Cookie Consent by Free Privacy Policy website [CALCIO] Serie A 2012/2013 - Pagina 237
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Discussione: [CALCIO] Serie A 2012/2013

  1. #4721
    Extraterrestre L'avatar di Skanio
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    Citazione Originariamente Scritto da Teppic Visualizza Messaggio
    Vogliamo discutere se la comunicazione è adeguata o meno, perfetto ci sto. E qui ognuno può avere le sue opinioni, ma a me che chi la cura sia della lazio o della juve o non segua il calcio non me ne frega nulla. La comunicazione fa schifo, bene si cambi fornitore, la comunicazione funziona, bene si rimanga così.
    In un contesto dove oltre i risultati non c'è modo di valutare bene un lavoro, dal momento che ti pago, e pago anche e soprattutto il tuo professionismo, sono io committente che quando vedo che mentre pensi a scrivere un comunicato per me o a sponsorizzare qualcosa, stai pensando MAGARI ANNATE IN B, che ti dico stai bene così, addio.


    Quindi mi stai dicendo che la roma ha scelto consapevolmente la open gate perchè sapeva che uno dei soci era della lazio ed avrebbe esultato in quel modo dopo una sconfitta della roma. Facciamo così, da oggi che lavora per la roma deve dimostrare di essere stato abbonato alla roma per almeno 5 anni, questo è l'unica cosa che conta, non se sei bravo nel tuo lavoro, ma solo se sei tifoso della roma.
    Mesa che te sfugge un particolare. Sono tutti della lazio.

    Fenucci
    Sabatini ("Ho una fede incrollabile nella Lazio" dichiarazione che ha fatto il giorno prima del derby perdio!!!)
    Muzzi

    Quelli che c'avevano le palle e il cuore sono stati allontanati. Conti, Pradè, per non parlare di quello che hanno detto a turno su Totti (è pigro ecc ecc). Quando la trovi un'identità in questo modo?
    Originariamente Scritto da slaine
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  2. #4722
    Mitico L'avatar di Antonello976
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    ma io ho letto un tweet de sfuggita ... de un tizio legato pero' a Mr Pallotta che poco prima della premiazione alzava la sciarpa della Lazio .....
    è questo il caso??

    mi sa di si....

    pero' c'e' na bella differenza se ha lavorato per Di Benedetto o se lavora pe Pallotta....
    e comunque nell'insieme è un gesto che te po fa rode il culo ... IMHO


    Quanto vale un Uomo? Vale quanto la sua parola .... GIORNALISTi UOMini DI MERDA
    Heysel 29.05.85 hai avuto la forza di giocare... Davanti a 39 morti il coraggio di festeggiare... PLATINI MAIALE da te nessuna morale

  3. #4723
    ADMIN L'avatar di teppic
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    Citazione Originariamente Scritto da Skanio Visualizza Messaggio
    Mesa che te sfugge un particolare. Sono tutti della lazio.
    Ah ok, quindi stai dicendo un'altra cosa. Che la proprietà americana sceglie scientemente i suoi collaboratori, e che li prende solo se sono della lazio.

    Ora, se andiamo a prendere le registrazioni delle trasmissioni radio, oppure le discussioni dei forum, del periodo prima del passaggio di proprietà e vedi quali erano i nomi del miglior ds in circolazione, del miglior dg in circolazione, e del miglio amministratore in circolazione uscivano quasi sempre i nomi di sabatini, baldini e fenucci.
    Dimmi uno che si è lamentato di questi nomi appena annunciati dalla dirigenza.
    Io ti ripeto, pensi che questi tre personaggi abbiano sbagliato tutto, bene cambiali, ma per questioni di lavoro non perchè sono tifosi della lazio.

    Su muzzi non dico niente, visto che parlare del vice dell'allenatore che è subentrato a quello scelto ad inizio stagione mi sembra un pochino capzioso, il suo ruolo è stato praticamente nullo.
    Ma meglio parlare di muzzi, che del fatto che nella rosa della roma ci sono de rossi (rinnovato), florenzi (riscattato), romagnoli (primavera), questi non contano.

    Citazione Originariamente Scritto da Skanio Visualizza Messaggio
    Quelli che c'avevano le palle e il cuore sono stati allontanati. Conti, Pradè, per non parlare di quello che hanno detto a turno su Totti (è pigro ecc ecc). Quando la trovi un'identità in questo modo?
    Io prade non lo rimpiango davvero.
    L'identità la trovi anche senza avere tutti i dipendenti tifosi della roma.
    Damn the soul of your dead ancestors


  4. #4724
    Extraterrestre L'avatar di Skanio
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    Citazione Originariamente Scritto da Teppic Visualizza Messaggio
    Ah ok, quindi stai dicendo un'altra cosa. Che la proprietà americana sceglie scientemente i suoi collaboratori, e che li prende solo se sono della lazio.

    Ora, se andiamo a prendere le registrazioni delle trasmissioni radio, oppure le discussioni dei forum, del periodo prima del passaggio di proprietà e vedi quali erano i nomi del miglior ds in circolazione, del miglior dg in circolazione, e del miglio amministratore in circolazione uscivano quasi sempre i nomi di sabatini, baldini e fenucci.
    Dimmi uno che si è lamentato di questi nomi appena annunciati dalla dirigenza.
    Io ti ripeto, pensi che questi tre personaggi abbiano sbagliato tutto, bene cambiali, ma per questioni di lavoro non perchè sono tifosi della lazio.

    Su muzzi non dico niente, visto che parlare del vice dell'allenatore che è subentrato a quello scelto ad inizio stagione mi sembra un pochino capzioso, il suo ruolo è stato praticamente nullo.
    Ma meglio parlare di muzzi, che del fatto che nella rosa della roma ci sono de rossi (rinnovato), florenzi (riscattato), romagnoli (primavera), questi non contano.



    Io prade non lo rimpiango davvero.
    L'identità la trovi anche senza avere tutti i dipendenti tifosi della roma.
    Non sono per niente d'accordo con te. Il minimo che mi aspetto è che facciano le cose fatte bene. Hai tirato in ballo DDR, Florenzi e Romagnoli. Parliamone: DDR ha stranamente il posto di titolare inamovibile mentre Florenzi e Romagnoli no. Strano.
    E poi vista la miseria di risultati e comportamenti questi invece di essere allontanati stanno preparando la prossima stagione. Se permetti io inizio a preoccuparmi tantissimo.
    Originariamente Scritto da slaine
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  5. #4725
    Magico L'avatar di mjasky
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    Poi dipende tutto.... Milan, Inter, e Juve sono esempi di società gestite da tifosi (Galliani, Moratti, Agnelli). Società vincenti ognuna a suo modo.
    L'importante è che oltre ad essere tifoso si è anche competente e professionale.

  6. #4726
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    L'inter di Moratti non è una società vincente. L'unico periodo in cui lo è stata e stato dopo calciopoli, quando non aveva nessun'antagonista sia durante il campionato ma soprattutto durante il mercato. E per vincere si è dovuto indebitare a tal punto da dover vendere molti giocatori importanti facendo mercati quasi nulli...


    Ci sono 2 cose di cui non posso fare a meno: il sesso e il NAPOLI!!!

  7. #4727
    Extraterrestre L'avatar di Skanio
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    Citazione Originariamente Scritto da goldrake11 Visualizza Messaggio
    L'inter di Moratti non è una società vincente. L'unico periodo in cui lo è stata e stato dopo calciopoli, quando non aveva nessun'antagonista sia durante il campionato ma soprattutto durante il mercato. E per vincere si è dovuto indebitare a tal punto da dover vendere molti giocatori importanti facendo mercati quasi nulli...
    Permettimi. Un campionato vinto dall'inter sarebbe dovuto essere della roma, unica antagonista di quella inter.
    Originariamente Scritto da slaine
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  8. #4728
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    Non sono per niente d'accordo con te. Il minimo che mi aspetto è che facciano le cose fatte bene. Hai tirato in ballo DDR, Florenzi e Romagnoli. Parliamone: DDR ha stranamente il posto di titolare inamovibile mentre Florenzi e Romagnoli no. Strano.
    E poi vista la miseria di risultati e comportamenti questi invece di essere allontanati stanno preparando la prossima stagione. Se permetti io inizio a preoccuparmi tantissimo.
    tenevate zeman ... andreazzoli ha raccolto anche più punti di quelli che meritava. ha solo messo in campo quelli che zeman non riteneva intoccabili, e infatti si è visto il risultato...aveva ragione il boemo

    alla resa dei conti avete buttato un altro anno, e oltretutto occhio... perchè i giovani forti che avete in rosa, con tutto questo marasma che sembra si sia creato, rischiate che se ne vadano.

    partendo dal presupposto che comunque è ora molto difficile per tutti raggiungere l'europa che conta, bisogna anche saper perdere e crescere sugli errori fatti, ma alla Roma non pare sia cosi, si fa tabula rasa ogni volta che le cose van male.

    e sono pienamente d'accordo con Teppic per quanto riguarda Totti: malgrado la sua forza, a quella età son più i problemi tattici che si creano dei benefici che si ottengono. non può fare 40 partite e anche lui deve accettarlo.

