Se fosse tutto vero...CHE TRISTEZZA!!!