Una lista delle risoluzioni cui gli USA hanno opposto il veto, 1972-2002.
Questa lista è arrivata attraverso una e-mail, e nonostante non siamo certi su chi abbia raccolto le informazioni, ad un veloce controllo sembra accurata - Znet (La Russia ha usato il diritto di veto DUE volte)
Anno Risoluzione posta al veto dagli USA
1972 Condanna ad Israele per aver ucciso centinaia di persone nei raid aerei in Siria e Libano
1973 Affermazione dei diritti dei Palestinesi e richiesta ad Israele per il ritiro dai territori occupati
1976 Condanna ad Israele per l'attacco di civili Libanesi
1976 Condanna ad Israele per aver costruito insediamenti nei territori occupati
1976 Richiesta di autodeterminazione per i Palestinesi
1976 Affermazione dei diritti dei Palestinesi
1978 Appello ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (USA, USSR, GB, Francia, Cina) per il rispetto delle decisioni delle Nazioni Unite in fatto di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
1978 Critica alle condizioni di vita dei Palestinesi
1978 Condanna dei comportamenti Israeliani contro i diritti umani nei territori occupati
1978 Richiesta ai paesi industrializzati di aumentare la quantità e la qualità degli aiuti per lo sviluppo per i paesi sottosviluppati
1979 Richiesta di cessazione di tutte le collaborazioni militari e nucleari con il Sud Africa dell'apartheid
1979 Rafforzamento dell'embargo alle armi contro il sud Africa
1979 Riguardo le negoziazioni sul disarmo e la cessazione della corsa agli armamenti nucleari
1979 Richiesta di rimpatrio per tutti i cittadini espulsi da Israele
1979 Richiesta che Israele cessi le violazioni dei diritti umani
1979 Richiesta di una relazione sulle condizioni di vita dei Palestinesi nei paesi Arabi occupati
1979 Offerta di assistenza al popolo palestinese
1979 Discute la sovranità delle risorse nazionali nei territori Arabi occupati
1979 Richiesta di istituzione di protezioni per le esportazioni dei paesi in via di sviluppo
1979 Si richiede di un approccio alternativo all'interno del sistema delle Nazioni Unite per il migliorare il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
1979 Si oppone all'intervento negli affari interni ed esteri degli stati
1979 Per una conferenza delle Nazioni Unite sulle Donne
1979 Per l'inclusione delle donne Palestinesi nella Conferenza delle Nazioni Unite sulle Donne
1979 Per la salvaguardia dei diritti dei paesi in via di sviluppo nelle negoziazioni di scambio internazionale
1980 Richiesta ad Israele per il ritorno dei profughi
1980 Condanna della politica di Israele per le condizioni di vita del popolo palestinese
1980 Condanna per la non applicazione dei diritti umani nei territori occupati, 3 risoluzioni
1980 Affermazione del diritto di autodeterminazione per i Palestinesi
1980 Offerta di assistenza alle popolazioni oppresse del Sud Africa ed al loro movimento di liberazione nazionale
1980 Esperimento per l'instaurazione di un nuovo Ordine Economico Internazionale per la promozione della crescita dei paesi sottosviluppati e la cooperazione economica internazionale
1980 Sottoscrizione del programma di azioni per la Seconda Parte del Decennio Delle Nazioni Unite Per Le Donne
1980 Dichiarazione di non uso di armi nucleari contro paesi non nuclearizzati
1980 Affermazione che lo sviluppo delle nazioni e degli individui è un diritto del genere umano
1980 Richiesta di cessazione dei test nucleari
1980 Richiesta di attuazione della Dichiarazione sull'Assicurazione dell'Indipendenza dei Paesi e dei Popoli Coloniali
1981 Promozione di movimenti cooperativi nei paesi in via di sviluppo
1981 Affermazione del diritto di ogni stato di scelta del proprio sistema economico e sociale in rispetto della volontà del proprio popolo, in assenza di interferenze esterne di qualsiasi forma
1981 Condanna delle attività economiche di interesse straniero nei territori coloniali
1981 Richiesta per la cessazione di tutti i test esplosivi di armi atomiche
1981 Richiesta di azioni in sostegno di misure per la prevenzione della guerra nucleare, del controllo della corsa agli armamenti e la promozione del disarmo.