  9. #4729
    ADMIN L'avatar di teppic
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    Non sono per niente d'accordo con te. Il minimo che mi aspetto è che facciano le cose fatte bene. Hai tirato in ballo DDR, Florenzi e Romagnoli. Parliamone: DDR ha stranamente il posto di titolare inamovibile mentre Florenzi e Romagnoli no. Strano.
    Cosa c'è di strano in romagnoli che fa la panchina? E' del 95.
    Florenzi quest'anno ha giocato 36 partite di campionato, de rossi 25.

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    E poi vista la miseria di risultati e comportamenti questi invece di essere allontanati stanno preparando la prossima stagione. Se permetti io inizio a preoccuparmi tantissimo.
    Preoccuparsi per i risultati va benissimo ci mancherebbe, io non sopporto questa dietrologia, erano la migliore scelta sul mercato ora sono tutti laziali che remano contro.
    Si sono fatti dei sbagli, molti, ed ora vanno risolti.
    Damn the soul of your dead ancestors


  10. #4730
    Extraterrestre L'avatar di Skanio
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    Una curiosità:

    -La lettera di Francesco Repice, giornalista Rai, a James Pallotta.

    Egregio Mister James Pallotta,
    Poche righe per cercare di spiegarle quello che, forse, nessuno è stato in grado di fare da circa 2 anni a questa parte: il calcio, specialmente in Italia, non è una scienza esatta. C’è però una verità assoluta difficile, anzi impossibile da discutere: per vincere ci vogliono i giocatori forti.

    Mi dirà, mister Pallotta, che con i mezzi tecnici messi a disposizione del club da lei o dalla Banca poco importa al tifoso della Roma i risultati avrebbero dovuto essere ben più dignitosi, epperò, ora, dopo due stagioni fallimentari, sembra essere arrivato il momento di cambiare registro.


    La recente pubblicazione su un autorevolissimo magazine statunitense del suo patrimonio personale autorizza i tifosi della Roma a chiederLe di più.

    Lo “showbusiness” legato allo stadio, il “marketing”, il “ceo”, sono tutti bellissimi ed esotici anglo-termini che potranno catturare l’attenzione dei patiti di economia, non certo quella dei tifosi. I tifosi vogliono e cercano altro. La vittoria prima di tutto.

    Dicono alla Juventus: “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Sarebbe bene Lei riuscisse a far suo questo concetto. Che del resto non le deve essere del tutto estraneo, considerati gli ingaggi dei giocatori dei Boston Celtics club del quale Lei detiene una quota diminoranza valutata, a quanto mi risulta, attorno ai 450 milioni di dollari.

    Certo, i Celtics hanno il Boston Garden di proprietà, mentre l’AS Roma sembra ancora lontanuccia dal possedere un suo stadio. Ma questo cosa significa Mister Pallotta, che i tifosi dovranno aspettare come minimo il 2017 per godersi la squadra che meritano? O fors’anche che il suo interesse per l’AS Roma è squisitamente “economico”? Diventare Presidente della AS Roma significa ben altro Mister Pallotta. Magari significa anche aver calzato un bel paio di scarpini di gomma dura su un polverosissimo campetto di periferia ed aver indossato sempre la stessa maglia colorata del sangue e dell’oro. E chiunque abbia incrociato questa fortuna, non si è mai interessato allo “showbusiness”, al “marketing”, al “ceo”….. Nessun giocatore della Roma si sarebbe mai azzardato a dire in un post partita come quello di ieri sera “Pallotta ha detto 2 stronzate che nemmeno ho ascoltato” se a dire quelle 2 “stronzate” fossero stati l’ingegner Dino Viola, il Dottor Francesco Sensi, o la Dottoressa Rosella Sensi. Si prenda la Roma Mister Pallotta. Se la prenda veramente.


    Disinneschi qualche goffo tentativo di cancellarne quell’animo testaccino che l’ha sempre accompagnata nella buona come nella cattiva sorte e sprattutto ricordi che fuori dal Raccordo Anulare per secoli hanno regnato la barbarie e l’inciviltà e che tutto il mondo conosciuto ha sempre sognato di vivere all’interno di quel Raccordo Anulare e non fuori! La Curva Sud ieri sera non tifava, ruggiva come nei giorni più esaltanti. Sembrava essere tornata quella di Roma -Colonia o di Roma Bayern Monaco. Lei, Mister Pallotta, non c’era.

    Si faccia raccontare. E soprattutto faccia subito una grande Roma, perchè come successo per Dino Viola e Franco Sensi, avrà in dono dai suoi tifosi l’immortalità.

