De Biasi anò
Visualizzazione Stampabile
De Biasi anò
decisamente... il calcio visto ieri è molto più godibile, fluido e reale... oltre che vicino agli standar europei.
Inoltre i giocatori sono stati anche più corretti del solito, l'unico fallo "cattivo" è stata l'entrata in ritardo di D'Agostino, peraltro non volontaria...
Mica c'è sempre Roberto Baggio a trainare... ;)
Comunque ieri mi è piaciuto molto Asamoah... gli mancano un po' i piedi (il Dribbling forse no, il lancio si), ma in quanto a tempi e interdizione è veramente bravo... molto più di muntari, IMHO...
Credo che parecchi elementi dell'udinese abbiano accusato oltremodo l'involuzione della squadra... Inler me lo ricordavo davvero bravo... le ultime due volte che ero stato ad Udine (1-3 e 3-1) mi era piaciuto molto... una spinta quasi inesauribile... ieri invece è apparso un lontanissimo parente di quello che si era lasciato apprezzare le altre stagioni... Invece questo Asamoah... come spesso è accaduto in passato, l'Udinese si conferma un'ottima rampa di lancio per i calciatori in fase di esplosione...
il calcio giovanile :
http://www.gazzetta.it/Calcio/05-02-...94316460.shtml
ps:continuo a non comprendere il senso di Coda in serie A.
un furbone l'arbitro..
scandaloso, va ai mondiali l'arbitro che non vide il mani di henry con l'irlanda....
povero trap :no:
:esd:
però dico io, invece di dargli una punzione, lo premi? boh, io non capisco proprio....
immagino gli irlandesi quanto si sentano presi in giro...
povero trap???? poveri tutti direi
Livorno Bus Juve tampona la polizia
13:07 del 06 febbraio
È cominciata male la trasferta della Juventus a Livorno. Ieri sera il pullman che trasportava la squadra bianconera all'Hotel Palazzo, dove è alloggiata, ha tamponato una volante della polizia che la stava scortando lungo il tragitto urbano sulla Variante Aurelia. Nello scontro, come riporta stamani il quotidiano Il Tirreno, hanno avuto la peggio i poliziotti, uno dei quali si è fatto refertare in ospedale per un colpo di frusta. Nessun danno, invece, a bordo del pullman tra i giocatori e lo staff dei bianconeri.
L'incidente è stato provocato dalla stessa volante della polizia che ha improvvisamente arrestato la marcia per un guasto meccanico e l'autista del pullman non ha fatto in tempo a frenare urtandola piuttosto violentemente sul retro. Il pullman e gli altri mezzi di scorta hanno poi proseguito la marcia fino all'albergo, mentre i due veicoli incidentati sono stati trasferiti nella caserma della polizia in attesa delle riparazioni che avverranno già oggi. La squadra bianconera, infatti, ripartirà in pullman verso l'aeroporto di Pisa subito dopo la partita dove un volo la trasferirà a Torino. (Ansa)
:suspi:
c'è da dire che almeno il guardalinee l'hanno mandato giustamente a cagare :sisi:
queste cose accadono perchè c'è gente che non ha l'abitudine di utilizzare il cervello.Se ne vede parecchia in giro e spesso anche nei forum.
Così vengono scortati i tifosi in trasferta,le squadre di calcio,ecc alla faccia di chi dice che questo è un Paese civile.
Benvenuto sulla pianeta Terra.
ps:evidentemente nel pulmann stavano provando i tre vestiti tattici e si sono distratti...
mi autocompiaccio per come ho scritto pullman...cioè pulmann :sisi:
intervistona ad un uomo di 61 anni :
PERSONAGGI /VENTUR A
ESKIMO, PALLONE
E CANZONI
L’allenatore del Bari rivelazione si
racconta: “Cerco sogni da esplorare”
Di Malcom Pagani
C’è il signor Ventura? Prima non c'era mai. L'uscita di sicurezza a portata di fuga.Dopo le partite. Sempre.
