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Discussione: Moggi, Moggi

  1. #1

  2. #2

  3. #3
    Utopico L'avatar di macedone
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    Fatt' i cazzi toi!!!
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    Si vabbè...

    Ma che centra Moggi con il calcio...



    http://multimedia.repubblica.it/home/223787
    abbasta co'sto feisbuc
    adotta anche tu uno juventino
    disse la vecchia signora "30 sul campo 20 di bocca"


  4. #4
    Scarso L'avatar di scubahero
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    Anche se sono interista e lo dico da sempre che è un tipo losco... Non si creda che è l'unico....

    http://img111.imageshack.us/img111/6...tresa201pv.jpg

    Ami il mondo Ducati? Federazione Italiana Ducatisti (F.I.D.), Cuore Desmohattrickiano!


  5. #5
    Sovrannaturale L'avatar di ReibeN
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    da quel che si legge non c'è nessun illecito o comunque non c'è prova di corruzione, resta il fatto che è uno spettacolo al quanto triste...anche se ammetto di aver riso di gusto quando parlava con biscardi

  6. #6
    Sovrannaturale L'avatar di Gilardino20
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    Articolo di Marco Travaglio from Repubblica.it:

    "Sistemiamo la segretaria
    se no scoppia il bubbone"

    ROMA - C'è il folklore: Luciano Moggi chiama Aldo Biscardi ("amore", "angelo"), il giornalista gli rinfaccia una scommessa vinta e mai pagata, allora il direttore generale della Juventus è costretto a ricordargli di averlo già onorato con "un orologio da 40 milioni". C'è il conflitto d'interessi di Alessandro Moggi, figlio d'arte, che con la sua società Gea smista giocatori a destra e manca con l'amorevole aiuto e consiglio di papà Luciano nella sua tripla veste di genitore, dg della Juventus e regista di una bella fetta del mercato pallonaro. C'è il controllo militare sui designatori arbitrali: da un lato Pierluigi Pairetto, che Moggi al telefono chiama "Pinochet"; dall'altro Paolo Bergamo, detto "Atalanta". Ci sono i dirigenti delle istituzioni, Figc e Uefa, piegate a interessi di parte: per sistemare gli amici e soprattutto per avere arbitri amici, in campionato (sorteggio parziale con le cosiddette griglie) e in Champions League (designazione diretta). E c'è addirittura una riunione in casa di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, con Lucianone e i due designatori.

    C'è un po' di tutto, insomma, nelle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Torino fra il 10 agosto e il 27 settembre 2004 nell'ambito del fascicolo (poi archiviato) su Moggi, Giraudo e Pairetto per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ora sui tavoli di Figc, Uefa e Procura di Roma. Mattatore indiscusso Luciano Moggi.

    MOGGI DESIGNATORE - Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l'andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L'arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L'indomani Moggi chiama Pairetto: "Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?". Pairetto tenta di difenderlo: "Fandel è uno dei primi, il top". Moggi: "Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?". Pairetto: "Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev'essere una partita... ". Già che c'è, Lucianone dà disposizioni anche per un'amichevole a Messina: "Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?". Pairetto: "Già fatto". Anche per l'amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: "A Livorno Rocchi, eh?". Pairetto: "A Livorno Rocchi, sì". Un pensierino anche alla partitissima d'agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l'arbitro lo sceglie Moggi: "E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando". Pairetto: "Non l'abbiamo ancora fatto". Moggi: "Lo facciamo dopo, dai". Puntualmente, il 27 agosto, l'arbitro al Meazza sarà Pieri.

