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Visualizza Versione Completa : Gaetano Scirea



Dampyr
03-09-2009, 01:22
Non scrivo nel thread della A perchè oggi è una data particolare... Esattamente 20 anni fa, il 3 settembre 1989, moriva in Polonia Gaetano Scirea, immenso campione in campo e fuori, esempio di correttezza così come di riservatezza, "figlioccio" di Bearzot, ammirato da tutti anche oltre il colore della maglia.
Una morte assurda, una morte troppo prematura, di sicuro sarebbe stato il degno erede di Boniperti dietro la scrivania.

Ciao Gaetano.
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http://www.postadelgufo.it/jpg/scirea.jpg

Mi viene una lacrimuccia :(

Nails74
03-09-2009, 01:27
Grandissimo.

hotplug
03-09-2009, 01:41
Da piccolo ho disputato decine di tornei col suo nome ed inizialmente credevo fosse un personaggio locale :-o.
Solo dopo ho scoperto essere stato uno dei più grandi uomini del calcio nonchè libero unico nel suo genere.
E' motivo di orgoglio sapere sia stato bandiera della Juve.

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Tanis Mezzelfo
03-09-2009, 01:43
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vavar
03-09-2009, 08:45
Un esempio in campo e fuori. Ciao Gaetano

dj501
03-09-2009, 09:02
Avevo ottenuto il suo autografo quando poco tempo prima della scomparsa, era entrato nel bar dove lavorava mia mamma.

Ciao campione

Dampyr
03-09-2009, 09:51
_sXGqIQRJOY

:cry2:

derblauereiter
03-09-2009, 09:52
Un grande giocatore e un grande uomo.

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papclems
03-09-2009, 10:19
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lui e facchetti due grandissimi

ZiDad
03-09-2009, 10:19
Mi ricordo nitidamente la sera dell'annuncio della sua morte alla domenica Sportiva, corsi in camera dai miei genitori in lacrime dandogli la triste notizia.
Sperai fino all'ultimo che fosse un errore... e invece...

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Calimar
03-09-2009, 12:25
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Kira
03-09-2009, 13:43
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Ale 9
03-09-2009, 13:45
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Dr_Velvet
03-09-2009, 14:02
difensore di un'eleganza rara.
Zero espulsioni.
Zero casini.

riporto un'intervista a Zoff che mi è piaciuta molto,anche se è di due giorni fa.

Zoff e vent'anni senza Scirea
"Mi manca il suo silenzio"
Il 3 settembre 1989 un incidente stradale tolse la vita a uno dei più grandi difensori di tutti i tempo. Il ricordo dell'amico e compagno di squadra alla Juve e in nazionale: "Quell'inutile viaggio in Polonia di MAURIZIO CROSETTI

Scirea con Zoff e Trapattoni

TORINO - Zoff, sono già vent'anni."Tornavamo da Verona in pullman, la Juve aveva vinto 4-1, il casellante disse che era successo qualcosa a Scirea, io risposi è impossibile, a quest'ora sarà già a casa che dorme".

Invece era morto su una strada polacca.
"Allenavo la Juve, Gaetano era il mio vice. Era andato a vedere i nostri avversari di Coppa, lui non era convinto che fosse necessario, nemmeno io lo ero, ma Boniperti aveva insistito ed era giusto così. Il destino è invisibile".

Chi era Gaetano Scirea? Cos'era?
"Un uomo. Era il suo stile. Non la forma, lo stile. Era serenità, chiarezza e pulizia. Era convincente anche quando si arrabbiava così di rado, non perdeva mai il controllo. Una persona sempre misurata e tranquilla. Diceva solo cose autentiche, ponderate".

Ricorda quando lo conobbe?
"Arrivava dall'Atalanta, un ragazzone taciturno, buonissimo. All'inizio mi sembrava troppo perfetto per essere vero: a volte i timidi appaiono meglio di quello che sono, vale anche per me. Invece era così sincero e puro, senza sovrastrutture. Aveva il pudore delle parole, così raro sempre e di più adesso, in mezzo a questo boato".

In campo, inarrivabile.
"Perché era sempre lui, era la sua continuazione. Dicono che in partita ti trasformi: fesserie, in partita sei tu e basta. E conta l'istinto, lì non esiste il freno dell'intelligenza, viene fuori il profondo. E il profondo di Scirea era Scirea".

Mai un'espulsione, eppure giocava in difesa.
"Gli bastavano la classe e la pulizia del gioco. Mai visto uno così elegante, con la testa così alta. E la purezza del tocco era purezza morale. Questi sono uomini importanti, che magari non segnano un'epoca perché non gridano. Ma quanta ricchezza".

Eravate sempre insieme: chissà che silenzi.
"Invece parlavamo tanto, anche se per capirci non c'era bisogno di dire cose. Ci assomigliavamo, però lui era incomparabilmente migliore di me: io non sono così buono, né accomodante. Dividevamo la stanza d'albergo nella Juve e in nazionale, leggevamo, giocavamo a carte, robe semplici. Tra noi c'era una goliardia da ragazzini. Gaetano non era un musone, amava gli scherzi, ci stava, anche se era così delicato".

Come visse il tumultuoso mundial '82?
"La nostra camera la chiamavano "la Svizzera", era stato Tardelli a inventare il nome perché cercava rifugio da noi nelle sue notti insonni".

Gaetano voleva fare l'allenatore: ci sarebbe riuscito?
"Sì, perché era intelligente e convincente. In campo, un leader senza bisogno di urlare e sapeva farsi seguire. Aveva carattere, si era diplomato alle magistrali giocando e studiando anche di notte. Al calcio italiano è molto mancato uno come lui: forse, per carattere non avrebbe avuto troppe prime pagine ma non sarebbe cambiato, non l'avrebbero mai cambiato. Neppure in questo ambiente, dove fa notizia solo il rumore".

Cosa accadde, dopo la vittoria di Madrid?
"Ero rimasto allo stadio più degli altri per le interviste e tornai in albergo non con le guardie del corpo, come succede oggi, ma sul furgoncino del magazziniere. Gaetano mi aspettava. Mangiammo un boccone, bevemmo un bicchiere, ci sembrava sciocco festeggiare in modo clamoroso: mica si poteva andare a ballare, sarebbe stato come sporcare il momento. Tornammo in camera e ci sdraiammo sul letto, sfiniti da troppa felicità. Però la degustammo fino all'ultima goccia, niente come lo sport sa dare gioie pazzesche che durano un attimo, e bisogna farlo durare nel cuore. Eravamo estasiati da quella gioia, inebetiti".

Cosa ricorda della sera in cui morì?
"Rientrando da Verona, eravamo andati a cena dalle parti di Ponte sull'Oglio. I cellulari non esistevano. Arrivati a Torino, il casellante ci disse quella cosa, non volevo crederci. Il pullman raggiunse lo stadio, dove avevamo lasciato le auto. Era pieno di giornalisti. Diedi un calcio fortissimo alla fiancata".

Dino Zoff, lei pensa spesso al suo amico?
"Gaetano torna sempre. Lo penso a ogni esagerazione di qualcuno, a ogni urlo senza senso. L'esasperazione dei toni mi fa sentire ancora più profondamente il vuoto della perdita. Gaetano mi manca nel caos delle parole inutili, dei valori assurdi, delle menate, in questo frastuono di cose vecchie col vestito nuovo, come canta Guccini. Mi manca tanto il suo silenzio".

mjasky
03-09-2009, 14:22
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pulvis
03-09-2009, 15:54
Un grandissimo

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kekko
03-09-2009, 16:39
Un grande giocatore e un grande uomo.

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:sisi:

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soullessguy
03-09-2009, 16:57
Un esempio in campo e fuori. Ciao Gaetano
:sisi:

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danybig82
03-09-2009, 21:26
difensore di un'eleganza rara.
Zero espulsioni.
Zero casini.



e pure pochissime ammonizioni (tipo 3 :eek:) dicevano in un servizio di un po di tempo fa..

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teopv90
04-09-2009, 15:17
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