Così a farsi vedere andavano i colleghi e quando a fine stagione, i dirigentidovevano ricordarsi di qualcuno,
la telefonata toccava sempre agli altri. “Per anni ho fatto quest'errore clamoroso. Mi chiamavano per andare a dire due banalità in tv e rifiutavo, anche nel dopo gara. Pensavo che fosse più importante essere che apparire. Era assolutamente
il contrario, ma l'ho capito troppo tardi. Puoi avere le qualità o le idee migliori del mondo ma se non
hai nessuno a cui farle conoscere, è come se non esistessero. Io sono,so, faccio. All'epoca, ragionavo così.Ero presuntuoso e mi bastavo.Come sono, lo devono dire gli altri,se agisco bene o male, idem”. Così,in un'estate simile a tutte le altre, il Bari si è ricordato di questo genovese del '48, “Non ho le prove ma all’anagrafe si sono sbagliati”,amante delle buone letture, della
nostalgia, del vino rosso e dell'insegnamento, che aveva allenato a Lecce e in un'infinità di stazioni distanti dalla gloria e lo ha convocato per edificare l'improbabile. Squadra giovane, senza campioni, appenapromossa dalla B. Ventura ci ha lavorato due mesi, plasmando uno spettacolo continuo, da Milano a Palermo. “Ho fatto più interviste in questi quattro mesi che nei vent'anni
precedenti, ma i miei colleghi,sostengono che in realtà non stia facendonulla di speciale. Che a Pisa,per dire, divertivo di più”. Il resto èuna città non più depressa che stipa l'astronave di Renzo Piano e il suosantino votivo, dove un tempo, albergava
quello di Cassano.
Cornigliano, l'Italsider, il fischio
della fabbrica. La sua infanzia?
Quella tipica di chi cresce in un luogo come quello. Nascere in certiposti ti segna. Vedi la sofferenza,conosci la parola sacrificio. Comprendi cosa voglia dire il desiderio di avere rapporti umani ed evadere,perché il natìo borgo selvaggio,come l'ha chiamato qualcuno, era qualcosa da cui bisognava assolutamente distanziarsi.
Soldi a casa, pochi.
Mio padre Mario, era comunista e operaio. Mia madre Maria, casalinga.Una famiglia assolutamente poverache con enormi sforzi ha cercato di mantenere la dignità. In un contesto in cui conservarla era più di un'utopia. A metà degli anni '50,l'Italsider eruttava fuliggine, fumo, veleni. Vivere a Cornigliano era impossibile.Uscivi con la camicia bianca e dopo una decina di minuti
la stessa diventava completamente nera. Migliaia di persone si sono ammalate ai polmoni. Vittime inconsapevoli. Adesso, dopo tante lotte, quell'inferno è stato chiuso. Ma certe impressioni, mi creda,non si eliminano.
Torni indietro.
Osservavo gli operai che entravano la mattina, a capo chino e nei loro occhi avevano scritte due parole.Disperazione e sofferenza. Li vedevo tutti i giorni. Non me li dimentico. E lì che è nata la voglia di reagire, scappare, essere libero, invece
di diventare una pedina gestita da altri.
Sarebbe finito in fabbrica anche
lei?
Non ce l'avrei mai fatta. Ho lavoratoun solo giorno, appena diplomato in ragioneria. Il presidente della Sestrese, la squadra in cui ero arrivato in prestito dalla Sampdoria, aveva voluto fare un bel gesto:'Ti ho trovato anche un lavoro'. Mipreparo, esco di casa, arrivo in anticipo. L'ufficio era una filiale dell'Italsider.Entrai alle otto di mattina,uscii a mezzogiorno e mezzo per la pausa pranzo. Sarei dovutotornare dopo un'ora. Non mi presentai più. In quelle stanze c'erapiù della malinconìa, si respiravauna morte civile. Vedevo genteche non sopravviveva all'idea di rimanere lì.