1981 Invito alla preparazione di negoziati per il bando di armi chimiche e biologiche.
1981 Affermazione che l'istruzione, il lavoro, la sanità, una nutrizione opportuna, lo sviluppo nazionale ecc, sono diritti umani
1981 Condanna degli attacchi del Sud Africa contro stati vicini, condanna dell'apartheid e iniziative per il rafforzamento delle sanzioni. 7 risoluzioni
1981 Condanna di una tentativo di invasione delle Seychelles da parte del Sud Africa
1981 Condanna del trattamento dei Palestinesi da parte di Israele, delle politiche sui diritti umani, e del bombardamento dell'Iraq. 18 risoluzioni
1982 Condanna dell'invasione del Libano da parte di Israele. 6 risoluzioni (1982 - 1983)
1982 Condanna per l'uccisione di 11 musulmani in un luogo santo in Gerusalemme da parte di un soldato israeliano
1982 Richiesta ad Israele di ritiro dall'altopiano del Golan, occupato nel 1967
1982 Condanna dell'Apartheid e richiesta di cessazione degli aiuti economici al Sud Africa. 4 risoluzioni
1982 Richiesta per la preparazione di un accordo globale per la protezione dell'ecosistema
1982 Organizzazione di una conferenza delle Nazioni Unite sulla successione degli stati nel rispetto delle proprietà, degli archivi e dei debiti statali
1982 Il bando ai negoziati sui test nucleari e sulla nuclearizzazione dello spazio esterno
1982 Proposta per un nuovo ordine mondiale per l'informazione e le comunicazioni
1982 Proibizione di armi chimiche e batteriologiche
1982 Sviluppo del diritto internazionale
1982 Difesa dai prodotti pericolosi per la salute e l'ambiente
1982 Dichiarazione che l'istruzione, il lavoro, la sanità, una adeguata alimentazione e lo sviluppo nazionale sono diritti umani
1982 Sviluppo di fonti di energie nei paesi in via di sviluppo
1983 Risoluzioni sull'apartheid, le armi nucleari, l'economia ed il diritto internazionali, 15 risoluzioni
1984 Condanna del Sud Africa per la sua politica nei confronti della Namibia ed di altre questioni
1984 Azioni internazionali per la cessazione dell'apartheid
1984 Condanna di Israele per l'attacco e l'occupazione del Libano del Sud
1984 Risoluzioni sull'apartheid, le armi nucleari, l'economia ed il diritto internazionali, 18 risoluzioni
1985 Condanna di Israele per l'attacco e l'occupazione del Libano del Sud
1985 Condanna ad Israele per un uso eccessivo della forza nei territori occupati
1985 Risoluzioni sulla cooperazione, i diritti umani, il commercio e lo sviluppo, 3 risoluzioni
1985 Misure da intraprendere contro le attività Naziste, Fasciste e neo-Fasciste
1986 Richiamo a tutti i governi (inclusi gli Stati Uniti) per l'osservanza delle leggi internazionali
1986 Imposizione di sanzioni economiche e militari contro il Sud Africa
1986 Condanna di Israele per le sue azioni contro i civili libanesi
1986 Richiamo ad Israele per il rispetto dei luoghi sacri musulmani
1986 Condanna di Israele per il dirottamento di un aero di linea Libanese
1986 Risoluzione sulla cooperazione, la sicurezza, i diritti umani, il commercio, il controllo dei media, 8 risoluzioni
1987 Richiamo di Israele al rispetto della Convenzioni di Ginevra nel trattamento dei Palestinesi
1987 Richiamo di Israele per la cessazione delle deportazioni dei Palestinesi
1987 Condanna di Israele per le sue azioni in Libano, e risoluzioni
1987 Richiamo di Israele per il ritiro delle forze dal Libano
1987 Richiamo di Israele per il ritiro delle forze dal Libano, 2 risoluzioni
1987 Richiamo di Israele per il ritiro delle forze dal Libano
1987 Cooperazione tra le nazioni unite e la Lega degli Stati Arabi
1987 Richiamo al rispetto della Corte Internazionale di Giustizia per quanto riguarda le attività militari e paramilitari in Nicaragua ed appello per la cessazione dell'embargo nei confronti del Nicaragua
1987 Misure per la prevenzione del terrorismo internazionale, studio delle fondamentali cause politiche ed economiche del terrorismo, organizzazione di una conferenza per la definizione di "terrorismo" al fine di distinguerlo dalle lotte dei popoli per la liberazione nazionale
1987 Risoluzioni riguardo il giornalismo, il debito ed il commercio internazionale. 3 risoluzioni
1987 Opposizione all'allestimento di armamenti nello spazio esterno
1987 Opposizione allo sviluppo di nuove armi di distruzione di massa
1987 Opposizione ai test nucleari, 2 risoluzioni
1987 Proposta per la costituzione di una "Zona della Pace" nel Sud Atlantico
1988 Condanna delle pratiche Israeliane contro i Palestinesi nei territori occupati. 5 risoluzioni (1988 e 1989)
1989 Condanna dell'invasione americana di Panama
1989 Condanna della perquisizione da parte di truppe statunitensi della residenza dell'ambasciatore del Nicaragua in Panama.
1989 Condanna del supporto statunitense all'esercito dei Contra in Nicaragua
1989 Condanna dell'embargo illegale degli Stati Uniti sul Nicaragua
1989 Opposizione all'acquisizione dei territori con la forza
1989 Richiamo per una risoluzione del conflitto Arabo-Israeliano basato su una precedente risoluzione delle Nazioni Unite
1990 Invio di tre osservatori del Consiglio di Sicurezza dell'ONU nei territori occupati
1990 Affermazione che i territori ad Est di Gerusalemme annessi da Israele sono territori occupati
1997 Richiamo ad Israele per l'interruzione della costruzione di insediamenti ad Est di Gerusalemme ed in altri territori occupati
1999 Richiamo agli Stati Uniti per la cessazione del loro embargo su Cuba, 8 risoluzioni (1992-1999)
2001 Invio di osservatori non armati nei West Bank e nella striscia di Gaza
2001 Istituzione del Tribunale Internazionale Militare
2002 Rinnovo delle missioni di pace in Bosnia
le 72 risoluzioni onu a condanna di israele
Principali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esprimono condanna all'operato di Israele.
Le risoluzioni sono citate per numero e data; se ne indicano inoltre degli estratti che ne illustrano il contenuto.
1) RISOLUZIONE N. 93 (18 MAGGIO 1951)
Il CS decide che ai civili arabi che sono stati trasferiti dalla zona smilitarizzata dal governo di Israele deve essere consentito di tornare immediatamente nelle loro case e che la Mixed Armistice Commission deve supervisionare il loro ritorno e la loro reintegrazione nelle modalita' decise dalla Commissione stessa.
2) RISOLUZIONE N. 101 (24 NOVEMBRE 1953)
Il CS ritiene che l'azione delle forze armate israeliane a Qibya del 14 - 15ottobre 1953 e tutte le azioni simili costituiscano una violazione del cessate il fuoco (risoluzione 54 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU); esprime la più forte censura per questa azione, che può pregiudicare le possibilità di soluzione pacifica; chiama Israele a prendere misure effettive per prevenire tali azioni.
3) RISOLUZIONE N. 106 (29 MARZO 1955)
Il CS osserva che un attacco premeditato e pianificato ordinato dalle autorità israeliane è stato commesso dalle forze armate israeliane contro le forze armate egiziane nella Striscia di Gaza il 28 febbraio 1955 e condanna questo attacco come una violazione del cessate il fuoco disposto dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
4) RISOLUZIONE N. 111 (19 GENNAIO 1956)
Il CS ricorda al governo israeliano che il Consiglio ha già condannato le azioni militari che hanno rotto i Trattati dell'Armistizio Generale e ha chiamato Israele a prendere misure effettive per prevenire simili azioni; condanna l'attacco dell'11 dicembre 1955 sul territorio siriano come una flagrante violazione dei provvedimenti di cessate il fuoco della risoluzione 54 (1948) e degli obblighi di Israele rispetto alla Carta delle Nazioni Unite; esprime grave preoccupazione per il venire meno ai propri obblighi da parte del governo israeliano.
5) RISOLUZIONE N. 127 (22 GENNAIO 1958)
Il CS raccomanda ad Israele di sospendere la "zona di nessuno" a Gerusalemme.
6) RISOLUZIONE N. 162 (11 APRILE 1961)
Il CS chiede urgentemente ad Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite.
7) RISOLUZIONE N. 171 (9 APRILE 1962)
Il CS riscontra le flagranti violazioni operate da Israele nel suo attacco alla Siria.
8) RISOLUZIONE N. 228 (25 NOVEMBRE 1966)
Il CS censura Israele per il suo attacco a Samu, in Cisgiordania, sotto il controllo giordano.
9) RISOLUZIONE N. 237 (14 GIUGNO 1967)
Il CS chiede urgentemente a Israele di consentire il ritorno dei nuovi profughi palestinesi del 1967.
10) RISOLUZIONE N. 248 (24 MARZO 1968)
Il CS condanna Israele per il suo attacco massiccio contro Karameh, in Giordania.
11) RISOLUZIONE N. 250 (27 APRILE 1968)
Il CS ingiunge a Israele di astenersi dal tenere una parata militare a Gerusalemme.
