Ketamina
27-08-2008, 18:49
Articolo trovato sul Corriere dello Sport.
«MAURO80», DI NASCOSTO DAI GENITORI, HA SUPERATO QUASI 100.000 CONCORRENTI CONQUISTANDO LO SCUDETTO DEL CALCIO ONLINE
«Così sono diventato il Lippi della Rete»
Quattro anni per scoprire i segreti di Hattrick: «Ma darei tutto per il mio Mantova in A»
MANTOVA - Ci credereste se vi dicessero che c' è un posto dove i manager di calcio possono avere più successo di Moggi senza dover truccare carte o partite? No, vero? In effetti, un posto così esiste solo su Internet. Si chiama Hattrick (www.hattrick.org), ed è un gioco online inventato in Svezia nel 1997, che oggi vanta poco meno di un milione di giocatori (84mila in Italia) in un centinaio e passa di Paesi. In inglese, per chi non lo sapesse, fare hat-trick è segnare una tripletta. Pare derivi da un classico dei prestigiatori: tirare fuori tre conigli dal cappello. In Hattrick, l' abilità sta invece nel tirar fuori dal cilindro una squadra vincente. Mica facile. Perché l' undici che vi danno quando vi iscrivete è a livello di torneo fra scapoli e ammogliati. Però, se siete bravi, a forza di allenamenti, acquisti e cessioni di giocatori, ampliamenti dello stadio, sponsor e abbonamenti, potete portare la vostra squadra in serie A. E vincere lo scudetto. Chiedete per credere a Mauro80 («Usate il mio nickname, il nome vero non ve lo dico»), 27enne dell' hinterland mantovano, studente di ingegneria informatica, che grazie a Hattrick è rimasto magari un pò indietro con gli esami («Però non ditelo ai miei, loro neanche sanno che gioco»), ma ha portato il suo Mantova 1994 al tricolore. Per capire l' impresa, pensate che, quando ha iniziato a giocare, nel dicembre 2003, si è ritrovato fra le mani una squadra di sesta divisione. E, per un pò di campionati (se ne disputano tre all' anno, con partite il sabato a mezzogiorno), ha navigato senza infamia e senza lode fra quarta e quinta serie. Poi ha avuto l' illuminazione. Più da matematico che da manager. «Il modo principale per far soldi, ovviamente virtuali, su Hattrick è comprare giocatori a prezzo basso e rivenderli a prezzi più alti - spiega Mauro -. Ogni giocatore è classificato con una scala che va da 0 (disastroso) a 20 (divino). Per migliorarne la quotazione bisogna allenare una delle sue otto abilità, come regia, attacco, difesa o calci piazzati, per farlo passare al livello superiore. Il guaio è che, se compri un calciatore di livello 10, in realtà può valere da 10,1 a 10,9. Nel primo caso occorrono settimane di allenamento per farlo salire di livello. Nel secondo bastano pochi giorni. Poi puoi rivenderlo e guadagnarci». Nelle aste di Hattrick, i decimali non sono indicati. Ma Mauro è stato uno dei primi a scoprire che li si può dedurre, con qualche calcolo, dal Tsi, il coefficiente di valutazione complessiva che accompagna la scheda di ogni giocatore. «In poco tempo ho accumulato una fortuna: dai 300 mila euro iniziali ero arrivato a 24 milioni». Con le casse societarie piene, Mauro iniziò a far man bassa di fuoriclasse e di promozioni. Poi, due campionati fa, la doccia fredda: sconfitta all' ultima di campionato e scudetto in fumo. «Non ho mai capito come ho fatto a perdere quella partita - racconta -. Presi due gol negli ultimi 5 minuti. E pensare che preparo ogni match calcolando funzioni matematiche per misurare la forza mia e quella degli avversari nelle varie zone del campo prima di scegliere modulo e formazione». Che sono poi le uniche scelte possibili per il match. Per il resto è il sistema a calcolare il valore delle squadre e a elaborare una partita fittizia: «Non si vedono le azioni, si ha solo una specie di radiocronaca scritta di 90 minuti, che ti fa stare in pena fino all' ultimo». Il 20 ottobre, però, al fischio finale è arrivato lo scudetto. «Come ho festeggiato? Risotto alla mantovana e gutturnio con gli amici. E poi tutti allo stadio a vedere il Mantova vero». Che è l' altra sua grande passione, anche se questa non sembra un' annata sì. «Tra la coppa del mondo di Hattrick e i biancorossi in A - dice Mauro - scelgo cento volte i secondi. Ma consigli alla società non mi sento di darne». Anche perché la matematica non è un' opinione. Il calcio dei Moggi veri, spesso, sì. * * * Sul Web IL GIOCO Hattrick è il più diffuso gioco manageriale on-line sul calcio. Il primo campionato iniziò il 30 agosto 1997 in Svezia, con sole 16 squadre. Oggi i giocatori nel mondo sono 940 mila. I CAMPIONATI Oltre a campionati, coppe nazionali e Ht Masters (una specie di campionato del mondo per club), si disputano anche i mondiali per le nazionali maggiori e Under20. Qualche giorno dopo l' iscrizione (gratuita) al sito www.hattrick.org, si riceve una squadra, di una delle ultime due divisioni (in Italia attualmente sono dieci). LA TATTICA Si guadagna con vendita di giocatori, abbonamenti e sponsor, si spende per stadio e stipendi. Per le partite, si può solo scegliere modulo tattico e formazione. Poi è il sistema a simularne lo svolgimento, fornendo una sorta di radiocronaca scritta
Angelini Luca