    Immodestamente certo che qualcuno di buona volontà le tradurrà questa mia lettera aperta, cordialmente Le porgo distinti saluti.

    Francesco Repice
    Originariamente Scritto da slaine
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  11. #4731
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    Marra2 la vendetta.
    Ma perchè parlano in nome dei tifosi della Roma? Lo facessero a nome personale.
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  12. #4732
    Mitico L'avatar di Antonello976
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    vi presento il NON PLUS ULTRA ...


    datato ... Giovedì 18 Aprile 2013 08:28


    Il più grande concerto dal vivo degli ultimi anni è durato 4 minuti ed è stato un coro a cappella che ha stramaccionato via la svogliata e inchiodata al prato Roma del primo tempo. A cui perdono tutto il liquidame dei primi 45 minuti perché mi porta alla serata epica di una finale. Con il caldo del mese di maggio. Il profumo dei glicini e del gelsomino che arriva fin dentro le narici mentre in motorino me ne andrò all’Olimpico nella serata più erotica degli ultimi anni. Perché c’è da fare sesso con la Lazio. E godere. Perché sarà così. Perché non può che essere così. Perche Dio lo vuole.

    E anche Satana è della stessa identica idea. E ho quaranta giorni ora per apparecchiare la tavola, scegliere la tovaglia adatta, le posate giuste, il grande e ghiacciato vino consono al banchetto che ho in mente. Perché io ho quella serata davanti agli occhi da settimane.

    Nulla potrà fermarci. Abbiamo il Papa dalla nostra parte che ha scelto un nome che è una garanzia per tutti noi. E abbiamo il calciatore in attività più forte del mondo degli ultimi venti anni di storia del calcio. Che altro abbiamo? Abbiamo mezza stella d’argento da sceriffi già cucita sul rosso della maglia. Chi ce la strappa? Lotito e i suoi pennuti boys? La mala sorte? Un arbitraggio maledetto? Nulla. Tranquilli. Nulla potrà toglierci quello che è giusto, stabilito e deciso.

    Me ne tornerò senza voce, senza casco, senza sonno e senza fame. E nel tragitto che mi riporterà a casa farò un bel giro largo e passerò a Trastevere, mi farò tutto il lungotevere in un senso e nell’altro, salirò al Gianicolo e poi al Pincio, traverserò piazza Navona e Fontana di Trevi, urlerò in Prati, davanti a Vanni, tutto il mio amore per la Roma. E me ne tornerò a casa sfinito, sporco e sudato. Farò una lunga doccia. E mi siederò a tavola, sorridente. E realmente soddisfatto di essere nato qui. E da lombi saggi.



    Cosa sara' di tale STEFANO ROMITA ...!?
    Domani va in onda "CHI L'HA VISTO"

    Chissa' se la ...malinconia nn l'abbia trasportato a lui ...al suo motorino , al suo casco nn indossato nei paragi der famigerato PONTE DE ARICCIA ....

    GOOD BYE


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  13. #4733
    Barroso L'avatar di Dr_Velvet
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    se non fosse uno stronzo,darei ragione ad Osvaldo
    Ma che ca**o è sto BVSG ??? (cit.)
    Accadde nel BVSG:
    Citazione Originariamente Scritto da BVSG
    Barreto accarezza così elegantemente il pallone che il pallone si arrapa.
    Citazione Originariamente Scritto da Teppic
    Totti Merda

  14. #4734
    Mitico L'avatar di Antonello976
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    Lotito sugli scudi...
    raddoppia i premi per la squadra: da 30 mila a 60 mila euro a testa


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  15. #4735
    MODERATORE L'avatar di Palo FC
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    Citazione Originariamente Scritto da goldrake11 Visualizza Messaggio
    L'inter di Moratti non è una società vincente. L'unico periodo in cui lo è stata e stato dopo calciopoli, quando non aveva nessun'antagonista sia durante il campionato ma soprattutto durante il mercato. E per vincere si è dovuto indebitare a tal punto da dover vendere molti giocatori importanti facendo mercati quasi nulli...

    Beh, Champions e Intercontinentale non sono state esattamente un regalo degli avversari però.

    The Palo FC 1989 official Blog: un sacco di notizie serisssssime

    Citazione Originariamente Scritto da Teppic
    Ci penserà la vita a bannarlo...

  16. #4736
    Utopico L'avatar di goldrake11
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    Citazione Originariamente Scritto da Palo FC Visualizza Messaggio
    Beh, Champions e Intercontinentale non sono state esattamente un regalo degli avversari però.
    Soprattutto la Champions direi, dove appunto per vincerla si è indebitato tantissimo pagando ingaggi considerevoli...


    Ci sono 2 cose di cui non posso fare a meno: il sesso e il NAPOLI!!!

  17. #4737
    Mitico L'avatar di Antonello976
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    "La gioia è tanta, la voglia di continuare a festeggiare e pensare solo al successo di ieri pure, ma questo è il momento di guardare al futuro. La tregua idealmente firmata per raggiungere l’obiettivo è scaduta ieri sera nel momento esatto in cui Stefano Mauri ha alzato la coppa al cielo di Roma. E quel trofeo, non ha cambiato e non deve cambiare di una virgola il pensiero di ogni laziale: la Lazio deve voltare pagina. E può farlo solo con un cambio di gestione. Se come sappiamo o immaginiamo tutti c’è qualcuno dietro l’angolo, è arrivato il momento che questo qualcuno esca allo scoperto, che si presenti ufficialmente al proprietario della Lazio e alla gente laziale. UFFICIALMENTE, non con mezze frasi, allusioni, voci di corridoio o spifferi degli amici degli amici. Perché il futuro della Lazio va costruito oggi, perché sappiamo benissimo che chi ha in mano oggi le sorti di questa società è già andato ben oltre (a livelli di risultati) a quelle che sono le sue possibilità economiche, perché al di la delle promesse roboanti abbiamo le prove che con Lotito alla guida della società non potremo mai fare quel salto di qualità che mai come oggi è a portata di mano. Non bisogna avere la palla di cristallo per leggere il futuro, basta voltarsi indietro e ricordare il passato. Dopo aver vinto nel 2009 due trofei nel giro di tre mesi, abbiamo rischiato di retrocedere, perché in Italia oggi il confine tra trionfo e baratro è sottilissimo. Basta pensare al Palermo che a maggio di due anni fa è stato ad un passo dal mettere le mani sulla Coppa Italia e oggi sta con due piedi in Serie B.


    Questa squadra non è solo da migliorare e da rinforzare, ma quasi da rifondare. Perché vista l’età di tanti elementi importanti e la voglia di successo di giocatori come Marchetti, Hernanes, Lulic e tanti altri che arrivati da sconosciuti o quasi e ora diventati top player, è arrivato il momento di investire, di lanciare un segnale preciso alla piazza e a tutto il mondo del calcio. Ma di soldi da investire questa Lazio non ne ha. Basta guardare il bilancio per capire che non ci sono i mezzi per fare un mercato da protagonisti. E le grandi squadre non si costruiscono vendendo ogni anno uno dei pezzi migliori per finanziare il mercato, le grandi squadre si costruiscono tagliando i rami secchi, tenendo tutti i giocatori più importanti e aumentando il tasso tecnico e la competitività della rosa con nuovi arrivi. E questo lo puoi fare solo se alle spalle hai una proprietà che ha mezzi, qualcuno che può investire senza dover fare sempre i conti con il bilancino, oppure senza dover puntare tutto su qualche scommessa o su arrivi a parametro zero.

    L’ho scritto ieri e lo penso da sempre. Claudio Lotito ha fatto un grande lavoro. Ha risanato la società puntando sulla sua abilità di tagliatore di teste e di costi, la cosa che sa fare meglio nella vita. Claudio Lotito è un uomo fortunato e questo è un valore aggiunto, perché se Sergio Cragnotti avesse avuto solo un terzo del c..o di Lotito, la Lazio in quel periodo a cavallo tra la fine del secondo millennio e l’inizio del terzo millennio avrebbe vinto almeno il doppio e tutto quello che c’era da vincere, Coppa dei Campioni compresa. Ma Claudio Lotito ha dei limiti economici, dei confini che non potrà mai superare. Non per sua colpa, ma perché che gli piaccia o no è così, perché che gli piaccia o no alla fine bisogna essere per forza di cose degli Agnelli, dei Berlusconi o dei Moratti per vincere. E lui non è non potrà mai essere all’altezza (a livello economico) di questi personaggi. Come non potrà mai essere all’altezza di Sergio Cragnotti. Claudio Lotito era perfetto per la Lazio del 2004 come è perfetto ora per il progetto-Salernitana, per portare una piazza dalle grandissime potenzialità sul palcoscenico più importante. A Roma e con la Lazio ha fatto il massimo che poteva fare, forse anche di più, quindi è arrivato il momento di prendere coscienza di questo e di fare l’imprenditore vero, quello che una volta raggiunto il top passa alla cassa per far fruttare l’investimento fatto. Ma per far sì che questo avvenga, ci deve essere qualcuno pronto a mettere sul tavolo una proposta importante, ufficiale, di quelle che non possono lasciare sui mezzi del personaggio e sulla sua volontà di far fare alla Lazio il salto di qualità. Qui non è questione di uscire allo scoperto per fare la guerra a Lotito o per sollevare la piazza contro questa proprietà, ma per rendere visibile e quindi credibile l’esistenza di una reale alternativa. Quello che è sempre mancato in questi 9 anni. Poi Lotito può anche dire no, ma davanti all’esistenza di un personaggio con mezzi economici infinitamente superiori e quindi con la possibilità di far fare alla Lazio il definitivo salto di qualità, poi si deve assumere anche la responsabilità e gli oneri di questo NO! Perché la Lazio sarà pure sua al 66,7%, ma la Lazio non è né una ditta di pulizie né una società di vigilanza, è un patrimonio della gente che c’era prima di Lotito e che ci sarà anche quando Lotito sarà solo un ricordo. Piacevole o spiacevole, questo dipende dai punti di vista.