12) RISOLUZIONE N. 251 (2 MAGGIO 1968)
Il CS deplora profondamente la parata militare israeliana a Gerusalemme, in spregio alla risoluzione 250.
13) RISOLUZIONE N. 252 (21 MAGGIO 1968)
Il CS dichiara non valido l'atto di Israele di unificazione di Gerusalemme come capitale ebraica.
14) RISOLUZIONE N. 256 (16 AGOSTO 1968)
Il CS condanna gli attacchi israeliani contro la Giordania come flagranti violazioni.
15) RISOLUZIONE N. 259 (27 SETTEMBRE 1968)
Il CS deplora il rifiuto israeliano di accettare una missione dell'ONU che verifichi lo stato di occupazione.
16) RISOLUZIONE N. 262 (31 DICEMBRE 1968)
Il CS condanna Israele per l'attacco all'aeroporto di Beirut.
17) RISOLUZIONE N. 265 (1 APRILE 1969)
Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei su Salt in Giordania.
18) RISOLUZIONE N. 267 (3 LUGLIO 1969)
Il CS censura Israele per gli atti amministrativi tesi a cambiare lo status di Gerusalemme.
19) RISOLUZIONE N. 270 (26 AGOSTO 1969)
Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi del Sud del Libano.
20) RISOLUZIONE N. 271 (15 SETTEMBRE 1969)
Il CS condanna Israele per non aver obbedito alle risoluzioni dell'ONU su Gerusalemme.
21) RISOLUZIONE N. 279 (12 MAGGIO 1969)
Il CS chiede il ritiro delle forze israeliane dal Libano.
22) RISOLUZIONE N. 280 (19 MAGGIO 1969)
Il CS condanna gli attacchi israeliani contro il Libano.
23) RISOLUZIONE N. 285 (5 SETTEMBRE 1970)
Il CS chiede l'immediato ritiro israeliano dal Libano.
24) RISOLUZIONE N. 298 (25 SETTEMBRE 1971)
Il CS deplora che Israele abbia cambiato lo status di Gerusalemme.
25) RISOLUZIONE N. 313 (28 FEBBRAIO 1972)
Il CS chiede che Israele ponga fine agli attacchi contro il Libano.
26) RISOLUZIONE N. 316 (26 GIUGNO 1972)
Il CS condanna Israele per i ripetuti attacchi sul Libano.
27) RISOLUZIONE N. 317 (21 LUGLIO 1972)
Il CS deplora il rifiuto di Israele di rilasciare gli Arabi rapiti in Libano.
28) RISOLUZIONE N. 332 (21 APRILE 1973)
Il CS condanna i ripetuti attacchi israeliani contro il Libano.
29) RISOLUZIONE N. 337 (15 AGOSTO 1973)
Il CS condanna Israele per aver violato la sovranità del Libano.
30) RISOLUZIONE N. 347 (24 APRILE 1974)
Il CS condanna gli attacchi israeliani sul Libano.
31) RISOLUZIONE N. 425 (19 MARZO 1978)
Il CS ingiunge a Israele di ritirare le sue forze dal Libano.
32) RISOLUZIONE N. 427 (3 MAGGIO 1979)
Il CS chiama Israele al completo ritiro delle proprie forze dal Libano.
33) RISOLUZIONE N. 444 (19 GENNAIO 1979)
Il CS deplora la mancanza di cooperazione di Israele con il contingente di peacekeeping dell'ONU.
34) RISOLUZIONE N. 446 (22 MARZO 1979)
Il CS determina che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacolo alla pace e chiama Israele al rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra.
35) RISOLUZIONE N. 450 (14 GIUGNO 1979)
Il CS ingiunge a Israele di porre fine agli attacchi contro il Libano.
36) RISOLUZIONE N. 452 (20 LUGLIO 1979)
Il CS ingiunge a Israele di smettere di costruire insediamenti nei territori occupati.
37) RISOLUZIONE N. 465 (1 MARZO 1980)
Il CS deplora gli insediamenti israeliani e chiede a tutti gli stati membri di non sostenere il programma di insediamenti di Israele.
38) RISOLUZIONE N. 467 (24 APRILE 1980)
Il CS deplora con forza l'intervento militare israeliano in Libano.
39) RISOLUZIONE N. 468 (8 MAGGIO 1980)
Il CS ingiunge a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci e un giudice palestinesi, e di facilitare il loro ritorno.
40) RISOLUZIONE N. 469 (20 MAGGIO 1980)
Il CS deplora con forza la non osservanza da parte di Israele dell'ordine di non deportare Palestinesi.
41) RISOLUZIONE N. 471 (5 GIUGNO 1980)
Il CS esprime grave preoccupazione per il non rispetto da parte di Israele della Quarta Convenzione di Ginevra.
42) RISOLUZIONE N. 476 (30 GIUGNO 1980)
Il CS ribadisce che le rivendicazioni israeliane su Gerusalemme sono nulle.
43) RISOLUZIONE N. 478 (20 AGOSTO 1980)
Il CS censura con la massima forza Israele per le rivendicazioni su Gerusalemme contenute nella sua "Legge Fondamentale".
44) RISOLUZIONE N. 484 (19 DICEMBRE 1980)
Il CS formula l'imperativo che Israele riammetta i due sindaci palestinesi deportati.
45) RISOLUZIONE N. 487 (19 GIUGNO 1981)
Il CS condanna con forza Israele per l'attacco alle strutture nucleari dell'Iraq.
46) RISOLUZIONE N. 497 (17 DICEMBRE 1981)
Il CS dichiara nulla l'annessione israeliana delle Alture del Golan e chiede ad Israele di annullare immediatamente la propria decisione.
47) RISOLUZIONE N. 498 (18 DICEMBRE 1981)
Il CS ingiunge a Israele di ritirarsi dal Libano.
48) RISOLUZIONE N. 501 (25 FEBBRAIO 1982)
Il CS ingiunge a Israele di interrompere gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe.
49) RISOLUZIONE N. 509 (6 GIUGNO 1982)
Il CS chiede che Israele ritiri immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano.
50) RISOLUZIONE N. 515 (19 GIUGNO 1982)
Il CS chiede che Israele tolga l'assedio a Beirut e consenta l'entrata di rifornimenti alimentari.
51) RISOLUZIONE N. 517 (4 AGOSTO 1982)
Il CS censura Israele per non aver ubbidito alle risoluzioni dell'ONU e chiede ad Israele di ritirare le sue forze dal Libano.
52) RISOLUZIONE N. 518 (12 AGOSTO 1982)
Il CS chiede ad Israele piena cooperazione con le forze dell'ONU in Libano.
53) RISOLUZIONE N. 520 (17 SETTEMBRE 1982)
Il CS condanna l'attacco israeliano a Beirut Ovest.
54) RISOLUZIONE N. 573 (4 OTTOBRE 1985)
Il CS condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti su Tunisi durante l'attacco al quartier generale dell'OLP.
55) RISOLUZIONE N. 587 (23 SETTEMBRE 1986)
Il CS ricorda le precedenti richieste affinché Israele ritirasse le sue forze dal Libano e chiede con urgenza a tutte le parti di ritirarsi.
56) RISOLUZIONE N. 592 (8 DICEMBRE 1986)
Il CS deplora con forza l'uccisione di studenti palestinesi dell'Università' di Birzeit ad opera delle truppe israeliane.
57) RISOLUZIONE N. 605 (22 DICEMBRE 1987)
Il CS deplora con forza le politiche e le pratiche israeliane che negano il diritti umani dei Palestinesi.
58) RISOLUZIONE N. 607 (5 GENNAIO 1988)
Il CS ingiunge a Israele di non deportare i Palestinesi e gli chiede con forza di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra.
59) RISOLUZIONE N. 608 (14 GENNAIO 1988)
Il CS si rammarica profondamente che Israele abbia sfidato l'ONU e deportato civili palestinesi.
60) RISOLUZIONE N. 636 (14 GIUGNO 1989)
Il CS si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi da parte di Israele.
61) RISOLUZIONE N. 641 (30 AGOSTO 1989)
Il CS deplora che Israele continui nelle deportazioni di Palestinesi.
62) RISOLUZIONE N. 672 (12 OTTOBRE 1990)
Il CS condanna Israele per violenza contro i Palestinesi a Haram al-Sharif/Tempio della Montagna.
63) RISOLUZIONE N. 673 (24 OTTOBRE 1990)
Il CS deplora il rifiuto israeliano di cooperare con l'ONU.
64) RISOLUZIONE N. 681 (20 DICEMBRE 1990)
Il CS deplora che Israele abbia ripreso le deportazioni di Palestinesi.
65) RISOLUZIONE N. 694 (24 MAGGIO 1991)
Il CS deplora la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele e ingiunge ad Israele di assicurare loro un sicuro e immediato ritorno.
66) RISOLUZIONE N. 726 (6 GENNAIO 1992)
Il CS condanna con forza la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele.
