tecnica del pianto di hokuto....
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:calimar:
Lillo sicuramente si ricorderà di Savio Nsereko gioiellino della primavera del brescia dapprima ceduto al west ham e poi acquistato dalla fiorentina nel 2009...questa la sua carriera ad oggi:
31 agosto 2009 acquistato dalla fiorentina per manuel da costa + 3 milioni + 50% su una vendita futura
18 gennaio 2010 ceduto in prestito al bologna (2 presenze)
23 giugno 2010 ceduto in prestito al Monaco 1860 (2 presenze)
14-24 ottobre 2010 Il 14 ottobre 2010 la società sportiva tedesca, con la quale stava giocando, ne denuncia la sparizione.[9][10] Il giorno dopo viene ritrovato a casa della sorella.[11] Il 24 ottobre 2010 il Monaco 1860 ha annunciato attraverso il suo sito ufficiale la rescissione senza preavviso del contratto di prestito che legava il club tedesco a Savio Nsereko. Il giocatore non aveva, a detta della dirigenza della società bavarese, fornito motivazioni plausibili per la propria sparizione
20 gennaio 2011 ceduto in prestito al Černomorec (11 presenze)
8 luglio 2011 ceduto in prestito alla Juve Stabia
9 settembre 2011 La Juve Stabia ne ha denunciato la scomparsa dopo non averlo più visto presentarsi agli allenamenti e nemmeno il suo procuratore, Patrick Bastianelli e i familiari sono riusciti a rintracciarlo
Rispetto a questo Balotelli è Padre Pio... :sisi:
Che poi fa pure Savio di nome...
E' il fantaluca del calcio :sisi:
:asd:
Tacci tua zid :esd:
Fra l'altro pare che non sappiano dov'è nemmeno la mamma e il procuratore, tant'è che hanno fatto denuncia per scomparsa :suspi:
edit: aggiungo
Il mistero di Savio Nsereko continua. Il giocatore della Fiorentina, in prestito alla Juve Stabia, non è ancora stato rintracciato a otto giorni dal suo ultimo contatto. Il diesse del club campano, Salvatore Di Somma ha detto a tuttomercatoweb: "Nessuno riesce a trovarlo, la mamma e la sorella sono preoccupatissime, anche noi e il procuratore lo siamo. La polizia ha da ieri la foto del ragazzo e la madre ha fatto denuncia anche all'Interpool, ma per ora nessuna traccia anche tra le persone che lo conoscono bene. Cresce lo sconforto, visto che passano le ore e siamo al nono giorno. A livello umano speriamo che si risolva tutto il prima possibile, per il ragazzo si esaminerà il da farsi in un secondo momento".
ho letto questo commento in giro per la rete... è agrodolce per i romanisti, simpatico per tutti gli altri...
Er tifoso romanista dei tifosi è sempre er più", cantava Lando Sinatra, e con tutto il rispetto per l'opera vendittiana che er core mezzo giallo e mezzo rosso pompar ci fa, poche frasi ce se appicciccano addosso come quella. Er più cosa non è fondamentale saperlo, qualsiasi aggettivo va bene, fate voi, ma quando a 50 gradi all'ombra e con una fresca eliminazione dall'Uefa sul groppone è sbucato Stekelenburg per scaldare braccia che poco je sarebbero servite, er boato der tifoso romanista s'è arzato, er peggio era alle spalle, la revoluciòm repartiva, er tifoso romanista, davero, de novo, una vez mas, se sentiva più er più che nunca.
Che poi l'asturiano a sto giro aveva fatto lo strano nei limiti, consapevole del fatto che a sto tifoso, ora come ora, basta che je metti er capitano in campo, poi coll'artri facesse il cazzo che je pare, tanto nun conoscemo nessuno, pe noi è uguale. Anche perché mo come mo annà a vedé la Roma, te dà la sensazione de essete imbucato alla festa tua, de girà pei corridoi de casa tua senza riconosce nessuno, e a vedelli che entrano e se scaldano è cosa che emoziona e stranisce, soprattutto quando capisci che quello ingobbito e sgraziato non po esse Gago, ma è ancora, inevitabilmente, impermeabile ad ogni rivoluzione, la bonanima de Simone Perrotta.
Ma va bene così, è il futuro che entra in casa, è la new economy, so gli spread che volano, e poi De Rossi ce sta ancora, nse sa pe quanto e a quanto, ma oggi gioca e tanto ce basta. Certo, Luigi Enrico se se po complicà le cose o fa, non è tipo che tira indietro la scucchia, motivo per cui na maja pe Rosi, uno che da 3 anni ogni volta che esce dar campo pensa che sia l'ultima che gioca co la Roma, nse sa come né perché, se rimedia sempre.
La partita inizia e la trama della tenzone è chiara: Cajari in 11 a proteggere la porta, Roma in 11 a guardare il Cajari che in 11 protegge la porta. Dalla prima mezz'ora si evince che:
- Pjanic è buon giocatore e gran paraculo. Non c'è passaggio del giovin slavo che non abbia Totti come destinatario, di petto, di tacco, no look no sense, sempre e comunque a Totti, che lui Totti conosce e je piacerebbe tanto diventare il nuovo Candela (colui che col capitano aveva un rapporto calcistico da Europride).
- Er Cipolla nse move. Il primo sms che ariva dice "Osvardo è mobile come Adriano", ove "mobile" non è inteso come aggettivo ma come libreria Expedit de Ikea Ecco, no, ancora no, non siamo a quei livelli. Er Cipolla nse move ma lo fa in maniera intelligente, che po sembrà strano ma invece un senso ce l'ha. Lui se fa pure trovà libero, poi però intruppa, scivola, credendo lui per primo che ce sia sempre quarcuno a tiraje i capelli impedendone i movimenti. Però è molto bello. Anche se il secondo sms che ariva dice: "Osvardo è na pippa". E vabbè.
- Heinze, ecco Heinze, non ha nessuna movenza del calciatore, ma neanche del calciatore rozzo e scarso, niente. Si muove male sempre, anche quando cammina, anche quando saluta, passi brevi, scattosi, improvvisi, e capello tanto antico da meritargli almeno un completo anni 70 a parte, con calzoncino inguinale e lacci sul collo. E però, Heinze è anche l'uomo che ogni volta che vede un altro uomo con la palla al piede, vede passarsi davanti tutta la propria vita fatta di fame, sete, sofferenza, ingiustizie, guerra e soprusi (dev'essere andata così, per forza), ragion per cui quella insaziabile voglia di sangue ritorna sempre, più forte che mai.
- Bojan è l'unico calciatore di serie A che non tocca mai la palla, il che può sembrare semplice, a volerlo, ma in un rettagolo di gioco, anche stando fermi, prima o poi succede che quel cuoio fastidioso ti sbatta addosso. A lui no. Fosse palla avvelenata, sarebbe il più forte. Il Macaulay culkin de Trigoria è a dir poco spaesato, e inizia a radicarsi il sospetto che Bojan l'aereo l'abbia perso veramente, e noi se stamo a incarognì su un sosia. Chiunque sia, per lui se prevedono tempi de ambientamento pari a quelli dell'essere umano sul pianeta Terra. Per ora stiamo ancora allo stadio invertebrati.
- Rosi è l'unico calciatore di serie A trattato dal proprio pubblico non come una sega ma come un imbecille.
Da un nostro compagno di spalti arrivano le due frasi che meglio sintetizzano i primi 45 minuti: "me sto a divertì come a na dimostrazione dela Folletto", seguita da "l'unico brivido ce l'ho avuto quanno er bibbitaro non me stava a dà e resto".
E tant'è.
Il secondo tempo però, è tutt'altra storia.Il chtiicaca pare ingranare ad una velocità utile a far sì che ogni tanto s'arrivi in porta, sempre e comunque senza segnare. Il possesso palla poi non ne parliamo, sale sale e non fa male, ma financo Rosi, per qualche minuto, pare utile alla causa. L'Olimpico ulula e striglia e quando Luigi Enrico leva Bojan pe mette Borriello di colpo diventiamo tutti asturiani, ogni polemica slovacca se spegne, anche perché Totti serve Borriello e un miracolo del portiere Azzaro ce strozza l'urlo in gola (scusate, st'immagine dell'urlo in gola strozzato me piaceva e la volevo usà, fa molto Ds). Insomma, vince diventa questione de minuti.Sì ma quanti? E soprattutto, pe chi?
Più o meno due, quelli che servono al migliore in campo fin lì, tal José Angel da Twitter (dove scrive na cifra) a fa due cazzate che manco Rosi ha condensato mai in così poco tempo.
Ci sono pochi mantra che dalla scuola calcio in poi tutti gli allenatore ripetono ai propri ragazzi. Uno di questi è: quando si rinvia la palla, mai al centro dell'area. Se poi al centro dell'area ce sta uno che ce odia manco fosse er fio de Chinaja, ecco, invece de rinvià al centro dell'area girate e tira direttamente sotto l'incrocio che fai prima, hai visto mai te sbagli e pigli la traversa. E' stato così, che quando s'eravamo scordati da dove venivamo e de chi eravamo figli, er fio ingrato ha ciabattato de stinco interno, stek s'è fatto nano e a palla è annata in buca.V per Vendetta ha esultato co la solita sobrietà e pacatezza, con quel riserbo e quella cortesia tipici de chi te sta pe piscià addosso dopo avette ammazzato de botte e buttato privo de sensi un fosso. Perchè Daniele non se l'è solo legata ar dito, s'è proprio fatto impiantà chirurgicamente una fune nella falange.E ancora una volta toccava fa la remuntada, l'ennesima.