Come se la cavò?
Avevo un problema. Conciliare l'eventuale mestiere con la necessità di stare all'aria aperta. Ebbi l'intuizioneparlando con un amico. 'Perché non ti iscrivi all'Isef?'. Mi convinse.Provai e in un attimo, la mia vita cambiò. Mai più messo piedein un ufficio. Ai quei tempi, usavamo uno slogan efficace: 'Voglio diventareun uomo libero'. Solo dopoho capito quanto fosse complicato.
Nonostante le difficoltà, lei non
sembra vendicativo o peggio,
r i ve n d i c a t i vo.
Mi ha aiutato l'insegnamento. Venti anni a contatto con le esigenze degli altri, mi hanno cambiato.Nell'istruzione pubblica puoi entrare in molti modi. O perché la vedi come una missione, o per sbarcare il lunario, oppure con la smaniadi capire, confrontarti, imparare a conoscerti e ad ascoltare chi ti circonda. Ho scelto l'ultimo e non me ne sono pentito.
I giovani. Ormai sono diventati una categoria sociologica.
Sono deprezzati, incasellati in scaffali interpretativi stabiliti a tavolino,inquadrati come piccoli delinquentio dementi, a prescindere.
In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno solo bisogno
di aiuto. Essere capiti, richiede uno sforzo di comprensione. Non sempre gli altri, hanno voglia di impegnarsi.E' più comodo voltarsi
dal'altra parte e sentenziare. Leracconto una cosa.
Dica.
Mi ha colpito un sondaggio, hanno chiesto a un vasto campione di ragazzitra i 14 e i 18 anni, cosa sognassero .
La risposta?
Un amico. Visto quello che c'è in giro, non fatico a crederci. Non si comunica più, ci si chiude nelle proprie gabbie e si fugge dal presente.Non per dar vita alla retorica del passato ma quando ero giovane,per me, comunicare era tutto.Sapere di volerlo fare e poi riuscirci.Quel salto, era tutta la nostra rice rc a .
Quando non ci riusciva?
Mi salvavano i cantanti. I due riferimenti erano De Andrè e Guccini. Fabrizio più immediato, Francesco più furbo. Locomotive,
eskimi, vicoli genovesi e carabinieri con il pennacchio. In quei versi, c'erano tante risposte.
Era introverso?
Non poco. Ma se una ragazza mi lasciava, risolvevo con Guccini. Mi sembrava di essere compreso. Il giorno dopo ripartivo alla carica,ricominciavo, ma in effetti, più che un'altra generazione era un altro mondo, adesso i ragazzi hanno tutto, ma gli manca moltissimo.Comunque, poi, Guccini l'ho conosciuto.
Racconti.
Ero a Pistoia. Venne a vedere l'allenamento. 'Signor Ventura, mi fa l'autografo?' Non aveva idea della passione che provassi per lui. Balbettai qualcosa: 'Sono io che tichiedo l'autografo, non il contrario'.
Rimpianti?
Nessuno. Mi tengo le mie riflessioni,le mie scoperte, i miei sogni,che sono completamente diversi da quelli attuali.
E le aspirazioni di adesso, a 61
anni?
Scoprire. Mondi nuovi, dialetti, esseri umani, a volte ancora un angolo di me stesso anche se ho la
presunzione di conoscermi abbastanza a fondo.
L'italia atrofizzata di oggi, come
la vede ?
E' una società in cui vivo ma che non apprezzo. Sono state compiute scelte irreversibili e spaventose
e non solo da noi. Opzioni definitive dalle quali non riemergeremo.Ho imparato negli anni a non tranciare
giudizi. Per farlo devi essere in grado e non mi ritengo tale.Esprimo opinioni personali. Vedo una sofferenza destinata ad acuirsi.
Osservo crollare i valori alla base delle relazioni sociali, quindi scorgo grande difficoltà. La parola depressione, vent'anni fa era conosciuta da pochi, oggi è diventata patrimonio comune. Un disagio totale. Alcol, droghe,malessere. Un tempo c'era l'oratorio e gioia nel riuscire a sbirciare la scollatura della cassiera del bar. Quelle erano emozioni epidermiche che non facevano dormire, quelle odierne mi sembrano artificiali, ma magari sbaglio.
La politica?
Ho ascoltato i comizi di Berlinguer, Lama, anche di Almirante. Era l'epoca di Niccolò Carioso, degli uomini soli al comando, dei whiskacci.Bastava una frase ben detta per entrare nell'immaginario. E quei politici, al di là delle loro scelte, avevano
senso dello Stato e spessore.Hanno fatto cose giuste o sbagliate ma erano figure da un lato enfatizzate,ma incapaci di sfruttare il ruoloper ambizione personale. Di loro non non ricordiamo fatterelli da bar sport, ma, se mi passa il termine,grandi lotte. Oggi obiettivamente, il degrado è totale e io nonriesco più a seguirli. Ogni proposito, trasversalmente, è stato smentito dai fatti. Così, alla fine, rimanela gente. E' meglio di chi li guida.
Esempi?
Mi hanno invitato a un convegno sui terremotati umbri. Sono rimasto senza parole. C'erano centinaia di professionisti che, per aiutare i loro simili, avevano mollato lavoro e affetti, precipitandosi sul luogo.La solidarietà è un sentimento vivo, non andrebbe sprecato. La popolazione non è cattiva e neanche scema, ma conviene dipingerla così.
Sul perché, lascio la risposta a lei.
Salto indietro. Si dice che dove c’è un cinema, ci sia Ventura.
Adoro, come amavo le sale fumose in cui tra una sigaretta e l’altra, sifaticava a trovare persino il posto.
Film preferito?
Quarto potere di Orson Welles. Un lampo geniale che anticipò molti dei discorsi sulla comunicazione che affrontiamo oggi.
Il calcio odierno?
Vanno di moda le etichette. Manca programmazione e domina il pressappochismo.Non si può entrare se non si conoscono le regole e le assicuro che non hanno niente a che fare con quella del fuorigioco.
Nei '60 e nei '70, troppe medicine e morti sospette nel pallone.
Se trovavi persone scorrette, a tua insaputa, poteva succedere di subìre sperimentazioni. Non so se ci sia correlazione ma il dubbio viene.Oggi è diverso e c'è più consapevolezza. Il giocatore controlla,chiede, si difende. Comunque dovrebbero incrementare i controlli, per la salute degli atleti.
Presidenti. Scontri epici con Zamparini e Cellino.
Con il secondo ho resistito 4 anni. Se cerca, in Italia,nessun altro ha fatto altrettanto. Allegri che è alsecondo anno, fa in tempo a perdere qualche capello. Comunquelo stimo e se lo vedo, lo saluto. Con Zamparini, c'è stata conflittualità a Venezia, dove perdemmo la A per un niente, dopo aver eliminato la juve di Baggio e la Fiorentina di Batistuta dalla Coppa Italia. Quella
squadra, riunì a allo stadio mezza città. Non accadeva dai tempi di Loik e non è avvenuto più. Oggi, comunque, ci vogliamo bene.
A chi ha tolto di più , dopo trent'anni di nomadismo?
Alla famiglia. Mia moglie e mia figlia Roberta che lavora a Roma, mi manda messaggi, c’è sintonìa. Il fatto di esserci visti meno in passato, fa sì che adesso arda un desiderio di recuperare il terreno perduto. Ed è bello.
Magari, l'anno prossimo, la portain Europa con il Bari.
Taccia. Non lo dica. L'ultima volta che l'abbiamo evocata abbiamo perso a Bologna e in città pareva fossimo retrocessi. Bari mi piacemoltissimo ma se cerca equilibrio,le consiglio di dirigersi altrove.
Dalla squalifica di 8 mesi per controllo antidoping saltato, ai filmati di festini hard, ecco l'elenco delle "marachelle" di Rio, il neo capitano che non entusiasma i giornali inglesi dopo la declassazione di Terry
http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero...99946331.shtml
ma perchè sono cosi autolesionisti gli inglesi???
cosa dev essere un santo il capitano di una squadra di calcio??? capito che l allenatore è un don.. bah
:sisi:
Citazione:
Moratti: "Mourinho, è lui il nostro segreto"
MILANO - Presso l'Hotel Melià di Milano è in svolgimento l'annuale Conferenza Nazionale dei Coordinatori Regionali e Provinciali degli Inter Club, ufficialmente iscritti al Centro Coordinamento. Il tradizionale appuntamento è il principale momento d'incontro con la Società, per analizzare l'andamento della stagione in corso e pianificare le iniziative per il futuro.
Il programma dei lavori è stato aperto dalla relazione del Direttore Responsabile del Centro Coordinamento, Fausto Sala. Dopo il suo intervento c'è stato anche quello dei coordinatori, che hanno raccontato le loro esperienze nella quotidiana gestione dei rapporti con la Società, con i soci e tra i singoli Inter Club.
Ottimo il lavoro svolto sia dal Centro Coordinamento che dai singoli Coordinatori Regionali e Provinciali. Gli Inter Club hanno infatti superato quota 900, per l'esattezza sono 922. Oltre centomila i soci. Un traguardo importante, di cui la Società è pienamente soddisfatta. Un concetto sottolineato dallo stesso presidente Massimo Moratti, che è intervenuto alla riunione insieme col vicedirettore generale nerazzurro Stefano Filucchi.
"Partecipare a questo incontro annuale è sempre un piacere - ha spiegato il presidente all'inizio del suo intervento, salutato da un applauso generale -. È un piacere perché quella degli Inter Club è una realtà a me molto cara. E questo è un bel modo per scambiarsi delle idee. Un modo costruttivo. I risultati degli Inter Club sono molto buoni, importanti, e io ne vado fiero. Questo grazie al vostro impegno, alla vostra serietà, al vostro entusiasmo. Siete una realtà bellissima. Crescete ancora e siate ancora utili alla società come lo siete stati sempre, siete davvero una risorsa importante".
Queste le prime parole di Massimo Moratti, una sorta di esortazione carica di stima e di affetto. "Il tifo organizzato è una particolarità bella - ha aggiunto il presidente -. Una particolarità bella della quale l'Inter è orgogliosa e che serve anche alla società per crescere. Il numero dei tifosi nerazzurri è cresciuto moltissimo anche grazie a voi e alla vostra capillarità sul territorio, alla vostra organizzazione".
Poi una promessa: "Da parte nostra, della squadra e dell'allenatore, sono pronto a dire che ricambio il vostro affetto e la vostra attenzione con una promessa: continuare a fare bene a livello nazionale. E un desiderio: cominciare a fare altrettanto anche a livello internazionale. Io nutro una forte ammirazione per i nostri giocatori e per il nostro allenatore, ammirazione per la continuità che stanno dimostrando di avere, grazie al loro carattere e alla loro professionalità. Ravvedo questo nell'allenatore, nei giocatori più 'anziani', nel senso di legame all'Inter da tanto tempo, ma anche nei nuovi arrivati. Tutti appunto guidati da una persona, José Mourinho, che si contraddistingue per professionalità e brillantezza. È davvero un professionista eccezionale il nostro allenatore. Il motivo della mia ammirazione nei suoi confronti è l'impegno che ha, che ci mette sempre, lavora davvero moltissimo, è impressionante. Lavora con costanza, non perde mai di vista l'obiettivo. È molto importante quello che Mourinho fa per darci continuità, questo è il nostro segreto. Lui. Che è bravo perché trasmette grinta ed è serio nel suo lavoro. Gli ultimi esempi, ovvero, le ultime partite, sono state incredibili proprio in questo senso, si vedeva che lui e la squadra di perdere non avevano proprio la minima intenzione. Vogliono sempre vincere e si vede, si sente".