67) RISOLUZIONE N. 799 (18 DICEMBRE 1992)
Il CS condanna con forza la deportazione di 413 Palestinesi da parte di Israele e chiede il loro immediato ritorno.
68) RISOLUZIONE N. 904 (18 MARZO 1994)
Il CS: sconcertato dallo spaventoso massacro commesso contro fedeli palestinesi nella Moschea Ibrahim di Hebron il 25 febbraio 1994, durante il Ramadan; gravemente preoccupato dai conseguenti incidenti nei territori palestinesi occupati come risultato del massacro, che evidenzia la necessità di assicurare protezione e sicurezza al popolo palestinese; prendendo atto della condanna di questo massacro da parte della comunità internazionale; riaffermando le importanti risoluzioni sulla applicabilità della Quarta Convenzione di Ginevra ai territori occupati da Israele nel giugno 1967, compresa Gerusalemme, e le conseguenti responsabilità israeliane. Condanna con forza il massacro di Hebron e le sue conseguenze, che hanno causato la morte di oltre 50 civili palestinesi e il ferimento di altre centinaia e ingiunge ad Israele, la potenza occupante, di applicare misure che prevengano atti illegali di violenza da parte di coloni israeliani, come tra gli altri la confisca delle armi.
69) RISOLUZIONE N. 1402 (30 MARZO 2002)
Il CS alle truppe israeliane di ritirarsi dalle città palestinesi, compresa Ramallah.
70) RISOLUZIONE N. 1403 (4 APRILE 2002)
Il CS chiede che la risoluzione 1402 (2002) sia applicata senza ulteriori ritardi.
71) RISOLUZIONE N. 1405 (19 APRILE 2002)
Il CS chiede che siano tolte le restrizioni imposte, soprattutto a Jenin,alle operazioni delle organizzazioni umanitarie, compreso il Comitato Internazionale della Croce Rossa e l'Agenzia dell'ONU per l'Assistenza e il Lavoro per i Profughi Palestinesi in Medio Oriente (Unrwa).
72) RISOLUZIONE N. 1435 (24 SETTEMBRE 2002)
Il CS chiede che Israele ponga immediatamente fine alle misure prese nella città di Ramallah e nei dintorni, che comprendono la distruzione delle infrastrutture civili e di sicurezza palestinesi; chiede anche il rapido ritiro delle forze di occupazione israeliane dalle città palestinesi e il loro ritorno alle posizioni tenute prima di settembre 2000.
FONTI:
1. Paul Findley, Deliberate Deceptions: Facing the Facts about the US/Israeli Relationship
(Chicago: Lawrence Hill, 1993)
2. http://www.un.org/documents/scres.htm
(22 Luglio 2004)
Israele si prepara a invadere la Siria di kurt nimmo
Come c'era da aspettarsi, la storia di un drone di Hezbollah che colpisce una nave da guerra israeliana è stata leggermente modificata questa mattina per adattarsi all'agenda che sta emergendo. Il Bangkok Post riferisce che “Sabato un alto ufficiale dell'esercito ha detto che il razzo che venerdì notte ha colpito una lanciamissili israeliana davanti alla costa libanese era un C-802 a guida radar costruito dall' Iran”.
Non viene spiegato come Israele abbia potuto scambiare un missile per un “aereo riempito di esplosivo” come riportato dalla Associated Press. Eppure, incolpare l'Iran certamente si accorda con lo scenario, dato che sia Israele che gli Stati Uniti stanno cercando di trascinare Iran e Siria nell' invasione israeliana del Libano e così, come pianificato, estendere il conflitto.
In un articolo di Market Watch provocatoriamente intitolato “Bush points finger at Hezbollah, Syria” ["Bush punta il dito contro Hezbollah, Siria, ndt] veniamo a sapere che il nostro governante, il quale sta partecipando ad una riunione globalista a S. Pietroburgo, Russia, ha accusato la Siria per l'invasione di Israele.
“A mio giudizio, il modo migliore per fermare la violenza è, in primo luogo, capire perchè la violenza è iniziata”, ha detto Bush. “E ciò è successo perchè Hezbollah sta lanciando attacchi con razzi contro Israele dal Libano e perchè Hezbollah ha catturato due soldati israeliani”, riferisce Naharnet
Nessun riferimento qui alle centinaia di Libanesi tenuti illegalmente da Israele in prigioni che sono luoghi di tortura. Precedentemente, questo mese, il governo libanese si è lamentato con il rappresentante del Segretario generale dell' ONU a Beirut per “la continua cattura di detenuti, e... le centinaia di persone scomparse, che si pongono come violazioni dei diritti umani”.