:rotfl:
«MAURO80», DI NASCOSTO DAI GENITORI, HA SUPERATO QUASI 100.000 CONCORRENTI CONQUISTANDO LO SCUDETTO DEL CALCIO ONLINE
«Così sono diventato il Lippi della Rete»
Quattro anni per scoprire i segreti di Hattrick: «Ma darei tutto per il mio Mantova in A»
MANTOVA - Ci credereste se vi dicessero che c' è un posto dove i manager di calcio possono avere più successo di Moggi senza dover truccare carte o partite? No, vero? In effetti, un posto così esiste solo su Internet. Si chiama Hattrick (www.hattrick.org), ed è un gioco online inventato in Svezia nel 1997, che oggi vanta poco meno di un milione di giocatori (84mila in Italia) in un centinaio e passa di Paesi. In inglese, per chi non lo sapesse, fare hat-trick è segnare una tripletta. Pare derivi da un classico dei prestigiatori: tirare fuori tre conigli dal cappello. In Hattrick, l' abilità sta invece nel tirar fuori dal cilindro una squadra vincente. Mica facile. Perché l' undici che vi danno quando vi iscrivete è a livello di torneo fra scapoli e ammogliati. Però, se siete bravi, a forza di allenamenti, acquisti e cessioni di giocatori, ampliamenti dello stadio, sponsor e abbonamenti, potete portare la vostra squadra in serie A. E vincere lo scudetto. Chiedete per credere a Mauro80 («Usate il mio nickname, il nome vero non ve lo dico»), 27enne dell' hinterland mantovano, studente di ingegneria informatica, che grazie a Hattrick è rimasto magari un pò indietro con gli esami («Però non ditelo ai miei, loro neanche sanno che gioco»), ma ha portato il suo Mantova 1994 al tricolore. Per capire l' impresa, pensate che, quando ha iniziato a giocare, nel dicembre 2003, si è ritrovato fra le mani una squadra di sesta divisione. E, per un pò di campionati (se ne disputano tre all' anno, con partite il sabato a mezzogiorno), ha navigato senza infamia e senza lode fra quarta e quinta serie. Poi ha avuto l' illuminazione. Più da matematico che da manager. «Il modo principale per far soldi, ovviamente virtuali, su Hattrick è comprare giocatori a prezzo basso e rivenderli a prezzi più alti - spiega Mauro -. Ogni giocatore è classificato con una scala che va da 0 (disastroso) a 20 (divino). Per migliorarne la quotazione bisogna allenare una delle sue otto abilità, come regia, attacco, difesa o calci piazzati, per farlo passare al livello superiore. Il guaio è che, se compri un calciatore di livello 10, in realtà può valere da 10,1 a 10,9. Nel primo caso occorrono settimane di allenamento per farlo salire di livello. Nel secondo bastano pochi giorni. Poi puoi rivenderlo e guadagnarci». Nelle aste di Hattrick, i decimali non sono indicati. Ma Mauro è stato uno dei primi a scoprire che li si può dedurre, con qualche calcolo, dal Tsi, il coefficiente di valutazione complessiva che accompagna la scheda di ogni giocatore. «In poco tempo ho accumulato una fortuna: dai 300 mila euro iniziali ero arrivato a 24 milioni». Con le casse societarie piene, Mauro iniziò a far man bassa di fuoriclasse e di promozioni. Poi, due campionati fa, la doccia fredda: sconfitta all' ultima di campionato e scudetto in fumo. «Non ho mai capito come ho fatto a perdere quella partita - racconta -. Presi due gol negli ultimi 5 minuti. E pensare che preparo ogni match calcolando funzioni matematiche per misurare la forza mia e quella degli avversari nelle varie zone del campo prima di scegliere modulo e formazione». Che sono poi le uniche scelte possibili per il match. Per il resto è il sistema a calcolare il valore delle squadre e a elaborare una partita fittizia: «Non si vedono le azioni, si ha solo una specie di radiocronaca scritta di 90 minuti, che ti fa stare in pena fino all' ultimo». Il 20 ottobre, però, al fischio finale è arrivato lo scudetto. «Come ho festeggiato? Risotto alla mantovana e gutturnio con gli amici. E poi tutti allo stadio a vedere il Mantova vero». Che è l' altra sua grande passione, anche se questa non sembra un' annata sì. «Tra la coppa del mondo di Hattrick e i biancorossi in A - dice Mauro - scelgo cento volte i secondi. Ma consigli alla società non mi sento di darne». Anche perché la matematica non è un' opinione. Il calcio dei Moggi veri, spesso, sì. * * * Sul Web IL GIOCO Hattrick è il più diffuso gioco manageriale on-line sul calcio. Il primo campionato iniziò il 30 agosto 1997 in Svezia, con sole 16 squadre. Oggi i giocatori nel mondo sono 940 mila. I CAMPIONATI Oltre a campionati, coppe nazionali e Ht Masters (una specie di campionato del mondo per club), si disputano anche i mondiali per le nazionali maggiori e Under20. Qualche giorno dopo l' iscrizione (gratuita) al sito www.hattrick.org, si riceve una squadra, di una delle ultime due divisioni (in Italia attualmente sono dieci). LA TATTICA Si guadagna con vendita di giocatori, abbonamenti e sponsor, si spende per stadio e stipendi. Per le partite, si può solo scegliere modulo tattico e formazione. Poi è il sistema a simularne lo svolgimento, fornendo una sorta di radiocronaca scritta
Angelini Luca
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