    Che piaccia o no, la realtà è che tra questa gestione e gran parte della piazza non solo non ci sarà mai amore, ma non ci sarà mai neanche una convivenza pacifica. Perché gli strappi sono stati troppi e laceranti per sperare di poter ricucire le ferite di questi 9 anni. Perché le fratture sono talmente ampie e profonde da rendere impossibile eliminare crepe che con il tempo si sono trasformate in voragini. Perché nella vita a volte per ripartire veramente l’unica possibilità è voltare pagina. Giusto o sbagliato che sia, è così. E non può essere una coppa alzata al cielo la medicina in grado di guarire tutti i mali. Quel trofeo di ieri può essere al massimo un oppiaceo dato ad un malato: provoca euforia, lenisce il dolore e lo fa quasi sparire per un po’, ma non cura in nessun modo il vero male e prima o poi l’effetto placebo svanisce. Quindi, se c’è veramente qualcuno, alzi la mano. Alzi la mano e si presenti a tutti, senza nessun timore, perché troverà solo porte spalancate e gente disposta ad accoglierlo a braccia aperte.
    Alzata la Coppa Italia in faccia ai nemici di sempre, ora è arrivato il momento di festeggiare il nostro scudetto. Sì, perché la fine dell’era Lotito può essere l’occasione per una festa senza precedenti, il primo passo per tentare di ricompattare l’ambiente e per ripartire tutti insieme, spazzando via gli steccati e le trincee eretti in questi nove anni. E tutto questo, almeno per me, vale come e forse più di uno scudetto!"


    Stefano GRECO redazione Millenovecento ...

    Daccordissimo su tutta la linea
    Unica perplessita'... la presenza vera , fisica di uno qualcuno disposto a subentrare a Lotito

    Fin'ora solo qualche bisbiglio ... ce sei veramente? e allora fatte vede ...


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  18. #4738

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    Citazione Originariamente Scritto da goldrake11 Visualizza Messaggio
    Soprattutto la Champions direi, dove appunto per vincerla si è indebitato tantissimo pagando ingaggi considerevoli...
    più che gli ingaggi pagati per vincerla pesano sul bilancio inter gli adeguamenti contrattuali fatti dopo la vittoria (Milito, per fare un nome, addirittura lo chiese proprio a margine della premiazione)
    05/05/15 3 sul campo
    04/07/2011 L'onestà prescritta
    ...e siccome ogni promessa è debito...l'Atletico Vecchie Spugne porta bene...decisamente bene!!!

  19. #4739
    Mitico L'avatar di Antonello976
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    questo ve lo riporto paro paro perchè è semplicemente stupendo ...
    (poi me defilo prima che me radiate dal forum )




    "Rosicare, dal latino rōdĕre, termine regionale che significa “Rodersi”, consumarsi per la gelosia, per l’invidia. Esempio: i tifosi hanno rosicato perché la squadra avversaria ha vinto”.


