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Visualizza Versione Completa : Mezzo Presidente



Dampyr
10-05-2006, 14:25
Alla fine ce l'hanno fatta: hanno piazzato un DS sul Colle, adesso anche quelli smetteranno di lamentarsi per le poltrone e prodi potra' durare qualche mese in piu'.
Alla faccia delle larghe intese, un Presidente della Repubblica eletto a maggioranza, in modo che gli respinga meno leggi possibile e che possano durare un pochino di piu'.
Si e' creato un pericoloso precedente: un presidente scelto per rappresentare solo meta' Italia (un po' come Scalfaro, solo che non c'era ancora il bipolarismo, quindi da un certo punto di vista il confronto non regge).

Per quanto puo' contare, Napolitano non mi rappresenta.

:mad:

massimino
10-05-2006, 14:34
personalmente credo che in questa occasione ci sia stata molta ipocrisia tra i parlamentari della destra; molti infatti dicevano: "napolitano andrebbe bene, ma è un ex comunista e i nostri elettori non capirebbero..." (perchè essere stato comunista è una malattia o una colpa???)
Ognuno ha le proprie ideologie politiche e le proprie idee, non esistono personaggi neutrali; l'unica speranza è che napolitano riesca a metterle da parte e comprenda anche le esigenze e le opinioni dell'opposizione.

Il tutto imho :)

MaD
10-05-2006, 14:37
beh considerando che poteva esserci D'Alema non è che ci si possa lamentare più di tanto :)


E ora sotto con i ministeri :D

Dampyr
10-05-2006, 14:39
Vi sfugge che il capo dello stato non va eletto necessariamente tra i politici...basta essere un libero cittadino con piu' di 50 anni.

A me viene in mente Giovanni Sartori (se non sapete chi e', vergognatevi :p :D ). Penso sarebbe stato ben piu' degno del grigio burocrate Napolitano (autore per altro assieme alla Turco di una delle peggiori leggi della storia dello stato).

Mah..

macedone
10-05-2006, 17:29
Non c'è scritto da nessuna parte che il Capo dello stato deve essere necessariamente eletto con i 2\3 quindi...

Poi per l'ennesima volta un capo di stato ultra ottantenne che palle... :mad:

Per inciso il capo dello stato nel nostro sistema conta dal nulla al totalmente nulla...

Perry
10-05-2006, 17:29
...A me viene in mente Giovanni Sartori ...

posso solo immaginare cosa sarebbe successo se avessero proposto Sartori: tuoni e fulmini visto che il professor Sartori è noto per le sue posizioni assolutamente critiche su l'ormai ex-presidente del consiglio ed il suo modo di fare politica.

credo che una sua candidatura sarebbe stata ancor più osteggiata e tacciata di partigianeria di quella di Napolitano che, pur essendo un politico "di parte", è forse uno dei pochi rimasti che veramente potrebbe essere "super partes"

ovviamente, IMHO.

Medusa's Kiss
10-05-2006, 18:03
Sicuramente scelta migliore rispetto a Letta e D'Alema anche se personalmente avrei preferito Monti.

paladinif
10-05-2006, 18:11
quoto massimino e macedone
e poi scusate è vero che alle ultime elezioni l'Italia era divisa quasi perfettamente in 2, ma perchè in altre occasioni non si diceva ke la parte perdente non è rappresentata sulle poltrone che contano?(kosa che sinceramente non credo riguardi quella del presidente). In altre elezioni si vinceva il 51%al 49% o il 54% al 46% e non si è mai detto niente,o almeno non come nelle ultime.....
E poi non è ke Prodi sia andato contro la legge,la legge elettorale fatta così l'hanno fatta proprio quelli ke ora hanno perso e se ne lamentano in continuazione....

