Finalmente qualcuno che sa dettare i tempi là in mezzo..
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Io lo dicevo che Aquilani era un grande acquisto :sisi: :sisi:
Ma intanto: Melo "adesso valgo 35 milioni"
Daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaamp :asd: :asd:
Io credo che nessuno abbia mai messo in dubbio le qualità di Aquilani, il suo problema sono sempre stati i tantissimi infortuni che non gli hanno permesso di giocare con continuità facendogli avere quasi sempre un rendimento incostante...
Gioca anche bene perchè c'è melo che fa il lavoro sporco e gli copre le spalle :sisi:
Ma infatti non ho detto che tu le hai messe in dubbio :p, però proprio come Zanetti, sarà ma vi piacciono i registi "fragili":asd:, è molto soggetto ad infortuni, quindi pregate che non si faccia male altrimenti siete costretti a giocare con Sissoko Melo o Marchisio Melo, e per il modo di giocare di Del Neri credo che il gioco potrebbe "leggermente" peggiorare...
Mica è colpa nostra se sono tutti fragili :p
Posto questa intervista in merito ai "nuovi" contratti, mi pare chiarisca più di qualche cosa. Fermo restando che dei milionari che si lamentano di dover rispettare delle regole sono da calcio in culo immediato :rolleyes:
Dopo le polemiche innescate ieri dal vicepresidente dell'Assocalciatori, Leonardo Grosso, il direttore generale della Juventus Beppe Marotta chiarisce in un'intervista concessa al quotidiano torinese "La Stampa" le caratteristiche del nuovo rivoluzionario contratto firmato da Giorgio Chiellini con la società bianconera. Ecco le dichiarazioni del dg juventino, interpellato da Marco Ansaldo...
Beppe Marotta, con questo contratto siamo davvero alla svolta epocale come dice il procuratore di Chiellini?
«Se ci riferiamo all’arretratezza dell’attuale rapporto tra società e calciatore è una svolta. E può essere un viatico per il nuovo accordo collettivo».
Nel senso che, sul piano economico, sposta l’equilibrio a favore delle società?
«Nel senso che i calciatori sono un aspetto importante dei bilanci. Il costo del lavoro incide per il 70 per cento sui ricavi. E non può più essere una voce immutabile che non tiene conto dei ricavi legati agli obiettivi».
Insomma se le cose vanno male deve pagare anche il calciatore?
«Faccio un esempio. Non essere andati in Champions League ha portato alla Juve un danno tra i 20 e i 30 milioni. Oppure pensi alle società che retrocedono e devono pagare comunque stipendi da serie A. Non vedo lo scandalo nel rendere flessibile la parte economica adeguandola al principio che se raggiungi gli obiettivi guadagni di più, se li fallisci guadagni meno».
A quanto può spingersi questa flessibilità?
«Non parlo del caso di Chiellini. In generale credo che si possa superare il 50 per cento dello stipendio base».
Per chi ha ingaggi altissimi può funzionare, per chi percepisce poco c’è il rischio di trovarsi con ingaggi bassi.
«Infatti stiamo parlando di una nicchia, quella della serie A, dove la media è di 700 mila euro netti all’anno».
Le medie si fanno tra Ibrahimovic e un calciatore del Chievo o del Lecce.
«Infatti ciascuno contratterà a seconda del proprio caso. I contratti individuali prenderanno sempre più piede rispetto a quello collettivo. Quello che conta è aver creato un format che abbassa il rischio d’impresa. Del resto una volta nel calcio italiano esisteva già una variabile ed era il premio partita. Ricordo che in certi club di serie B se vincevi tre partite su quattro guadagnavi fino al doppio dello stipendio base. Poi fu abolito».
Non funzionava?
«È che all’inizio degli anni Novanta l’Associazione calciatori approfittò della debolezza della Lega e lo fece togliere. Ora per la prima volta trova una controparte molto tosta».
Nel contratto di Chiellini ci sono però aspetti che incidono sulla libertà dell’individuo. Ad esempio il fatto che l’atleta debba sempre presentarsi con un abbigliamento elegante o casual-elegante. E se in estate gira per Torino in bermuda?
«Sono fatti suoi. A noi preme che in tutte le situazioni legate all’attività sportiva non si mostri trasandato, ad esempio che non venga alla presentazione in infradito. Il calciatore è anche immagine del brand che rappresenta e che lo paga».
Altro aspetto. Il divieto di critica: come la mettiamo?
«È una questione di modi. Se la critica rientra in una forma democratica di espressione va bene, se è un insulto no. Guardi nella sostanza cambia poco. Abbiamo voluto soltanto fissare nel contratto parte delle norme previste nel regolamento interno».
Anche il divieto di avviare attività parallele senza il vostro permesso?
«Una volta il calciatore dedicava più tempo alla vita della comunità in cui lavorava. Andava in sede, si fermava al campo. Oggi c’è chi, appena finito l’allenamento, scappa perché ha mille cose da fare, tra sponsor e altre attività. Non è giusto. Alla Juve abbiamo già introdotto regole che portano i giocatori a fermarsi a Vinovo per la colazione e il pranzo. Sembra funzionino. Senza contare che un giocatore che pensa agli affari extra calcistici spesso perde la tranquillità e rende meno. In fondo siamo noi a pagarlo. E bene».
molto interessante se prendesse piede in tutte le societa'.
I contratti per queste categorie di lavoratori "particolari" secondo me sarebbero dovuti essere così da sempre...tanto fai, tanto prendi, il problema è che, guarda caso sempre da torino, dove esiste un'azienda abbastanza grossa, stanno instillando la stessa mentalità anche per gli operai...il futuro che vogliono loro è l'abolizione dei contratti collettivi nazionali, spersonificando l'identità del lavoratore in genere, e questo non dovrà assolutamente passare.
io non ho capito come funziona.... :D
nel caso specifico a chiellini cosa cambia ? prima come era ?
per me cosi lo prendono nel didietro quelli che son nelle squadre piccole, che già prendono molto meno dei big
Si vabbè Azzè, è scritto chiaramente nell'intervista :rolleyes:
Sta a discrezione della squadra..Citazione:
" Infatti ciascuno contratterà a seconda del proprio caso. I contratti individuali prenderanno sempre più piede rispetto a quello collettivo. Quello che conta è aver creato un format che abbassa il rischio d’impresa "
Parlavo degli stipendi delle "piccole", che comunque sono sempre e comunque 10 volte tanto quello che prendo io :sisi:
Le cifre precise varieranno da contratto a contratto, comunque c'è la quota fissa (che sarà più bassa dell'attuale inevitabilmente) + una a risultati.
per me era cosi anche prima, i premi c'erano anche prima, le riduzioni di ingaggio c'erano anche prima, mi pare che cosi si salti solo la lega, ma le basi c'erano già, magari da rivedere e aggiornare, ma c'erano :D
però non so, forse mi sbaglio...
P.S: son proprio un ossessione a torino le infradito :rotfl: