Originariamente Scritto da
aggo85
Sì, ma deve essere un sacerdote a farlo. Non io, non tu, non mia nonna.
Inoltre il rispetto dello stato esistente era necessario, in quanto gesù per predicare doveva necessariamente non contraddire i sacerdoti, visto che altrimenti la sua vita sarebbe durata 13 anni e non 33. Guardacaso, la prima volta in cui gli è andato contro ha fatto quel che ha fatto. Ricordo un date a giulio quel che è di giulio...
Che esistessero uomini che viaggiavano per promulgare la fede è indubbio, com'è indubbio che questi quando arrivavano in un luogo fungevano da guida per la comunità locale. Altro paio di maniche è il riconoscimento istituzionale, che peraltro non trovo espresso nelle parole di Gesù. Il discorso di chiesa è inespresso, se non per il fatto che l'affida a Pietro. Non ha detto Pietro nomina in ogni posto uno che spezzi il pane e confessi la gente, questo è venuto dopo.
Rimettere i peccati non vuol dire andare da uno apposito e confessarsi, vuol dire pentirsi, ma soprattutto il messaggio importante è il perdono. A chi perdona i peccati altrui saranno perdonati i propri di cui si sarà pentito. Non dice vai in confessionale e poi dì 20 ave maria e 50 paternoster. Poi beh, in quelle parole si può leggere di tutto. Trarne l'istituzione del ministero ecclesiale mi pare un pelo forzato. Quelle parole dicono semplicemente che ciò che verrà fatto in nome di Gesù da Pietro avrà valenza nel regno dei cieli, non dice né come, né cosa né quando, non parla di luoghi preposti, non parla di sacerdoti, non parla di sacramenti. Tutto questo è stato deciso dopo per dare un'organizzazione e una ritualizzazione che erano necessari per uniformare e rendere accessibile a tutti, nonché più familiare introducendo ministri del culto analoghi a quelli delle religioni pagane, la religione stessa.
Comunque apprezzo almeno il dialogo, con yatollezio 'ste discussioni non si possono fare.