    Rosicone, termine dialettale che deriva da Rosicare usato prettamente nel centro Italia per indicare colui che si “rode” della fortuna o del successo altrui.
    A Roma cosa significa “rosicare” e chi sono i “rosiconi”, lo sappiamo bene, ma per dare una definizione esatta del termine ho deciso di usare il vocabolario per eccellenza, quello della Treccani. Il “rosicone” è quello che non accetta mai la sconfitta, quello che cerca di vincere anche quando perde e se proprio non ci riesce, allora tenta in qualche modo di svilire a parole il successo dell’avversario o il valore di chi lo ha sconfitto. Il “rosicone” è quello che è talmente pieno di se stesso e totalmente incapace di accettare la sconfitta che vuole, quasi pretende, di poter essere martello anche quando è destinato ad essere solo ed esclusivamente incudine. Il “rosicone”, è quello che rende più piacevole, più gustoso il sapore del successo. Che a “rosicare” siano i tifosi sconfitti, al punto che vengono presi come esempio anche dal vocabolario della Treccani, è normale, scontato. Perché loro sono le vittime di certi tonfi, gli attori passivi delle vicende sportive, impossibilitati a determinare il risultato del campo e quindi il loro “rosicare” è giustificato, quasi legittimo. Ma che a "rosicare" sia un attore “attivo” delle vicende sportive, uno che potrebbe cambiare le sorti ma che raramente ci riesce e quindi alla fine “rosica”, quanto e più della volpe che non riesce ad arrivare all’uva e quindi dice che è acerba fa sorridere, ma se la cosa si ripete ciclicamente mette anche un po’ tristezza. Perché a Roma si dice che “a chi tocca nun se ‘ngrugna”, quindi che bisogna incassare. E in silenzio, soprattutto quando la botta è grossa come quella del 26 maggio, quando la sconfitta è talmente grave da essere indelebile, perché ti resta attaccata addosso come un marchio. Ma c’è chi romano si professa, anzi si auto elegge anche “king of Rome”, ma che ha poco della saggezza popolare di questa città antica che nel tempo ha coniato tanti proverbi per quelli che “rosicano”.e che oggi stanno vivendo quasi uno piscodramma.


    Perché usando solo ed esclusivamente i proverbi romani, per rispondere a chi come Francesco Totti per l’ennesima volta non solo non accetta il verdetto del campo ma nel tentativo di sminuire sia il successo che il valore dell’avversario dice di esser stato sconfitto da qualcuno che è “niente”, si potrebbe rispondere che “A chi jè rode er culo jè puzza er dito de merda”. E’ greve, lo so, poco fine e poco giornalistico, ma è romano e rende benissimo l’idea. Quindi occhio poi a metterselo in bocca quel dito, potrebbe avere un sapore strano, sgradevole. Oppure, che “Nun è villano chi a la villa nasce, ma è villano chi de villania se pasce”. E lui proprio “king” non è stato in questi 20 anni, anzi, visto che alla Lazio gli ha augurato tutte le sciagure possibilie immaginabili: dagli scudetti da perdere (e poi vinti) alla retrocessione in Serie B. Per mettersi sul suo stesso piano, vista la portata del successo della Lazio e il tentativo ridicolo di arrampicarsi sugli specchi con quella frase nell’intervista a France Football (Totti cos’è la Lazio? “Niente”…), forse per tenere buona una piazza che sta bruciando più della Roma incendiata da Nerone, si potrebbe dire che “a vorte pure ‘e purci c’hanno ‘a tosse”.


    Perché in certi momenti, è meglio stare zitti, incassare e portare a casa, piuttosto che parlare e peggiorare la situazione. Perché uno che dice “se fossi andato al Real Madrid avrei vinto tre Champions League, due Palloni d’Oro e tante altre cose, quindi ho dei rimpianti ma preferisco quello che ho fatto”, lo dice sicuramente a fin di bene, per dimostrare il suo amore eterno per la Roma, ma detto in questo momento è un altro schiaffo in faccia a chi sperava di poter rialzare la testa con la dirigenza americana, a chi aveva sognato di vincere tutto quando gli hanno fatto credere che stava arrivando lo sceicco in grado di comprarsi tutta la Serie A, ma che oggi si ritrova invece a dover affrontare la dura realtà di un’Europa che gli ha sbattuto la porta in faccia e cosa ancora più grave dell’avversario di sempre che gli ha alzato la Coppa in faccia. E di un capitano che dice che la squadra in cui gioca praticamente non vale niente e gli ha quasi tarpato le ali… Quindi, verrebbe quasi spontaneo dire, genericamente, che “chi stupido nasce, stupido ha da morì”. Poi sta a chi legge decidere chi è lo stupido o chi è più stupido in questa vicenda.


    Perché se è vero che “chi mena pe pprimo mena du’ vorte”, è altrettanto vero che bisogna sta attenti a menà prima con le parole, perché se poi le cose vanno male tu tiri una pietra e ti torna indietro un macigno. Vale per quelli che per non essere da meno del capitano mostrano le magliette “v’ho purgato anch’io” dopo aver segnato il gol del momentaneo vantaggio e poi il derby lo perdono all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero. Quelli che non essendo romani e non avendo la saggezza romana ed essendo “ignoranti” (nel senso che ignorano) non sanno che a Roma si dice che “La gatta frettolosa se piscia sui piedi”. Oppure che “bisogna ‘sta attenti a sputà per aria, perché poi te torna”.