Dampyr
10-05-2006, 22:34
Ma infatti l'elezione non è illegittima, nè criticabile. :)
Ma non è per niente condivisibile :mad:

EvilEmpireV
10-05-2006, 23:25
io tifo per lo sfacelo piu' totale e l'espulsione dall EU

Cosi' toglierebbero l'euro rimetterebbero le lire,e tornerei a guadagnare con il cambia della valuta dalle 700 alle 950.000 lire in piu' al mese :D:D:D:D

Gilardino20
10-05-2006, 23:35
Napolitano secondo me sarà un ottimo Capo dello Stato, ma comunque come soluzione extra (molto extra)-istituzionale vedevo anch'io bene Vasco Rossi :asd: o anche aida yespica e gene gnocchi :sisi:

Pazzaglia
11-05-2006, 13:57
Quoto pienamente il Gila ed aggiungo
NAPOLITANO E' IL MIO PRESIDENTE :bravo:

macedone
11-05-2006, 14:09
Napolitano secondo me sarà un ottimo Capo dello Stato, ma comunque come soluzione extra (molto extra)-istituzionale vedevo anch'io bene Vasco Rossi :asd: o anche aida yespica e gene gnocchi :sisi:
Te l'immaggini al posto della foto del presidente nei luoghi istituzionali una bella gnocca 6x3

:asd:

La curia sarebbe certamente felice di questa scelta... :asd:

francamdar
11-05-2006, 15:52
beh considerando che poteva esserci D'Alema non è che ci si possa lamentare più di tanto :)


E ora sotto con i ministeri :D
:D :D :D
come non quotarti "mon capitain"




napoliten (di nome e di fatto)
prima di essere un uomo ds-ps-pps-pcpt-fs-gh-nb
é sicuramente una persona che ha senso delle istituzioni
(non come 5 ministri del vecchio governo che sono andati a cantare a casa del cattaneo a lugano: "abbiamo un sogno nel cuore bruciare il tricolore" :eek: )
altrettanto é ancora un politico che ha una visione sana del "dovere sociale" e di "servizio al cittadino" della "polis" e della "res pubblica"
e questo gli é riconosciuto "coram populi"
anche dal sottoscritto (ben lontano dalla sua visione politica)


piccolo inciso:
l'italia non é spaccata in due!!
per favore basta con questo schifo ignobile e ignorante!!
fomentato da politici che vogliono distogliere lo sguardo dalla loro acclarata inutilità per fomentare lo scontro sociale e certificare la loro presenza istituzionale (fallimentare e perniciosa)

i paesi che fanno paura sono quelli dove tutti la pensano allo stesso modo e stanno uniti a inneggiare sotto i balconi del potere (quelli si chiamano regimi)

i paesi civili hanno "pluralità" di opinioni e di progetti politici e non temono l'alternanza degli schieramenti

così si può dire che più il paese é diviso, più alto é il suo livello di democrazia.
anche se ad alcuni individui (minimi) le opposizioni al proprio pensiero danno più che fastidio

Dampyr
11-05-2006, 16:06
Hai per caso letto l'editoriale di Mieli?
Le fantasie sono allo stesso livello...

leliup
11-05-2006, 16:40
napoliten (di nome e di fatto)
prima di essere un uomo ds-ps-pps-pcpt-fs-gh-nb
é sicuramente una persona che ha senso delle istituzioni
(non come 5 ministri del vecchio governo che sono andati a cantare a casa del cattaneo a lugano: "abbiamo un sogno nel cuore bruciare il tricolore" :eek: )
altrettanto é ancora un politico che ha una visione sana del "dovere sociale" e di "servizio al cittadino" della "polis" e della "res pubblica"
e questo gli é riconosciuto "coram populi"
anche dal sottoscritto (ben lontano dalla sua visione politica)

piccolo inciso:
l'italia non é spaccata in due!!
per favore basta con questo schifo ignobile e ignorante!!
fomentato da politici che vogliono distogliere lo sguardo dalla loro acclarata inutilità per fomentare lo scontro sociale e certificare la loro presenza istituzionale (fallimentare e perniciosa)

i paesi che fanno paura sono quelli dove tutti la pensano allo stesso modo e stanno uniti a inneggiare sotto i balconi del potere (quelli si chiamano regimi)

i paesi civili hanno "pluralità" di opinioni e di progetti politici e non temono l'alternanza degli schieramenti

così si può dire che più il paese é diviso, più alto é il suo livello di democrazia.
anche se ad alcuni individui (minimi) le opposizioni al proprio pensiero danno più che fastidio

