Originariamente Scritto da Lestat
Premetto che sono favorevole all'eutanasia.
Tuttavia il modo in cui è stata fatta la volontà del povero Welby è veramente barbaro.
Il discorso è lungo. Lo stesso Welby aveva deciso di farne una battaglia sociale, molto ammirevole a mio avviso, visto che avrebbe potuto farsi staccare la spina nel privato di casa sua (cosa che secondo me accade più frequentemente di quanto si pensi), con l'accordo del suo medico di famiglia che non avrebbe certo tirato in ballo responsabilità legali o ordinato un'autopsia.. Dunque onore e rispetto a Welby che aveva sollevato la questione in ambito pubblico, anteponendo la questione anche alla propria urgenza privata.
Purtroppo per lui, quando un argomento diventa pubblico è sottoposto a strumentalizzazioni: passino i dibattiti televisivi, ma la strumentalizzazione politica questa volta è stata barbara.
I radicali hanno convinto un medico a staccare la spina, per poi organizzare una conferenza stampa insieme al medico per rivendicare (termine che guarda caso riecheggia eventi terroristici) il gesto che seppur condivisibile idealmente, rimane esterno alla legalità e soprattutto aggira quei circuiti politici che i radicali hanno storicamente sempre dimostrato di voler saltare, con scioperi della fame e altri gesti estremi come questo che ben poco hanno a che fare con il lavoro che dovrebbe dare loro il pane, che è quello del politico che tramite mezzi propri della democrazia (proposte, discussioni, disegni di legge ecc) ha il compito di rappresentare l'idea di chi lo ha votato.
Invece ancora una volta i radicali non hanno perso tempo per usare mezzi che non solo non appartengono alla res publica o alla polis, ma hanno preferito usare mezzi puramente dimostrativi, un gesto forte, che fa scalpore, che sfrutta la vita di Welby per proporre un'idea (condivisibile), hanno trovato una cassa di risonanza per saltare le vie parlamentari (un po' come il ricatto morale dello sciopero della fame di Pannella, "o fai come dico io o mi lascio morire") e proporre perentoriamente la questione alla vista dell'opinione pubblica.
Tra l'altro insieme a loro, anche il medico rischia ripercussioni legali: volete che il medico non fosse a conoscenza di questo rischio ? E secondo voi per quale motivo, un medico, sicuramente favorevole come molti cittadini all'eutanasia, probabilmente radicale, decide di correre il rischio e non di sostenere la proposta per vie legali (mezzo percorso dallo stesso Welby che ricordiamo aveva preferito sollecitare l'opinione pubblica ad una morte privata) ma di passare all'azione ?
La risposta è scontata: denaro. Probabilmete il medico ha fatto 2 conti, ha quantificato le spese legali di un processo presumibilmente lungo, ha messo in conto un rischio di sanzioni penali, di radiazione dall'albo dei medici mettendo nell'altro piatto della bilancia qualcosa che pesi così tanto, molto molto denaro offerto dal partito radicale.
Risultato:
- i radicali pagano il medico
- il medico stacca la spina a Welby
- i radicali "saltano" le vie parlamentari e hanno un forte impatto sull'opinione pubblica
Tutto sulla vita del povero Welby, un uomo che aveva preferito rendere pubblico il suo dolore per cercare di colmare un vuoto legislativo anche per gli altri che si trovano o si troveranno nella sua stessa condizione, mentre la politica ha risposto con l'illegalità lasciando di fatto (per ora) il vuoto legislativo, una questione aperta e l'ennesimo episodio di barbara strumentalizzazione