    E Totti, che romano è, dovrebbe saperle bene queste cose e con lui De Rossi. Fare gli spiritosi sul “sorpasso” in campionato all’ultima giornata, oppure dire (male interpretati quanto si vuole) che “in finale si preferiva una squadra più forte della Lazio”, è pericoloso, perché poi magari capita di prendere la “scanizza”, che tradotto dal romano all’italiano significa “sonora sconfitta”. Come quella di domenica 26 maggio, data già consegnata alla storia sportiva di questa città. Indimenticabile per chi ha vinto, “onta che non potrà mai essere lavata” per chi ha perso, a detta di alcuni comunicatori di fede giallorossa.
    Quindi, agitarsi tanto è inutile, perché come si dice a Roma “a incazzasse se fanno du fatiche”, perché “Se t’encazzi e poi te scazzi è tutto un cazzo che t’encazzi”. Saggezza popolare, filosofia di vita che non tutti sanno apprezzare e soprattutto che in pochi applicano. Sia su un fronte che sull’altro, sia ben chiaro, perché la vita è una ruota che gira, sempre. Quindi perché dire che sei stato battuto da un avversario che è “niente”? Si rischia di fare la stessa fine del ciclope Polifemo, accecato da Ulisse che gli aveva detto di chiamarsi “nessuno”. E quando cieco e dolorante viene raggiunto dagli altri ciclopi, quando racconta di essere stato ferito da “nessuno”, i suoi pari pensano che sia ubriaco, lo deridono e lo abbandonano al suo dolore. Una persona intelligente, per attenuare il peso della sconfitta deve rendere omaggio all’avversario che l’ha piegato, soprattutto se non ha nulla a cui appigliarsi: neanche un rigore negato, un gol annullato, oppure il gol decisivo segnato in modo irregolare o alla Dea bendata che gli ha voltato le spalle. Per il semplice motivo che la Roma domenica è stata “niente”. Zero assoluto. Al punto che i tifosi sono avvelenati con la squadra, con i soldati che hanno permesso il “sacco di Roma”. Perché sempre restando in tema di proverbi, se è vero che a Roma si dice che “Sordato che fugge è bbono pe n’antra battaija”, qui l’aria che tira non è poi così salubre per tanti “sordati” che domenica hanno combattuto poco e pure male.


    Per il capitano, no, perché a lui sarà perdonato tutto, anche se quello che è successo domenica ha cancellato anche il ricordo del famoso scudetto del 2001 scucito dalle maglie della Lazio. Perché con quella vittoria nella finale di Coppa Italia, non gli abbiamo solo virtualmente scucito quella stelletta d’argento che si erano già cuciti sulla nuova maglia, ma con quel gol di Lulic e quella coppa alzata in faccia gli abbiamo quasi strappato il cuore dal petto che c’è sotto quella maglia.

    Francesco Totti, l’uomo che domenica ha aggiornato lo score dei suoi record personali di cui nessuno parla (14 derby persi, 5 finali di Coppa Italia perse su 7, 4 finale di Supercoppa Italiana perse su 5), ha avuto ragione ancora una volta e per l’ennesima volta è stato profetico con una delle T-shit che lo hanno reso celebre, l’ultima, quella su cui c’era scritto: “Il meglio deve ancora venire”. Perché meglio di quello che è successo domenica, forse, c’è solo la retrocessione della Roma. E per chiuderla alla Roma, verrebbe da dire che “Le bucje cjanno sempre le gambe corte”. E de bucje, sulla Roma e sul valore di questa squadra, ve n’anno dette, scritte e raccontate sempre tante. E voi ce siete cascati in pieno, per l’ennesima volta."


    Quanto vale un Uomo? Vale quanto la sua parola .... GIORNALISTi UOMini DI MERDA
    Heysel 29.05.85 hai avuto la forza di giocare... Davanti a 39 morti il coraggio di festeggiare... PLATINI MAIALE da te nessuna morale

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    Citazione Originariamente Scritto da Antonello976 Visualizza Messaggio
    E de bucje, sulla Roma e sul valore di questa squadra, ve n’anno dette, scritte e raccontate sempre tante. E voi ce siete cascati in pieno, per l’ennesima volta."
    10€ al punto contro de me ha scommesso un romanista convinto assolutamente di vincere lo Scudetto. Ed è il secondo anno consecutivo. Ha detto che il terzo anno crede ce deve pensà bene.
    11/2/2011: +3359 (400 pagati alla crisi del Giappone)
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