José Angel da Twitter però è tipo che nse rassegna, e coll'ardore dei più giovani e dei più tonti s'è catapultato all'attacco, è entrato in area palla ar piede pe poi strascinallo alla ricerca de un rigore che non arivava e de un difensore che si bullava, graffiandolo a morte. Tanto è bastato a ricordacce che un giorno, hai visto mai uscissimo dalle secche de sta crisetta da età dello sviluppo, hai visto mai mandassimo a memoria il chiticaca e riuscissimo a somigliare al Barcellona B, insomma, quel giorno, comunque, un arbitro a cacacce er cazzo lo troveremo. Ma tanti e tali sono ora i problemi, che pure quell'espulsione non ci ha indignato più de tanto. Sticazzi. Calcio totale, remuntamo in 10.
A quer punto il chiticaca diventa caciara, er Capitano tira, Azzaro pare che para, comunque c'ha culo e a Osvardo je basta costringe navversario a svirgolà la palla pe mettese a aizzà er pubblico. "Pensa quanno segna che fa questo", se semo detti senza sperallo più de tanto.E quanno entra Borini, dicasi Borini, uno che fino a du giorni fa non l'avremmo trovato manco su Facebook, l'Olimpico esplode, e quello, pe riconoscenza, siccome è giovane e educato, alla prima palla che tocca fa gò, che viene annullato solo perché Heinze, senza avversari da disossare, aveva na frezza bionda in fuorigioco. Sai quelle cose belle che agli altri succedono sempre, tipo uno entra e segna? Tipo uno sconosciuto mai sentito mai visto prima mai coperto entra e segna? A noi mai, agli altri quasi sempre.
Ar Cajari, per esempio. El Kabir Bedi, per esempio. Che entra al minuto 86, e al minuto 90 pia la palla, tira, segna. Che ce vo.
E poi Totti ha tirato e De Rossi ha segnato. E solo a noi poi capità de segnà e vedé esultà gli altri. E solo a noi po capità de annà via dallo stadio chiedendoci: ma amo perso 2 a 0 o 2 a 1? No perché pare niente, ma invece è tutto. Se amo perso 2-1, non tutto è perduto. Da quell'inutile puntata de De Rossi se po ripartì. Da quel tardivo, inutile, beffardo, antico segnale de risveglio se po attinge speranza.
E pazienza se in tre partite amo fatto du go, e pazienza se a falli so stati Perrotta e De Rossi col contributo der Capitano, i novi ariveranno, prima o poi, pure loro, a dacce na mano.
E tanto l'amo capito che alla fine jamo fatto l'applauso, a quer paraculo lecchino de Pjanic che è venuto da solo verso la Sud, ma pure all'artri.
Perché la posesiòn del balòn è concetto pedagogico, materia nova e ostile. Stamo tutti a scola come fosse er primo giorno e non sarà un brutto voto preso mo a facce sartà l'anno.Tocca solo capì se semo ragazzi intelligenti che non se applicano o ragazzi tonti che se applicano.
Comunque semo i più
:bravo:
:cry2:
:asd:
Bellissimo...sembrano le recenzioni di Johnny Palomba...:sisi:
:cry:
Stupendo :rotfl:
Cajari in 11 a proteggere la porta, Roma in 11 a guardare il Cajari che in 11 protegge la porta
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
ma Azzaro? :asd:
Inter allo sbaraglio: ma di chi sono le colpe?
Tre su tre. Tre sconfitte nelle prime tre uscite ufficiali. Un avvio di stagione così terrificane all'Inter non lo vivevano da 90 anni, ovvero dalla stagione 1920/21 quando le sconfitte di fila furono addirittura 6. Le colpe di Gasperini sono molteplici, così come quelle di una squadra che contro la modestissima squadra turca è scesa in campo svuotata.
Tutti contro il tecnico piemontese, che sicuramente ci ha messo del suo, ma siamo poi certi che le ragioni di questo naufragio nerazzurro non siano da ricercare nei piani più alti del pianeta nerazzurro? In effetti qualcosa non torna, soprattutto nelle scelte e nelle gestioni di chi in Via Durini gestisce la stanza dei bottoni. Massimo Moratti in primis.
Qui sotto cinque semplici domande, chissà se le relative risposte serviranno a spiegare almeno parzialmente questa nuova fase della solita "Pazza Inter".
1 - Perché proprio Gasperini? - Non tanto per le qualità morali e tecniche dell'uomo Gasperini, ma perché scegliere l'unico tecnico sul mercato che gioca con il 3-4-3 quando anche i muri sapevano che l'Inter deve essere schierata con una difesa a quattro? E' vero, Moratti ha virato sul Gasp dopo una serie incredibili di veri o presunti rifiuti, ma sul mercato c'era pur sempre un altro tecnico italiano preparato che avrebbe meritato la "chiamata della vita" e che soprattutto gioca da sempre con un più adatto 4-3-1-2 dove poter esaltare Sneijder. Delio Rossi.
2 - Perché delegittimarlo davanti a tutti? - Moratti non ha aspettato nemmeno l'inizio del campionato per sparare a zero sul tecnico (ce la ricordiamo tutti l'intervista in cui 'suggeriva' di schierare Pazzini, far giocare Sneijder trequartista e di ripensare alla difesa a 4) per poi fare una dovuta e diplomatica marcia indietro per gettare acqua sul fuoco. Dopo il ko di Palermo, però, ci è ricascato auspicando un ripensamento tattico che riportasse la squadra sulla più classica difesa a quattro. Un comportamento inspiegabile che ha portato a una semplice, anche se invisibile, conseguenza: ovvero delegettimare Gasperini di fronte a critica, stampa, tifosi ma soprattutto... agli occhi degli stessi giocatori.
3 - Eto'o ceduto ma sostituito con chi? - Fair play finanziario a parte, è stato ceduto il vero fuoriclasse di una rosa composta da ottimi calciatori. Ma Eto'o non era solo un centravanti da 30 e passa gol a stagione capace di mascherare i problemi di una squadra spremuta da Mourinho, il camerunese aveva anche un cuore da gregario ed era l'uomo capace trasmettere a tutto l'ambiente quella mentalità vincente che era mancata negli anni precedenti. Due anni fa Ibrahimovic era stato sostituito proprio con Eto'o e con una montagna di soldi che erano serviti per comprare i vari Lucio, Sneijder, Thiago Motta e Milito. Gli uomini del triplete. Questa volta, si è provato a fare lo stesso "giochino" prendendo un ottimo giocatore come Forlan, che ha però 32 anni, per poi scoprire (troppo tardi) di non poterlo utilizzare in Europa e una scommessa (fin qui ampiamente persa dalla Lazio) come il fumoso e inconcludente Zarate al posto dell'unica vera richiesta del nuovo tecnico: Palacio. Già, perché se si vuole cambiare tecnico e soprattutto filosofia di gioco bisogna anche mettere a disposizione del nuovo allenatore le pedine giuste. Benitez non ha insegnato proprio nulla?
4 - Ora serve già un tecnico nuovo? - Dopo il ko di mercoledì sera, Moratti si è affrettato a smentire un incredibile cambio in panchina. Ma chi conosce bene il presidente dell'Inter sa benissimo che Gasperini difficilmente arriverà a Natale. Altro che panettone, a questo punto il tecnico piemontese rischia addirittura di saltare la vendemmia. Ma una squadra come l'Inter può veramente permettersi di cambiare tecnico, buttando così all'aria un'intera estate di lavoro e mesi di presunta programmazione? E poi, chi prendere al posto di Gasp? Ranieri e Delio Rossi sono poi così diversi dal piemontese? Meglio una bandiera come Zenga? O lo spogliatoio nerazzurro rende al massimo solo con un sergente di ferro alla Mourinho? In questo caso l'unico nome in grado di non far rimpiangere lo Special One, osannato dal pubblico di San Siro durante la serata di mercoledì, è quello di Fabio Capello. Quanta confusione però, la stessa che si respirava dopo l'assurdo e incredibile addio di Leonardo...
5 - E' già tornata la vecchia Inter? - Nel frattempo sul web i tifosi delle altre squadre si divertono a prendere in giro la Beneamata. "E' tornata la Vecchia Inter, la barzelletta d'Italia e soprattutto Europa", le frasi più gettonate. Confusione, incertezza e la mancanza di una programmazione chiara e precisa. Sensazioni che sembravano essere svanite dopo la cura Mourinho. Tre sconfitte di fila, inoltre, non capitavano dal lontano 2000 (Udinese e Juventus in campionato e dalla Lazio nella finale di Coppa Italia), quando in panchina c'era ancora Tardelli (chiamato per sostituire Lippi). Altri tempi, altra Inter... o forse no? Non sarà mica tornata la vecchia Inter?
di Alessandro BRUNETTI