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RANKING PER CLUB — La prima novità è il ranking per club: questa classifica oggi assegna il posto nelle fasce dei sorteggi, nel 2018 avrà anche un peso economico. Il ranking cambia totalmente e sarà composto da tre "blocchi" di risultati: dal 1956 (inizio Coppa dei Campioni) al 1993 (inizio Champions); dal 1993 al 2008; infine l’ultimo decennio (fino al 2018). Naturalmente i risultati recenti avranno più valore. C’è stata un po’ di discussione, la Juve spingeva per cinque anni e non dieci, ma alla fine tutti d’accordo.
NUOVI PREMI — Il nuovo ranking sarà usato nei sorteggi di agosto (non più i campioni nazionali teste di serie) e anche in quelli dell’eliminazione diretta, per evitare Juve-Bayern agli ottavi. E poi, soprattutto, servirà per la distribuzione dei soldi ai club. Oggi la Champions (con l’Euroleague) vale oltre 2,2 miliardi all’anno e ne distribuisce quasi 1,3; l’obiettivo è salire a quasi 3 miliardi di ricavi, aumentando la quota per le squadre. I premi ai club saranno divisi in quattro voci: il market pool (che dal 40% scende al 15%), il fisso di partecipazione (25%), i risultati della stagione (30%) e i risultati storici (appunto il ranking per club, 30%).
RANKING PER 4 POSTI — E il ranking per nazioni? Attenzione, non scompare, ma resta per stabilire il numero di posti per nazione. Come adesso. Quindi, dal 2018, le prime 4 di questo ranking (Spagna, Germania, Inghilterra e Italia) avranno 4 squadre, le prime 4 del campionato, senza passare dai playoff. Ma scendere al 5° posto del ranking significherà averne soltanto 2 sicure più una ai playoff. Quindi dovremo stare attenti a Portogallo, Francia e Russia che ci inseguono. Insomma, lo "stress" da ranking non è finito. Comunque 16 squadre su 32 (il 50%) saranno dei grandi Paesi. Per le altre 16 è da definire ancora quante dai playoff, quante dall’Euroleague, ma sono dettagli minimi.
aggiungo niente "wild card" per meriti storici, se ne riparla dal 2021 in poi.