Amen. Quoto di brutto. :sisi:

emago
11-05-2006, 16:58
Peraltro non è sfuggito ai primi che hanno postato che non è contestabile la persona (avrà mangiato un paio di bambini... suvvia e che sarà mai :asd: )ma il metodo.
e non parlo della conta dei voti, quanto del fatto che il requisito che è stato importante per la sua eleggibilità sia stato quello di avere una tessera dei DS in tasca.
e non tanto per il partito (che comunque non è il mio) ma per la logica della lottizzazione che è stata assolutamente seguita per le nomine.
se fondamentalmente me ne fotto della tessera in tasca al direttore di un tg della Rai, al contrario mi avvilisce il fatto che uno venga scelto a rappresentare tutti sulla base della spartizione delle poltrone. :sisi:

inoltre come persona lo trovo abbastanza insignificante, ma quello è perchè viene da confrontarlo necessariamente a Ciampi.

Io comunque volevo Franca (Ciampi). :asd:

francamdar
11-05-2006, 19:21
Hai per caso letto l'editoriale di Mieli?
Le fantasie sono allo stesso livello...
no é la realtà, dell'ordinamento!
la repubblica parlamentare é divisa per sua natura in due:
destra e sinistra
a destra (dell'esecutivo) i conservatori e alla sua sinistra i progressisti
(non a destra i reazionari e a sinistra i comunisti)

questo dicotomia aumenta ancora di più con il sistema elettorale maggioritario, che induce ad accorpamenti di schieramento

perciò, dire che in una repubblica parlamentare con sistema elettorale maggioritario, il parlamento é diviso in due: é come dire che si é bagnati dopo aver voluto fare il bagno
per questi motivi dire che il paese (a riflesso del parlamento) é spaccato in due é la vaccata sesquipedale più grossa dell'universo

se così fosse la lista elettorale non sarebbe frammentata in più partiti e particolarismi, e nell'urna saremmo costretti a scegliere solo tra due blocchi monolitici e non frammentati ed eterogenei in loro stessi.

questa "boutade" é purtroppo opera di quei politici, che tristi e ridicoli ducetti del quartierino (il loro partit-orticello), un po' per ignoranza e molto per protagonismo si mettono al centro dell'agone politico ("o con me o contro di me"- come se fosse nelle loro persone e non nelle idee il progetto politico)

mi dispiace per questa classe politica: l'italia non é divisa in due come pensano loro, ma in mille modi di pensare. per nostra fortuna!
altrettanto l'italia é anche molto unita e stufa contro una classe politica incompetente, inefficente e inconcludente

se proprio vogliamo trovare divisioni: é la nostra società civile sì che é divisa in due, tra persone oneste e malfattori - e purtroppo lo stabile che in italia vanta la più massiccia percentuale di condanne in giudicato é il parlamento - nonostante molte città abbiano quartieri depressi, veri e propri ghetti dormitorio




sulla probità e integrità di napolitano i primi a non dubitarne e a dimostrasene sicuri, sono proprio i suoi oppositori politici

anche se personalmente avrei preferito mario monti per il prestigio e la statura internazionale

EDIT: -errata corrige-
il parlamento repubblicano é diviso in tre: sinistra, centro e destra (progressisti, moderati e conservatori) e non in due (solo quelli a sistema maggioritario)
inevitabilmente dopo la presa di distanza "contro gli opposti estremismi", si é avviato il percorso di divisione tra centro-destra e centro-sinistra
quindi se proprio una divisione c'è risulta ben più antica dei fatti attuali, ma ne deriva ugualmente il segnale che gli italiani sono uniti nel riconoscersi in valori moderati pur nella diversità e nel pluralismo di idee