Israele ha ammesso di rapire i Libanesi per scopi politici, ma per qualche ragione questo fatto non è citato dai media delle corporation. Nei tardi anni '90, prima che Israele fosse sfrattato da Hezbollah dal Libano del Sud, era pratica comune per Israele rapire Libanesi completamente innocenti e trattenerli come “fiches da contrattazione”, cioè non trattenendoli, secondo Amnesty International, “per le loro loro azioni, ma come scambio per soldati israeliani dispersi o uccisi in Libano”. Come al solito, questi fatti vengono ignorati dal nostro governante designato e dai media delle corporation.
Secondo il quotidiano al-Hayat di Londra, “Israele ha dato alla Siria 72 ore per fermare le attività di Hezbollah e far rilasciare i soldati delle IDF [Israel Defense Forces, Forze di Difesa Israeliana, ndt] rapiti”, oppure, riferisce Yedioth Internet “lancerà un' offensiva con conseguenze disastrose”, in altre parole la Siria subirà lo stesso genere di attacchi che sta subendo ora il Libano.
Non è insolito che notizie su questo avvertimento siano emerse dal Pentagono, attualmente sotto il controllo di neocons pro-Likud. Al-Hayat riferisce che “una fonte anziana del Pentagono ha avvertito che se il mondo Arabo e la comunità internazionale dovessero fallire negli sforzi per convincere la Siria a spingere Hezbollah al rilascio dei soldati e a fermare l'attuale escalation, Israele potrebbe attaccare obiettivi all'interno del paese,” in altre parole verrebbero prese di mira infrastrutture civili.
Come a confermare l'imminente invasione Israeliana della Siria, il ministro degli esteri della Finlandia Erkki Tuomioja ha detto che l'Unione Europea considera “la situazione molto negativa, e c'è pure la possibilità che possa diventare peggiore e che il conflitto possa espandersi, specialmente alla Siria... Questo non è in alcun modo desiderabile. Le conseguenze potrebbero essere davvero incontrollabili”, riferisce la Reuters.
Naturalmente è particolarmente “desiderabile” per il governo di Israele e per la fazione neo-con che attualmente è in alte posizioni del governo degli Stati Uniti, dato che essi hanno pianificato da tempo di andare contro Siria e Iran, cioè di far esplodere le loro infrastrutture civili e massacrare i loro cittadini.
Al Bawaba riferisce che “secondo testimoni, Sabato aerei da guerra israeliani hanno lanciato quattro missili contro un punto di attraversamento al confine tra Libano e Siria. Una postazione dell'esercito siriano è ubicata nell'area” vicino Masnaa. “Testimoni hanno detto che gli aerei israeliani hanno sparato quattro razzi a Masnaa al punto di attraversamento tra l'ultima postazione libanese e la prima postazione dell'esercito siriano sulla strada tra Beirut e Damasco,” aggiunge la Reuters. Inoltre Yedioth Internet riferisce che secondo la rete di news libanese al-Mustaqbal, “la IAF [Israeli Air Force, Aviazione Israeliana, ndt] ha colpito obiettivi appartenenti all'esercito siriano” prima del raid su Masnaa.
Come a ricordarci che il vero obiettivo non è punire Hezbollah e Hamas ma piuttosto Siria e Iran, il Re di Denari neo-con William Kristol [foto a sinistra n.d.t.], scrivendo dal suo trespolo in quel Weekly Standard fondato da Murdoch, ci dice che “la guerra contro l'islamismo radicale sarà probabilmente lunga. L'islamismo radicale non scomparirà presto. Ma farà una grande differenza quanto saranno forti gli stati sponsor, i protettori e i finanziatori dell'islamismo radicale. Perciò la nostra attenzione dovrebbe essere meno su Hamas e Hezbollah, e più sui loro finanziatori e veri comandanti, Siria e Iran”. Non c'è alcun bisogno di traduzione - gli Stati Uniti devono attaccare Iran e Siria, e ciò dopo che Israele abbia smosso le acque con una campagna di bombardamento provocatoria. “Perchè, mentre Siria e Iran sono nemici di Israele, essi sono anche nemici degli Stati Uniti. Abbiamo fatto ben poco per resistere ad essi ed indebolirli. Ora ci stanno mettendo alla prova con più audacia rispetto a quanto uno avrebbe ritenuto possibile pochi anni fa. La debolezza è provocatoria. Siamo stati troppo deboli, e abbiamo permesso che fossimo percepiti come deboli”.
I nemici di Israele sono i nemici degli Stati Uniti, dato che Israele ha la Casa Bianca, il Pentagono e il Congresso ai suoi ordini, dai devoti attivisti filo-Israeliani in posizioni decisive nell'Amministrazione Bush sino al dominio dell' AIPAC sul Congresso.
Siria e Iran sono i prossimi nella lista di bombardamento. La Siria sarà un obiettivo facile, dato che è impotente quasi quanto il Libano, ma l'Iran sarà un osso duro. Se Israele attacca l'Iran, come ha minacciato per mesi (ed ha ottenuto i mezzi militari per farlo), verrà fuori l'inferno, specialmente per le truppe Usa in Iraq, che attualmente fronteggiano le diverse possibilità di una rivolta sciita e di una “guerra civile”.
Aspettatevi che gli Stati Uniti ragiscano adeguatamente.
Aggiunta
Secondo Sratfor Intelligence, Israele progetta non solo di lanaciare un “grande, ininterrotto assalto nel Libano meridionale per eliminare il gruppo militante libanese Hezbollah”, sino al Fiume Litani, naturalmente, ma progetta anche di “fare un attacco preventivo contro la rete di difesa aerea siriana, che gli aerei di Israele hanno penetrato con successo in giugno, ronzando sulla residenza privata del presidente siriano Bashar al Assad”, una sorta di avvertimento di ciò che sarebbe venuto poi, come ho notato l'altro giorno. Stratfor ha più fiducia di me nell'aviazione siriana, ma io non sono un “esperto di intelligence”, come Stratfor afferma di essere:
Nonostante l'audacia politica del sorvolo, la difesa aerea siriana è ancora ampiamente equipaggiata e la sua aviazione vanta, tra gli altri velivoli, 80 caccia MiG 29 e 10 caccia Su-27. Operativamente, la Siria è sempre crollata quando ha fronteggiato le IDF, e la sua difesa aerea e i regimi di addestramento dei piloti sono sicuramente inferiori. Ma. nondimeno, la rete di difesa aerea della Siria si estende su gran parte del Libano meridionale e pone un pericolo davvero concreto per le operazioni della IAF sul Libano. Israele devastò con successo questa aviazione con un attacco preventivo nel 1982. Se gli Israeliani decidono che la Siria potrebbe opporre resistenza ai loro sforzi in Libano, Israele non esiterà a far fuori quella rete. Un devastante attacco preventivo è preferibile ad un confronto protratto con tutta la rete di difesa aerea in piena allerta, una sfida molto più complessa che distoglierebbe dalle operazioni in Libano. Sino a che gli Israeliani lasciano intatte le risore siriane, combattono lasciando esposto il fianco destro.
Per come la vede Stratfor, Israele lancerà un'offensiva di terra già il 16 luglio “quando i riservisti del Comando Settentrionale Israeliano, che sono appena stati attivati, avranno avuto 72 ore per prepararsi. Comunque, dato che i razzi sparati dal Libano hanno colpito la città portuale israeliana di Haifa il 13 luglio, la Settima Divisione Corazzata Israeliana e le Brigate Barak e Golani, tra le forze di elite e le più decorate unità dell'esercito regolare israeliano, potrebbero spingersi avanti sino al Litani e lasciare che i riservisti li raggiungano dopo”.
Come capiscono bene i Libanesi, un'altra occupazione del loro paese risulterà in abusi dei diritti umani, dato che gli Israeliani considerano i Libanesi alla pari dei Palestinesi.
Nel 1998, la Commissione per i Diritti Umani ha deplorato “le continue violazioni israeliane dei diritti umani nelle zone occupate del Libano meridionale e della Bekaa occidentale, dimostrate in particolare dal rapimento e dalla detenzione arbitraria attualmente in corso di cittadini Libanesi [nei centri di tortura di Khiyam e Marjayoun], dalla distruzione delle loro case, dalla confisca delle loro proprietà, dall'espulsione dalle loro terre, dal bombardamento di pacifici villaggi e aree civili, e da altre pratiche che violano i più fondamentali principi dei diritti umani”. In breve, i Libanesi possono aspettarsi lo stesso genere di brutalità fatto subire ai Palestinesi.
Naturalmente, questo comportamento criminale, che copre circa due decenni, non ha nulla a che vedere con la formazione e la radicalizzazione di Hezbollah.
Kurt Nimmo
Fonte: http://www.kurtnimmo.com
15.07.2006
Traduzione per [www.comedonchisciotte.org] a cura di AlceNero (Marcoc)