"Adesso noi siamo concentrati sul campionato, che è importantissimo, ma poi ci sarà anche l'impegno della Champions League il 24 febbraio. Seguiamo con attenzione l'idea di arrivarci nel miglior modo possibile, di testa e di fisico. L'idea di arrivarci bene, con attenzione da un punto di vista fisico e mentale. E anche con un po' di fortuna magari, che non fa mai male. Forse negli anni scorsi ne abbiamo avuta troppo poca. Insomma, se riusciremo ad arrivare all'impegno con il Chelsea con questo mix di cose, penso che si possa essere fiduciosi".
Il presidente ha poi lodato il mercato compiuto dall'Inter in estate, ma anche quello della sessione invernale: "Sono arrivati ottimi giocatori: Sneijder che ha dato vivacità infinità al nostro gioco, Milito che fa sempre un sacco di gol, Eto'o che è un professionista esemplare, Thiago Motta che sta lavorando per riuscire a darci il meglio di sé, Lucio che è un ottimo difensore. Poi ci sono stati anche gli ultimi arrivati, quelli del mercato di gennaio: Pandev che sta facendo benissimo e si è già inserito al meglio, e poi Mariga che è un buon giocatore, con un potenziale di crescita notevole. Sono davvero soddisfatto del mercato in entrata. Quanto a quello in uscita, abbiamo ceduto Amantino Mancini al Milan, un giocatore che purtroppo non ha mai reso come ci aspettavamo. Aver trovato chi lo apprezza è un bene".
Moratti ha poi anche parlato di Mario Balotelli: "Croce e delizia, carattere difficile e talento enorme. Mario è un ragazzo di qualità calcistiche eccezionali, noi puntiamo su di lui, con un percorso di crescita che è il nostro obiettivo. Nostro della società e, ovviamente, anche di Mourinho, che lavora in questa direzione. La nostra direzione. Non c'è assolutamente nessun tipo di contrasto tra le parti: Mourinho, Moratti e Balotelli lavorano tutti nella stessa direzione".
Infine, in chiusura, il presidente ha poi affrontato anche la questione stadio: "Mi chiedete se ne faremo uno nuovo? Stiamo studiando se da un punto di vista finanziario e logistico si possano o meno fare delle cose".
Ufficio Stampa
Per fortuna guarda. :sisi:
rotto dzemaili prima di parma-inter :sisi:
se qualcuno sta vedendo la partita,che mi racconti gentilmente questo parma schierato col 4-6-0 :asd:
:sgrat:
:sbonk:
è incredibile la capacità che ha cavani di fare i goal impossibili e mangiarsi i goal facilissimi!!!
Abbiamo preso gol di testa da uno alto quanto Brunetta e che nn segnava dagli anni '30 :suspi:
Voci di corridoio mi han detto che c'era un rigore per il livorno. E' vero?
Torna presto Christian.
http://photos-h.ak.fbcdn.net/hphotos..._4155888_n.jpg
non mi pare, anche se non garantisco dato che ad un certo punto potrei anche essermi addormentato
piesse: mai fare a craniate con pellissier
ammazza che macellai :eek:
si stanno gonfiando :sisi:
mi dicono che a sky hanno mostrato scene di ordinaria violenza :sisi:
penso anche io che te la potevi risparmiare, anche se che cazzo già le trasferte che facciamo sono poche, poi le occasioni che ci vengono date... Quello che mi fa strano è che non è mai successo niente negli ultimi 2 anni a udine... P.s. Sono curioso di vedere bene il presunto rigore su lucarelli perché sarebbe il secondo favore consecutivo...