paladinif
11-05-2006, 19:58
no é la realtà, dell'ordinamento!
la repubblica parlamentare é divisa per sua natura in due:
destra e sinistra
a destra (dell'esecutivo) i conservatori e alla sua sinistra i progressisti
(non a destra i reazionari e a sinistra i comunisti)

questo dicotomia aumenta ancora di più con il sistema elettorale maggioritario, che induce ad accorpamenti di schieramento

perciò, dire che in una repubblica parlamentare con sistema elettorale maggioritario, il parlamento é diviso in due: é come dire che si é bagnati dopo aver voluto fare il bagno
per questi motivi dire che il paese (a riflesso del parlamento) é spaccato in due é la vaccata sesquipedale più grossa dell'universo

se così fosse la lista elettorale non sarebbe frammentata in più partiti e particolarismi, e nell'urna saremmo costretti a scegliere solo tra due blocchi monolitici e non frammentati ed eterogenei in loro stessi.

questa "boutade" é purtroppo opera di quei politici, che tristi e ridicoli ducetti del quartierino (il loro partit-orticello), un po' per ignoranza e molto per protagonismo si mettono al centro dell'agone politico ("o con me o contro di me"- come se fosse nelle loro persone e non nelle idee il progetto politico)

mi dispiace per questa classe politica: l'italia non é divisa in due come pensano loro, ma in mille modi di pensare. per nostra fortuna!
altrettanto l'italia é anche molto unita e stufa contro una classe politica incompetente, inefficente e inconcludente

se proprio vogliamo trovare divisioni: é la nostra società civile sì che é divisa in due, tra persone oneste e malfattori - e purtroppo lo stabile che in italia vanta la più massiccia percentuale di condanne in giudicato é il parlamento - nonostante molte città abbiano quartieri depressi, veri e propri ghetti dormitorio




sulla probità e integrità di napolitano i primi a non dubitarne e a dimostrasene sicuri, sono proprio i suoi oppositori politici

anche se personalmente avrei preferito mario monti per il prestigio e la statura internazionale

EDIT: -errata corrige-
il parlamento repubblicano é diviso in tre: sinistra, centro e destra (progressisti, moderati e conservatori) e non in due (solo quelli a sistema maggioritario)
inevitabilmente dopo la presa di distanza "contro gli opposti estremismi", si é avviato il percorso di divisione tra centro-destra e centro-sinistra
quindi se proprio una divisione c'è risulta ben più antica dei fatti attuali, ma ne deriva ugualmente il segnale che gli italiani sono uniti nel riconoscersi in valori moderati pur nella diversità e nel pluralismo di idee
ti quoto in tutto :up:
il mio definire il Paese "spaccato"era solo x riprendere un termine ke è stato più volte ripetuto in diverse salse,ke come hai ben detto non è corretto.
Volevo semplicemente dire che se la scelta è tra 2 strade è ovvio ke il "totale" sia diviso in due,certo non credo si aspettassero una divisione così precisa...
Concludo dicendo ke fondamentalmente la maggior parte degli Italiani sia interessato a ben altro, spero ke questo governo "governi"e ke dall'altra parte ci sia una vera "opposizione costruttiva", perchè le premesse, soprattutto a destra,non sono x niente buone....
e questo fa solo male al nostro Paese!

macedone
11-05-2006, 20:14
Il discorso del paese spaccato non ha senso... Lo si dice per dare un significato politico, che comunque c'è ed è incontestabile, alla vittoria risicata del centro-sinistra...

Parliamoci chiaro... Con il vecchio sistema elettorale... Berlusconi al Senato avrebbe vinto...

La sinistra non deve preoccuparsi del fatto che il paese abbia votato quasi 50 e 50 ma deve preoccuparsi del fatto ceh il paese ha votato 50 e 50 nonostante tutto quello che è successo in Italia negli ultimi 5 anni...

Detto questo per quanto riguarda il nuovo presidente della Repubblica... Si è bravo e bla bla bla... Ma questo... Checcazzo ha fatto???

Non è stato portatore di particolari riforme o innovazioni, non ha gestito un organo statale o para-statale ( leggi Banca D'Italia) facendolo sviluppare...

Cioè la mia domanda è questa... Ma a che titolo è stato fatto presidente della Repubblica?

Che poi sia il presidente di tutti... Questa è la più grossa cazzata dopo quella che Berlusconi è una persona onesta! :asd: :asd: :asd:

Insomma... Questo è un ex-comunista con tessera DS... Per quale strano-assurdo-incomprensibile-insensato motivo uno che vota a destra dovrebbe sentirsi rappresentato???

Insomma... Questo presidente della repubblica è senza dubbio senza infamia ma anche senza nessuna particolare lode...

E D'Alema è inutile che lo nominate... Non l'avrebbero votato nemmeno i DS...

francamdar
11-05-2006, 20:55
in italia "principio e fonte della legge" é la costituzione
e il presidente della republica si rende garante che i poteri dello stato (legislativo, esecutivo, etc) operino in questo ambito (pensa all'iter legislativo), si tende quindi ad eleggere una persona di comprovata integrità.
in questo caso i primi a riconoscere le qualità morali di napolitano sono gli oppositori, che infatti sollevano eccezioni sul "modus operandi" per l'elezione e non sulla persona in quanto tale

la vittoria di misura credo sarà sempre risicata, perchè in italia abbiamo scelto di votare tra due schieramenti di centro (centro destra e centro sinistra - tra una destra conservatrice e una destra progressista, mi vien da dire)

Gilardino20
11-05-2006, 20:58
Però al liceo ero più bravo io rispetto a Napolitano :asd:

Ecco le sue pagelle:

http://img415.imageshack.us/img415/5084/3b7vb.jpg (http://imageshack.us)


http://img417.imageshack.us/img417/8366/5b9fc.jpg (http://imageshack.us)

Perry
11-05-2006, 23:56
Peraltro non è sfuggito ai primi che hanno postato che non è contestabile la persona (avrà mangiato un paio di bambini... suvvia e che sarà mai :asd: )ma il metodo.
e non parlo della conta dei voti, quanto del fatto che il requisito che è stato importante per la sua eleggibilità sia stato quello di avere una tessera dei DS in tasca.
...


giusto quello che dici, ma è anche vero che i candidati della destra (i 4 nomi proposti) erano appositamente 4 non-ds.
secondo me, hanno sbagliato il metodo sia da una parte (proponendo solo candidati interni ai ds), sia dall'altra (escludendo a priori qualsiasi candidato ds).

il brutto è che, come spesso accade, quando da una parte si fa una ca...ta, l'altra parte segue a ruota e fa una ca...ta (forse per non sentirsi inferiori :asd: )

emago
12-05-2006, 12:33
giusto quello che dici, ma è anche vero che i candidati della destra (i 4 nomi proposti) erano appositamente 4 non-ds.
secondo me, hanno sbagliato il metodo sia da una parte (proponendo solo candidati interni ai ds), sia dall'altra (escludendo a priori qualsiasi candidato ds).

il brutto è che, come spesso accade, quando da una parte si fa una ca...ta, l'altra parte segue a ruota e fa una ca...ta (forse per non sentirsi inferiori :asd: )

è vabbè ma il cerino era in mano al centrosinistra.
è chiaro che poi quegli altri una volta sentito che il principio della scelta passava per la tessera dei DS ci si sono buttati a capofitto, Le provocazioni e il cercare di mettere in difficoltà l'altro schieramento fa parte della politica e dei suoi giochi.
Peraltro i 4 nomi erano tutti di centrosinistra o di quell'area.

rui_papo_6
12-05-2006, 13:07
e purtroppo per spartirsi le poltrone (cosa successa da sempre peraltro, con governi di ogni colore!) e accontentare i DS è stato cassato quello che, a mio parere, è l'uomo migliore della sinistra italiana: Giorgio Amato fa parte da anni dell'intelligentia della sinistra europea, firma articoli, pubblicati in tutto il continente, insieme a Giscard D'Estaing (ex presidente della repubblica francese) e altri nomi importanti.
è un europeista convinto, il che avrebbe portato grande favore nel consesso dei nostri partner continentali, ma al contempo non si è mai schierato in aperta contrapposizione all'alleato d'oltreoceano (e qui forse è l'unica colpa che gli vedo, il Grande Satana va rovesciato ;) ), non ha tessera DS perché da 10 anni è convinto assertore della necessità di costruire un grande partito della sinistra riformista (quel partito democratico che non si sa mai se nasce o no)
e forse per questo è stato cassato: al di là delle dichiarazioni di facciata il partito democratico non vedrà affatto la luce a breve, continuano a ragionare da separati.

poi i nomi che ho letto di Monti o Sartori sarebbero state delle ottime alternative extra-politiche

Dampyr
12-05-2006, 13:09
Cmq si chiama Giuliano.. :asd: :asd:

paladinif
12-05-2006, 13:44
preferivi "Nonno"Andreotti o l'economista "Fazio"?
io non seguio tanto la politica,ma non credo ke ora kome ora ci sia un politico al di sopra delle parti....
Ciampi fino all'altro giorno era accusato di essere di sinistra,caso strano ora lo volevano tutti...
:)

francamdar
12-05-2006, 14:00
un interessante "pezzullo" di Maurizio Blondet
Tratto da: "Complotti III - Genocidi, eresie, nomenklature"
Il Minotauro, Febbraio 1997




Perfino al Ministero dell'Interno- il ministero della Polizia, l'organo a cui il PDS (ex Pci) non rinuncerà assolutamente (ha un progetto storico per assoggettare tutte le polizie al suo potere politico) - viene messo sì un membro del Partito; ma è l'unico post comunista noto e gradito al “governo mondiale di fatto”. S'introduca qui Giorgio Napolitano, già presidente della Camera, la cui stella ha cominciato a brillare più fulgida sotto il governo Ciampi.
Napolitano: il solo comunista con il visto permanente per gli USA, anche negli anni della guerra fredda. Il gentiluomo di casa alla Fondazione Agnelli. Il compagno per cui votano 30 mila compagni elettori di Caserta, fedeli al motto: non capisco, ma mi adeguo. Lo zoccolo duro, si sa, è lento a capire.

Lui, il Migliorista, aveva chiara la traiettoria del Partito Operaio già nell'85: “E' il riformismo europeo il punto di approdo del PCI”. E' stato ancora più chiaro, questo compagno gentiluomo, così somigliante a Re Umberto (forse per questo parlando di sé, usa il plurale majestatis?) in un'intervista rilasciata il 6 marzo '92: “Ci caratterizza l'antica convinzione che il Pci abbia tardato a trasformarsi in un partito socialista democratico di stampo europeo”. Ora che l'Italia è in amministrazione controllata per conto del Sistema angloamericano, Napolitano sente (o s'illude) che sia venuto il momento di dar corpo alla sua antica convinzione. “Serve uno sforzo per trovare nuove aggregazioni”, ha dichiarato: il sistema maggioritario uninominale “rende possibile una scelta chiara da parte dei cittadini di raggruppamenti che tendano ad alternarsi nel governo del Paese”.
Il suo progetto è dunque chiaro. Napolitano condivide da antica data il disegno che vorrebbe ridurre la scena politica italiana al modello del “bipartitismo perfetto” made in United Kingdom, della “democrazia funzionante” made in Usa: due formazioni, una “conservatrice” e una progressista”, ma entrambe “laiche”, che si alternano al governo di facciata, obbedienti al governo mondiale di fatto che, dietro, comanda in perpetuo da Wall Street.
Lo stesso identico progetto di La Malfa, di Maccanico, di Segni: quello a cui si allude, nel Nuovo che Avanza, come al “problema dell'alternanza”. Chissà che, visto da Wall Street, proprio Napolitano non sia uno dei possibili candidati alla guida del futuro Democratic Party italiano.
Dopotutto Napolitano, all'indomani del crollo del comunismo all'Est, auspicava per il Pci “un ricongiungimento fecondo con la cultura “laica” nel passato confrontatasi aspramente con la cultura marxista”.
Un segnale chiaro per gli Iniziati.
Di fatto, Napolitano, sembra l'erede di un progetto “laico -borghese” che è annidato da generazioni nel Pci e, come un virus opportunista, ha aspettato le condizioni per diventare attivo. Non a caso, quando i grandi giornali parlano di Napolitano, lo definiscono “l'allievo più brillante di Amendola”. Il riferimento è a Giorgio Amendola. Comunista sui generis, a cui lo stesso Napolitano ha attribuito la paternità del progetto: “La ricerca sul piano ideale, culturale e politico di una saldatura tra liberalismo e socialismo”.

Giorgio Amendola partì da gobettiano e “arrabbiato anticomunista”. Negli anni '30 la sua tesi di laurea sul “credito al consumo”, ossia sulle vendite rateali, finanziate dal venditore, come mezzo per “facilitare l'incontro tra domanda e offerta e allontanare così i rischi di sovrapproduzione”: un cavallo di battaglia del neocapitalismo Americano. “Adoratore dell'economia classica inglese” (la free market economy), Giorgio Amendola si avvicinò ai comunisti solo perchè convintosi che il fascismo “colpiva principi comuni al liberalismo e al socialismo”.
Del socialismo, del resto Giorgio Amendola aveva un'idea sua: “Socialismo”, scriveva, “non è il frutto dell'antitesi economica del lavoro contro il capitale (…) Socialismo è l'idea liberale formulata ideologicamente dalla forza più efficiente della nostra epoca: il proletariato”. Un'idea da far rivoltare Marx nella tomba, ma non molto lontana dal preconizzare quella “alleanza fra produttori” (capitalisti e lavoratori, le due forze “più efficienti”) proposta, non molti anni fa, da Cesare Romiti. Detto tra noi, è questa segreta simpatia, questa voglia di adottarsi l'un l'altro delle due forze “efficienti” che spiega l'annosa cordialità dei rapporti tra Fiat e Cgil, tra Fiat e i sindaci torinesi targati Pci.
Amendola fu il precursore del percorso inevitabile del comunismo da avanguardia del proletariato a partito radicale di massa, neo-borghese aspirante a collaborare con il neocapitalismo. Conclusione inevitabile: definendosi Giorgio Amendola “materialista storico, ma non nell'interpretazione dei signori positivisti”, gli era ineluttabile finire per ammirare il solito materialismo storico vincente: quello che considera la Finanza (il Capitale) la sola realtà, e tutto il resto - patrie, religioni, tradizioni umane - mera sovrastruttura, fastidiosi inciampi per il mercato che aspira a farsi mondiale. Ciò che Amendola scriveva nel 1929, sul punto di farsi o credersi comunista, potrebbe essere del resto sottoscritto da ogni iniziato del Bilderberg e del Mercato Unico: “Ci dobbiamo accingere all'opera della nuova costruzione di un'Italia europea e occidentale, ossia liberale”. Pensiero vicinissimo a quello di Monnet, di Agnelli, di Kissinger, e lontanissimo da Cipputi.

Non ci si deve quindi stupire se Giorgio Amendola ha avuto, finchè visse, un seggio accanto a Gianni Agnelli nell'Istituto di Affari Internazionali (Iai), una fondazione culturale ricalcata sul Council for Foreign Relations di Rockfeller, e fondata da Altiero Spinelli, altro anomalo socialista- tecnocrate votato a un europeismo oligarchico. Ancor meno stupirà sapere che Giorgio Amendola era, già nel 1924, amico intimo di Ugo La Malfa (come testimonia Napolitano, suo devoto biografo) e di Raffele Mattioli: il banchiere della Commerciale, il congiurato-promotore del Partito d'Azione. Quel Mattioli, insomma, che alla Comit allevò tutti i cuccioli italiani del supercapitalismo con ambizioni internazionaliste: da Enrico Cuccia a Adolfo Tino, da Maccanico a La Malfa, da Merzagora a Fenoaltea a Colorni, fino a Giovanni Malagodi. Personaggi con profili “conservatori” o “progressisti” che si spargeranno in partiti “di destra” o “di sinistra”, poco importa: li univa il comune Progetto.