    "Con Gigi (Pairetto ndr) è una cannonata", si compiace Moggi con Giraudo: l'amico designatore ha appena telefonato dall'Uefa comunicando l'ottimo arbitro per il ritorno di Champions: "Mi ha detto "Pinochet" che viene Cardoso, è buono". Ma poi, a sorpresa, arriva l'inglese Graham Poll (Moggi lo chiama "Paul Green"): "Ci han cambiato l'arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio sentì". Sente Pairetto: "All'anima di Cardoso, eh?". Il designatore è imbarazzato: "E' successo qualcosa all'ultimo momento, io ho Cardoso: si vede che è andato male qualcosa". Andrà tutto bene: 4-1 in trasferta con il Djugarden, Juve qualificata.

    IL PETTINE DEL CAVALIERE - Al Trofeo Berlusconi, dopo la partita, il premier Berlusconi organizza una cena con Galliani, Giraudo, l'arbitro Pieri e altri vip. L'indomani Giraudo chiama Moggi: "Berlusconi e Galliani sono andati al tavolo con Pieri e allora sono andato anch'io, li ho tallonati". Ma il meglio è accaduto negli spogliatoi dove, racconta Moggi divertito: "Berlusconi ha preso il pettine e ha pettinato "Pinochet" col pettine suo. Tanto i risultati sono relativi, eh eh". Infatti Pairetto continua a rivelarsi una cannonata. Il 1° settembre chiama Moggi: "Ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam: Majer". Moggi: "Alla grande, dai!". Pairetto: "Vedi che io mi ricordo di te, anche se tu ormai ti sei scordato di me". Moggi: "Ma non rompere, vedrai quando torno, poi te lo dico se mi son scordato".

    DI PADRE IN FIGLIO - Alessandro Moggi discute con papà del destino di giocatori come Cristiano Zanetti, Galante, Chiellini, Zalayeta, Salas, Jankulovski, ma anche dei procuratori Terraneo e Perinetti. Moggi jr. offre a Moggi sr. il laziale Liverani. Ma per Luciano è "troppo lento", mentre "Baiocco si potrebbe vedere". I due sono molto interessati al Napoli, a metà strada fra il presidente dell'Udinese, Pozzo, e il produttore De Laurentiis.

    Il 28 agosto 2004 padre e figlio parlano della trattativa per Miccoli con la Lazio. Luciano: "Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po' di storie all'inizio". Ale, che gestisce Miccoli, prende nota. Ma Miccoli fa le bizze. Moggi sr. chiama un suo amico perché gli dica "di fare meno lo stupido" altrimenti "non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perché in Nazionale ce l'ho mandato io".

    UNA BIONDA A RISCHIO - Nei grandi giochi dell'Italia pallonara c'è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E' molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui ("dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno"). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti. Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente.

    Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: "E' un matto totale", Moggi: "Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io"). Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va "tenuto a bada, riordinato". Come? "Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali". Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: "Quella bionda, rampante, che conosce tutto l'ambiente". Una certa G. F. Moggi ne parla con il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini, suo fedelissimo. Che mangia la foglia: "C'hai un culo da impiantare, eh, sudicione?".

    Moggi confessa il movente del trasferimento: "Bisogna toglierla da dov'è". Mazzini: "La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone". Moggi, prudente: "Io non so quel che ha fatto lei lì, ma non parliamone per telefono". Mazzini: "Mi avevi detto che non hai nessun controllo". Moggi ha un presentimento: "Eh, che ne so io di quel che combinano". L'importante è tenere Carraro all'oscuro dei retroscena: "Lui - raccomanda Moggi - non deve sapere, del meccanismo non sa niente". Lippi però fa resistenza. E Bergamo difende "la bionda". Mazzini teme ricatti: "Vuole una bella carriera, sennò canta ai giornali".

    Moggi batte i pugni: se i due designatori continuano a litigare "vado da Carraro e faccio alzà di peso tutti e due. Se me fanno 'ncazzà il duo indivisibile va a casa prima del tempo". Anzi, "faccio mandare via Bergamo". Come se i designatori fossero cosa sua. Mazzini, terrorizzato: "Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca". Alla fine G. F. è stata spostata dalla Can (commissione arbitri) a un altro ufficio della Federcalcio.

    CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre. Moggi se la ride con Giraudo: "Ha fatto una cazziata all'"Atalanta", che è colpevolissimo!". Poi chiama Bergamo e lo rincuora: "Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l'ha con te di brutto". Bergamo è ancora "incazzato nero" con il presidente per "come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto". Cova propositi di vendetta: "Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fò fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita". Moggi tenta di placarlo: "Stà calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L'aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio".

    La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere "il calendario di sabato-domenica", quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve. A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s'interrompono.

  7. #7
    Eccellente L'avatar di RedAndBlu
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    Un'altra estate di inchieste, processi e veleni .... non se ne può più, cambierà solo il finale.... l'anno prossimo la Juve comincerà da +3 (più tre)
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  8. #8
    Straordinario L'avatar di xxxblueyesxxx
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    Ma che dite???Moggi che fa queste cose???ma noooo....e poi...gurda caso....Moggi è della Rubentus....ehm scusate juventus....!!!
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  9. #9
    Sovrannaturale L'avatar di francamdar
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    beh, si é evoluto! eccome!!!
    se non ricordo male
    l'ultima volta era stato condannato perchè metteva le donnine nei letti degli arbitri

  10. #10
    Buono L'avatar di santacol
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    Alla fine non se ne farà niente...come sempre.

  11. #11
    Sovrannaturale L'avatar di Gilardino20
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    Tutti agli ordini di Moggi
    "Ci arbitra Dondarini? Lo so già"

    (di MARCO TRAVAGLIO)

    ROMA - Politici, giornalisti, dirigenti federali e arbitrali, calciatori: tutti in fila davanti a Luciano Moggi, il padrone del calcio italiano, in attesa di un favore, una raccomandazione, una parola buona. Il dossier delle intercettazioni sul trio Moggi-Giraudo-Pairetto consegnato dalla Procura di Torino a quella di Roma, alla Figc e all'Uefa è una miniera inesauribile di piccoli e grandi scandali che vanno molto al di là dei peggiori stereotipi e dei più vieti luoghi comuni sul calcio all'italiana.

    PREVITI CUORE LAZIALE - Luciano Moggi ha rapporti con molti politici, fra cui due ministri. Un giorno però, dalle telefonate, spuntano anche i nomi di Berlusconi e Previti. E' il 1° settembre 2004: Giraudo racconta a Moggi una confidenza che gli ha appena fatto il vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, su presunte pressioni di Previti (laziale sfegatato), per "aiutare" il presidente della Lazio Lotito, indebitatissimo col fisco: "Adriano dice che lui ha litigato con Cesare Previti, perché l'ha chiamato Cesare Previti per dargli una mano a Lotito. Cesare Previti gli ha detto: "Guarda che lo vuole Berlusconi". Allora Adriano gli ha detto: "Allora fammelo dire da Berlusconi, perché se Berlusconi vuole che io dia dei soldi a Lotito, siccome mi sente sempre, non ho problemi, ma siccome non me l'ha mai detto... ".

    LE MINACCE - La Commissione di vigilanza sui procuratori del calcio contesta ad Alessandro Moggi, presidente della Gea, un comportamento scorretto e minaccia di squalificarlo per un po'. Il giovane Ale va a piangere da papà Luciano, che chiama furibondo un membro della Commissione, Paolo Conti: "Che roba è?". Quello si giustifica: "Noi l'abbiamo sempre rimandata, abbiamo già fatto molto, cerchiamo di fare il meno possibile, ma cerca di intervenire tu". E gli segnala un altro membro, Gallavotti (avvocato della federcalcio, ndr): "Tu gli devi dire che bisogna fare una pena pecuniaria, se no rischia la sospensione, se tu li sensibilizzi". Moggi: "Ma chi bacherozzi devo sensibilizzare? Io lo sculaccio! E tu vedi di non rompere i coglioni". Poi telefona a Gallavotti, che lo chiama affettuosamente "Lucianone": "Tu hai fatto quella commissione che giudica i procuratori, no? Bò, sensibilizzali un po', perché il 20 hanno chiamato Alessandro per una cosa di due anni fa. Ma digli che andassero a fanculo, che non rompessero i coglioni! Li conosci tutti, mi raccomando, fammi sapè". L'avvocato, ubbidiente, assicura: "Sì, sì, ci parlo io". Il giorno 22 Ale richiama papà: "L'avvocato Onorato della commissione ha chiesto 3 mesi di squalifica per me. Alla fine qualcuno mi ha difeso, anche se questo stronzo di avvocato ha chiesto una multa più 3 mesi di squalifica". Moggi senior è una furia: "L'accordo era una multa! Ora sistemo Gallavotti, lascia fare a me". Prima però parla con un altro membro della commissione, che gli spiega: "La deposizione di Alessandro è stata brutta e gli avvocati han fatto un casino della Madonna". Ma Lucianone passa alle minacce: "Ma io, senza la deposizione di nessuno, incastro dieci di voi, dài! Ma che cazzo di deposizione, facciamo a pigliarci per il culo? Ci metto le mani io e faccio cacciare una decina di procuratori!". Alla fine Alessandro se la cava con una multa.

    LUCIANONE MOVIOLISTA - Con tutto quel che ha da fare, Moggi trova il tempo per istruire i moviolisti. Uno di una tv privata lo chiama per sapere come trattare l'arbitro Trefoloni che "ha regalato un rigore alla Lazio". E Lucianone: "Bisogna trattarlo bene". Poi c'è il moviolista di Biscardi, che dal 2004 ha inaugurato al Processo la "patente a punti" per gli arbitri. Anche per lui, istruzioni precise prima di andare in onda: "Allora - raccomanda Moggi - te devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare". Il giovanotto fa notare che gli arbitri hanno commesso errori e, con la patente a punti, "qualcosina dobbiamo tirar via a Trefoloni e Dattilo, magari un punto. Dimmi tu cosa devo fare e io nei limiti del possibile faccio". Ma Moggi, inflessibile: "A Dattilo, Trefoloni e Bertini va dato un punto in più: anziché 20, 21! Poi ci sentiamo dopo la trasmissione". Il pover'uomo gli rinnova una raccomandazione, un fax che gli ha inviato tempo prima: "Pensi di riuscire a far qualcosa per me, per farmi fare qualche partita di serie A? Ti prego, ricordati di me nelle tue preghiere". E Moggi, benedicente: "Ma io mi ricordo sempre di tutti, non c'è bisogno di pregare".

    L'ARBITRO CON 50 OCCHI - Lunedì 20 settembre 2004, alla vigilia della cena a casa Giraudo (martedì 21), vengono designati gli arbitri per la terza di campionato, in programma mercoledì 22. La Juve sarà a Genova contro la Sampdoria. Il 20 mattina Moggi chiede notizie a Pairetto: "Ma che fate oggi i sorteggi?". Pairetto: "Sì, adesso... comunque abbiamo impostato bene, stiamo definendo, è tutto ok... tutto avanti... a dopo". Un'ora dopo un'impiegata dalla Figc chiama Moggi: "Sono usciti gli arbitri per mercoledì". E lui: "Sì, sì, ma li conosco già: abbiamo Dondarini". La donna è stupita: "Ah, li conosce già? Sì, Dondarini, esatto". L'indomani un Dondarini emozionatissimo chiama Pairetto per ringraziarlo (l'arbitro era stato pure candidato da Pairetto ad internazionale). Pairetto: "Mi raccomando, Donda... Fai una bella partita, che sai che lì sono sempre...". Dondarini: "... particolari...". Pairetto: "Infatti, quindi con cinquanta occhi bene aperti... per vedere anche quello che non c'è, a volte... So che arbitrerai benissimo". La Juve vince 3-0, a mani basse. Il primo gol è su rigore, generosamente concesso dal Donda fra le proteste. All'ultimo minuto il guardalinee segnala un rigore anche per la Samp: fallo in area su Pagano. Il Donda indica il dischetto, ma poi, quando Flachi sta per calciare, cambia idea e trasforma il penalty in corner. Finisce in rissa. L'indomani il malcapitato telefona a Pairetto: "Bella battaglia, hai visto? Questi della Samp erano fuori di testa, se non c'erano i giocatori della Juve che mi aiutavano, non so come finiva la partita... Ho dovuto dare un rigore (alla Juve), che era di un netto, Gigi... Emerson mi guarda subito come a dire "oh, ma questo è rigore", e io tranquillamente fischio e indico il rigore, solo che sai lì nessuno ha capito niente... il pubblico... Poi per fortuna mi dicono che c'è l'inquadratura dietro la porta che fa vedere che è nettissimo... Non puoi dare un rigore perché è una grossa squadra?". Quanto al rigore dato e poi tolto alla Samp, è tutta colpa del guardalinee: "Mi ha detto: "Donda, scusami, ho fatto una gran cazzata, non dare il rigore, è solo angolo". Allora, sul 3-0, gli ho detto: "Ma ormai diamo il rigore". Ma lui fa: "No, assolutamente non darlo, perché facciamo una figura di merda". Alla fine l'episodio non è stato bello, ma è meglio non averlo dato... Alla fine credo di averla portata via limitando i danni...".

    LE GUERRE DEL MERCATO - La campagna acquisti bianconera, dopo l'arrivo di Capello, ha due obiettivi: Fabio Cannavaro dall'Inter e Zlatan Ibrahimovic dall'Ajax. I due sono già d'accordo con Moggi, ma restano da convincere i rispettivi club, buttandola in rissa e aizzando i giocatori contro le società. Il 20 agosto Lucianone dice a Giraudo: "Ho parlato con Cannavaro e ci ho fatto parlà anche Ciro Ferrara". Il caso lo segue il suo factotum Paco Casal. Ma poi Moggi parla direttamente con Cannavaro e lo convince a far chiamare dal suo procuratore Branca "il brindellone alto", cioè il presidente dell'Inter Giacinto Facchetti, per comunicargli: "Guardate, io voglio andar via, perché non sono considerato dall'allenatore". Insomma, Cannavaro "farà casino, dopodiché Paco interviene" con l'Inter. Anche Ibrahimovic, ad Amsterdam, ha ricevuto precise istruzioni sulle più moderne tecniche di guerriglia: rifiutarsi di giocare, non presentarsi agli allenamenti, fare l'offeso per il trattamento del compagno di squadra Van der Vart. "Il ragazzo (Ibrahimovic, ndr) c'ha le palle... E' venuto fuori un litigio bestiale - confida Moggi a un giornalista famoso e molto amico - alimentato un po' da noi, insomma...". Alla fine, come da copione, Ibrahimovic approda alla Juve. Pairetto, sempre molto super partes, chiama Moggi apposta dall'Uefa per complimentarsi dell'affare: "Eccezionale! Bestiale! Complimenti! Madonna!".

  12. #12
    Disastroso L'avatar di Nybras
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    finirà come al solito...nessuno paga...moggi resterà li dov'è e si farà una bella sghignazzata in faccia a coloro che nel calcio ci credono e pagano ogni anno l'abbonamento alla propria squadra del colon (cuore ormai è inflazionato)...na ciofecata insomma!
    http://hosting.hattrick.org/Useruplo...eam1040708.GIF
    Stagione 28 - 1° in X.453 (Capocannoniere della Serie: Ignazio Iaquinta - 12 Gol)
    Stagione 29 - 1° in VIII.1796 (Capocannoniere della Serie: Dalton Fisher - 13 Gol)
    Stagione 30 - 3° in VII.841 (è andata di lusso...)
    Stagione 31 - 3° in VII.841 (è riandata di lusso...)

  13. #13
    Scarso L'avatar di Aragorn
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    Il calcio è vergognoso con questi uomini al potere.
    RADIAMO MOGGI E GIRAUDO DAL CALCIO, per poter ricominciare a vedere un pò di calcio pulito e giocato, no alle partite già segnate prima del fischio d'inizio.

    Come si fa a dire di non esserci illecito o corruzione. COMPRARE LE PARTITE, GLI ARBITRI E IL CAMPIONATO dicono tutto.
    Non pensavo ke Moggi decidesse pure gli arbitri in Champions, sono rimasto sorpreso.
    Io toglierei scudetti degli ultimi anni alla juve, è semplicemente VERGOGNOSO.

    Spero ke gli juventini, dopo queste intercettazione, capiscano come mai la juve vince in Italia, e spero si stiano zitti, anke perkè non hanno molto da dire a loro favore.
    25/05/2005 Fondazione del leoncino87

    Stagione 26 4° posto in VIII serie
    Jelle Frank 9 reti in 9 giornate

    Stagione 27 2° posto in VIII (promossa in VII)
    Capocannoniere Jelle Frank 15 reti

    Stagione 28 5° posto in VII
    Vicecapocan. Jelle Frank 14 reti

  14. #14
    Sovrannaturale L'avatar di Gilardino20
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    Questo fa spancià dalle risate :

    "Violati diritti fondamentali"

    6 maggio 2006 - E' iniziata alle 12.30, ed è tuttora in corso, la conferenza stampa dell'amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo. "Ancora una volta la Juve e i dirigenti bianconeri sono tornati sotto le luci di un processo mediatico che non ha precedenti nella storia del calcio. Ho letto che il nostro silenzio stampa sarebbe figlio della paura, un'affermazione falsa e incredibile. Devo ricordare che nella parte più calda del processo doping la Procura di Torino aveva disposto intercettazioni il cui contenuto, a favore della difesa, non è mai entrato nel processo e non è stato depositato".
    VERITA' - "Chiedetevi per quale motivo - è la difesa-accusa dell'a.d. bianconero - queste intercettazioni sono state date alle redazioni dei giornali e non prima a noi o ai nostri legali: noi ne siamo venuti a conoscenza attraverso i giornali e solo oggi ne abbiamo ricevuto copia. E' incredibile che i diritti fondamentali dell'uomo possano essere di così poco interesse. Nessuno ci ha difeso, nemmeno gli opinionisti che abbiamo sopportato durante i sette anni del processo, anche dopo la sentenza che ha cancellato le accuse. Forse qualcuno è più interessato ai polveroni che alla verità delle cose".
    DIMISSIONI? - La vicenda delle intercettazioni telefoniche, non solo non induce Antonio Giraudo a prendere in considerazione eventuali dimissioni, ma "ha una forza che compatta la dirigenza e l'ambiente, come lo sono state quelle degli anni passati e sono certo che riusciremo ad ottenere risultati sportivi ancora migliori".
    COMPLOTTO? - Alla domanda se sia solo un caso che la vicenda delle intercettazioni telefoniche sia emersa a pochi giorni dalla conclusione del campionato, Antonio Giraudo risponde così:"Non penso a complotti, si tratta soltanto di un dato statistico. Ritengo comunque credibile il sistema calcio. Semmai c'è stata una disparità di trattamenti da parte della stampa. Ci manca il carisma di Gianni e Umberto Agnelli e qualcuno ne approfitta per mancarci di rispetto. Stiamo pagando tutto questo, ma si ricrederanno anche questa volta".



  15. #15
    Debole
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    che shifo!! però nessumo mi dica che scende adeesso dalle nuvole!!è sempre stato cosi!
    tornare x vincere..questo è l'obbiettivo dei grandi!!!

  16. #16
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    non ci vedo niente di male!ognuno tira l'acqua al suo mulino...vedi sensi coi rolex agli arbitri....
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    Presidente della squadra Lello soccer team, serie VII
    Ivan Pietracaprina Prima Voce e cornamusa nei THE KEEPERS(heavy Metal) in popomundo


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  17. #17
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  18. #18
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    25/05/2005 Fondazione del leoncino87

    Stagione 26 4° posto in VIII serie
    Jelle Frank 9 reti in 9 giornate

    Stagione 27 2° posto in VIII (promossa in VII)
    Capocannoniere Jelle Frank 15 reti

    Stagione 28 5° posto in VII
    Vicecapocan. Jelle Frank 14 reti

  19. #19

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    Probabilmente quel giorno a Perugia, sotto il diluvio universale, Moggi aveva la batteria del telefonino scarica...

    Chissà perchè quando c'è di mezzo la juve succede un terremoto e quando le stesse cose le fanno le altre non succede quasi niente...

  20. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da SePh1r0Th
    Probabilmente quel giorno a Perugia, sotto il diluvio universale, Moggi aveva la batteria del telefonino scarica...

    Chissà perchè quando c'è di mezzo la juve succede un terremoto e quando le stesse cose le fanno le altre non succede quasi niente...



    Ormai queste non son più notizie, comunque riporto la "novità"

    Napoli, indagati Moggi e figlio
    per associazione a delinquere


    NAPOLI - Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, il figlio Alessandro e tutte le persone che risultavano soci della Gea all'epoca dell'avvio dell'inchiesta della procura di Napoli, nel 2004, sono indagati con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizione sportiva. E' quanto emerge dalla seconda e ultima proroga delle indagini preliminari disposta nei mesi scorsi dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci.

    Si tratta di uno stralcio dell'inchiesta principale sul calcio scommesse avviata nel 2004 dai magistrati napoletani (tuttora in corso nei confronti di buona parte degli indagati, mentre per altri è stata disposta l'archiviazione). L'indagine è partita dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato del Venezia Franco Dal Cin, nel giugno 2004, che già all'epoca aveva parlato di una "combriccola" di arbitri controllata dalla Gea.

    Il reato ipotizzato (associazione per delinquere) avrebbe consentito agli inquirenti di disporre intercettazioni telefoniche che coprono pertanto un arco di tempo successivo a quello in cui si fermano le intercettazioni fatte dalla procura di Torino.

    Lo stop delle intercettazioni avviate dagli uffici giudiziari piemontesi a carico del direttore della Juventus e di suo figlio era apparso apparentemente inspiegabile perché si interrompeva bruscamente più o meno al termine del campionato 2004-2005. Alla luce delle novità che giungono oggi dalla procura napoletana, sembra invece probabile che il lavoro delle intercettazioni, in realtà non si sa mai fermato, ma sia passato più semplicemente dalla polizia giudiziaria di Torino a quella di Napoli. Tant'è vero che oggi i pm possono contare su una serie di nuovi indizi che riguarderebbero anche episodi successivi a quelli finora indagati.

    Le conversazioni restano però coperte dal segreto investigativo. Finché l'inchiesta non approda alla conclusione delle indagini preliminari o all'emissione di misure cautelari, sulla trascrizione delle telefonate è stato imposto il top secret.

    Nei prossimi giorni i giudici napoletani potrebbero incontrare i colleghi della procura di Roma anche loro impegnati a verificare la legittimità del comportamento della Gea di Alessandro Moggi, già accusato di illecita concorrenza. L'intenzione è quella di coordinare insieme le inchieste ma si profila un possibile conflitto di compentenze tra i due uffici: per radicare l'inchiesta a Napoli, i giudici partenopei vantano il titolo del reato, associazione a delinquere, ben più grave della frode sportiva, mentre i colleghi sostengono che il fascicolo deve restare nella capitale perché è a Roma che ha sede la Gea World.
    (La Repubblica)

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