Ma per capire meglio la radice profonda del Progetto, bisogna risalire ancora di una generazione. Come da Napolitano siamo risaliti al suo padre spirituale, Giorgio Amendola, così da Giorgio dobbiamo arrivare, ripercorrendo il tempo a rebours, al papa fisico: Giovanni Amendola.
L'austero aventiniano, l'antifascista storico, il fondatore de Il Mondo nel 1922. Fu Giovanni Amendola a introdurre il figlio nel mondo della Banca Commerciale, e anche qui non c'è da stupire: Giovanni Amendola era uomo di vasti interessi, non solo politici ma, come dire?, occultistici. Conobbe suo moglie, l'ebrea lituana Eva Kuhn, nella sede romana della Società Teosofica; e antifascista com'era, frequentava anche Arturi Reghini, massone “esoterico” e “mago” pitagorico, anticlericale d'estrema destra, scopritore di Julius Evola. Nel 1905, Giovanni Amendola fu iniziato alla Loggia “Romagnosi” di Roma; e quando fondò Il Mondo, furono molti i “fratelli” che patrocinarono il giornale come loro organo ufficioso. Quanto all'altra creatura di Amendola-padre, l'antifascista Unione Democratica Nazionale, vi affluirono- come scrive Aldo A. Mola nella sua Storia della Massoneria Italiana”, “consensi forze e iniziative dietro cui non era impossibile scorgere colleganze rafforzate da una tradizione più antica delle precarie formule partitiche”: perifrasi laboriosa per alludere alla Muratoria.

A questa “tradizione più antica” importa poca delle etichette partitiche, sempre “precarie”. Nelle sue logge, “destra” e “sinistra” sono polarità complementari, che perdono significato in una sintesi più alta, che possono essere manovrate nel Progetto iniziatico.
L'Istituzione non manca dei mezzi, nè della pazienza storica, per insinuare uomini suoi anche ai vertici del Partito di classe, dell'Avanguardia del Proletariato: magari tre generazioni amendoliane in attesa (dormienti ma vigili) del momento opportuno.
Come quello che è parso prodursi nel maggio del 1993, al momento di formare il governo Ciampi. Lassù in alto, si è desiderato che il Pds fornisse due o tre ministri al governo del Banchiere: un po' per dare una copertura “a sinistra” all'operazione, un po' per fare al Pds l'esame di ammissione all'Occidente: avrebbe accettato, l'ex partito dei lavoratori, di sporcarsi le mani nella politica del “rigore”, nel taglio della spesa pubblica, nello sbaraccamento dello Stato sociale, nei licenziamenti, nelle privatizzazioni volute dal Fondo Monetario?

Achille Occhetto, come sappiamo, s'è tirato indietro: ha offerto tre ministri “indipendenti di sinistra” per poi subito ritirarli, pentito.
Non se l'è sentita di rischiare: va bene partecipare alla repressione economica per conto della Finanza, ma non con il rischio- allora concreto- di elezioni anticipate imminenti, e di un crollo di popolarità.
Fateci caso: da quel momento, i giudici di Mani Pulite han cominciato a indagare anche sulle tangenti del Pds, cercando di intaccarne la “diversità”. E Occhetto è stato sostituito: chiamatelo un caso o forse, un avvertimento.

rui_papo_6
13-05-2006, 12:09
Cmq si chiama Giuliano.. :asd: :asd:


oooops. che c***o ho scritto? è peggio di "Francesco Marini" o "Carlo Aurelio Ciampi" questa!
tutto un panegirico di lodi e poi sbaglio nome, ma come si fa????

Bloppo
13-05-2006, 16:37
Se fosse stato solo per me avrei scelto (escludendo il Ciampi-bis) Gino Strada :sisi: